? uscito il documentario sul pilota tedesco. Dall'esordio sui kart ai trionfi con la Ferrari in Formula 1. Un viaggio nella vita pubblica e privata del campione attraverso i racconti di chi l'ha sostenuto, celebrato e amato
Raccontare un campione dello sport non ¨¨ mai semplice. Il rischio di cadere nel banale ¨¨ elevato, una trappola insidiosa. Ma quando si racconta una vita come quella di Michael Schumacher il lavoro diviene pi¨´ semplice, perch¨¦ a parlare c'¨¨ la leggenda che lo accompagna. Su Netflix debutta "Schumacher", il docufilm sulla vita del sette volte campione del mondo di F1. Un percorso, dalla sfera pubblica a quella privata, nell¡¯esistenza di una delle pi¨´ grandi icone del motorsport. Il film, diretto da Vanessa Nocker, ¨¨ un racconto corale in cui Jean Todt, Flavio Briatore, Ross Brawn, Mika Hakkinen, David Coulthard, Bernie Ecclestone e molti altri, ricostruiscono pezzo dopo pezzo una vita e una carriera costellata di trionfi e successi, ma anche di momenti tragici e sconfitte. La sintesi di tutto? Ha un nome e cognome: la moglie Corinna Betsch, la pi¨´ profonda rivelazione di ci¨° che il fenomeno tedesco ¨¨ stato.
schumacher, una carriera straordinaria
¡ª ?Il racconto parte subito forte, il 25 agosto 1991 a Spa, quando il giovane tedesco esord¨¬ al cospetto di fenomeni del calibro di Senna, Prost e Mansell, prima di essere catapultati grazie a un flashback nell'infanzia del campione, trascorsa tra il chiosco di famiglia e i kartodromi, dove gareggiava utilizzando gomme e componenti di scarto. Video d'epoca appartenenti alla famiglia e fotografie inedite autano a dare contorni e colori alla prima fase della carriera di Schumacher, ai sacrifici dei genitori, alle prime sfide con un giovane Mika Hakkinen, che racconta come le traiettorie disegnate dal kart del tedesco fossero quasi impossibili da replicare. Poi le sfide e le prime vittorie nelle Formula, e l'arrivo nella classe regina con la Jordan. Il racconto, ¨¨ un equilibrio tra la sfera privata e pubblica del fenomeno, in cui prevale l'aspetto pi¨´ intimo, timido, e avvezzo alle luci della ribalta. Un tratto estremamente fragile, che raggiunge uno dei punti pi¨´ forti dopo il tragico incidente mortale di Ayrton Senna, che lo interrog¨° nel profondo fino a far meditare il ritiro anticipato dalle corse.
Cadute e trionfi di schumi
¡ª ?Poi i primi trionfi iridati con la Benetton capeggiata da Briatore, fino al complicato passaggio in Ferrari in cui accett¨° la sfida, vinta, di riportare il titolo a Maranello. L'attenzione per i dettagli, anche per i pi¨´ piccoli, e la dedizione al lavoro fino a rasentare l'ossessione. Sono gli elementi distintivi di un pilota amato e odiato, senza vie di mezzo, dai colleghi in pista e dai tifosi. Trionfi ma anche cadute del Kaiser. Il percorso ci porta anche tra gli aspetti pi¨´ controversi di un uomo nato con l'ossessione di raggiungere il limite. La squalifica del 1997 dopo il contatto con Villeneuve a Jerez, lo scontro con Coulthard a Spa nel 1998, l'impatto di Silverstone che l'anno successivo lo costringer¨¤ a stare lontano dalle corse dopo la rottura della tibia e del perone della gamba destra. A scandire quei momenti con estrema dolcezza, la moglie Corinna, sempre al suo fianco in ogni occasione.
Compagna di vita
¡ª ?Proprio Corinna, la persona pi¨´ vicina a Michael che lo ha accompagnato fin dall'adolescenza e lo sostiene tuttora nel difficile percorso riabilitativo dopo l'incidente del 29 dicembre 2013 a Meribel, con cui si conclude il docufilm. Il suo racconto ¨¨ semplice: parla di un uomo, amante della sua famiglia che una volta sfilato il casco da gara viveva la sua vita nel pi¨´ fitto riserbo, focalizzando l'attenzione proprio sui suoi affetti pi¨´ cari. "Sono sempre stata con lui", racconta la moglie di Schumi in quella che ¨¨ forse la frase che pi¨´ racconta il legame che c¡¯¨¨ con il sette volte campione del mondo. Sempre pronta a fare da scudo al compagno, poco avvezzo per carattere alle luci della ribalta. Questo aspetto di Michael ¨¨ forse quello che pi¨´ emerge dal racconto, rafforzato anche da chi, come Jean Todt, lo conosceva sia per il talento in pista, sia per la sincera amicizia. ¡°Michael desiderava solo una vita normale, lontano dai riflettori¡±, afferma nel documentario l'attuale presidente della Fia. Infine, il commovente desiderio di Mick, il secondogenito del tedesco che nel 2021 ha fatto il suo esordio in F1 raccogliendo l'eredit¨¤ del padre: "Lui ¨¨ il mio eroe, aveva il dono di suscitare emozione ¡ª rivela il pilota della Haas ¡ª Sacrificherei tutto pur di averlo al mio fianco a condividere la passione per l¡¯automobilismo".
Un documentario riuscito
¡ª ?Chi cerca scoop sulle condizioni attuali del pilota rimarr¨¤ deluso. "Schumacher" ¨¨ un racconto sincero che si innesta nel filone di storie sportive che Netflix ha deciso di portare sul piccolo schermo. Dopo "Senna" e la docuserie "Drive to Survive", il ritratto del campione tedesco delinea una tendenza molto apprezzata dal grande pubblico: far emergere il lato pi¨´ umano di un personaggio con le sue debolezze e i suoi crucci. Immergere lo spettatore ed emozionarlo ¨¨ la missione riuscita del docufilm, che sfrutta in modo rispettoso e delicato il materiale fornito dalla famiglia, senza puntare sulla spettacolarizzazione forzata ed esasperata. Si poteva forse fare di pi¨´? Forse si, sugli anni d'oro in Ferrari o sulla sfida con Fernando Alonso dei primi anni 2000, ma ci¨° non va a intaccare l'ottimo lavoro di Vanessa Nocker.
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