Il britannico, rivelazione all'esordio nel Circus durante il GP d'Arabia, racconta le sue sensazioni: "I piloti della Rossa mi hanno aiutato. Dall'esterno pu¨° sembrare un weekend di successo, ma ho commesso molti errori. Sono insegnamenti per la prossima volta..."
Oliver Bearman ha vissuto un weekend da sogno in Arabia Saudita. Chiamato in extremis dalla Ferrari per sostituire Carlos Sainz, il diciottenne britannico ¨¨ andato a punti nel giorno dell'esordio in F1, con un gran settimo posto. Sorprendente per gli altri, ma anche per lui, che, come ha raccontato ai canali della scuderia italiana, non si immaginava di vivere un'esperienza simile: "? stata una sorpresa. Una sorpresa molto bella, ovviamente. Non erano le circostanze in cui volevo debuttare, ovvero grazie alla sfortuna di qualcun altro. Ma ¨¨ stata comunque una grande opportunit¨¤".
emozione
¡ª ?Bearman ricorda il momento in cui gli ¨¨ stato comunicato che avrebbe esordito in F1, diventando cos¨¬ il terzo pi¨´ giovane debuttante nel Circus: "Venerd¨¬ stavo pranzando dopo aver fatto la pole in F2, per la Feature Race. Mi stavo preparando per partire decimo nella gara sprint, quando ho ricevuto la chiamata dalla F1". Superata l'emozione del momento, Oliver si ¨¨ subito concentrato sul lavoro da svolgere: "Ho cercato di mettermi al passo il pi¨´ rapidamente possibile. Siamo riusciti a fare una breve simulazione di gara, giusto per capire quanto grande sarebbe stato il degrado delle gomme. Inoltre mi ¨¨ servito per effettuare qualche giro in pi¨´".
errori
¡ª ?Un settimo posto all'esordio dovrebbe essere un risultato pi¨´ che soddisfacente. Invece Bearman rivela di non sentirsi pienamente appagato: "Dall'esterno ¨¨ stato un fine settimana di successo. Per¨° sono un perfezionista e ammetto di aver fatto molti errori. Non ¨¨ drammatico, mi aspettavo di commettere sbavature". I primi problemi sono sorti in qualifica, conclusa in undicesima posizione: "Avrei dovuto raggiungere la Q3 perch¨¦ l'auto era abbastanza veloce. Quindi ¨¨ stata colpa mia, anche se non ci sono riuscito per il rotto della cuffia". Pure alcuni aspetti della gara sono rivedibili: "Ho perso molto tempo cercando di superare le vetture pi¨´ lente, specialmente con Hulkenberg. Non utilizzavo la batteria nel modo pi¨´ efficiente perch¨¦ finora non avevo mai dovuto utilizzare l'Ers in modo offensivo o difensivo. Quindi per me era la prima volta. Avrei potuto anche guadagnare un'ulteriore posizione se fossi riuscito a essere un po¡¯ pi¨´ efficiente nei miei sorpassi".
aiuto
¡ª ?Ovviamente anche l'aiuto ricevuto dalla Ferrari ha fatto la sua parte. Il britannico rivela: "Ho ricevuto consigli da Leclerc durante tutto il fine settimana, soprattutto in qualifica. E poi Sainz, durante la gara, mi ha praticamente guidato osservando i miei dati e coordinandosi col mio ingegnere.?? stato fantastico. Mi hanno davvero aiutato ad accelerare il processo di apprendimento". Ma un aiuto inaspettato ¨¨ arrivato anche da un ex pilota: "Mi ha dato consigli anche Sebastian Vettel. Ho sempre fatto il tifo per lui. Quindi ricevere un suo messaggio ¨¨ stato davvero speciale". Dunque quale pu¨° essere il bilancio del weekend in Arabia Saudita? Bearman spiega: "Pensavo di essere pronto per la F1, ma Jeddah ¨¨ una pista difficile. Quindi ho fatto molta fatica. L¡¯adrenalina, per¨°, mi ha aiutato a superare la gara abbastanza facilmente". In conclusione: "I mie sogni d'infanzia sono diventati realt¨¤: fare il mio debutto su una Ferrari e diventare il terzo pi¨´ giovane di sempre a esordire. Ho raccolto insegnamenti che metter¨° in atto la prossima volta. Sperando che ci sia una prossima volta...".
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