Dopo aver parlato di tute, underwear e scarpe, un focus sulle altre parti dell¡¯equipaggiamento che salva la vita di chi va in pista. Quattro chiacchiere con la ligure Omp, storica azienda collaboratrice della Fia e fornitrice di alcune guide del Circus
L¡¯abbiamo gi¨¤ detto pi¨´ volte: la sicurezza in F.1 dalla fine dello scorso secolo a oggi, ha fatto notevoli passi in avanti. E la dimostrazione ce l¡¯ha data Romain Grosjean in Bahrain, che se l¡¯¨¨ cavata con giusto qualche ustione quando la prospettiva di morte in passato, per un incidente del genere, sarebbe stata pi¨´ concreta che mai. Ma se dopo il botto del francese avevamo parlato di quanto la sua tuta e gli accessori integrati fossero stati determinanti per la sua salvezza, ¨¨ giusto ripetere che tutto l¡¯equipaggiamento del pilota ¨¨ fondamentale. Cellule di sicurezza, scocche delle monoposto pi¨´ dure, ma anche casco, cinture e guanti, fino ai sistemi Halo e Hans. Il primo ¨¨ la barra curva posta a protezione della testa di Lewis Hamilton e colleghi; il secondo un supporto che riduce il rischio di fratture fra testa e collo, ammortizzando il movimento in avanti del pilota dopo l¡¯urto.
Il casco e le sue numerose parti
¡ª ?Strumenti fondamentali per la vita di chi guida nel Circus, insomma. Quasi tutti prodotti, oltre ad altri, da un marchio che da anni riveste gli uomini della Fia in F.1. Parliamo di Omp Racing, l¡¯azienda di Ronco Scrivia (Genova) fondata nel 1973, che collabora da oltre 20 anni con la Federazione ed ¨¨ il suo fornitore ufficiale da pi¨´ di 10. L¡¯azienda ligure, a ottobre dell¡¯anno scorso, ha acquistato Bell Racing Helmets: il marchio statunitense produttore di caschi nato nel 1954 e con una sede operativa a Manama, accanto al circuito del Bahrain gi¨¤ apprezzato in tv lo scorso weekend. Ed ¨¨ proprio della protezione della testa della quale inizieremo a parlare. Un accessorio complesso, composto da 15 parti racchiuse in tre macroaree: la calotta rigida esterna, i polistiroli Eps interni e la visiera. Che pu¨° essere aperto, se la vettura ¨¨ protetta come nelle competizioni GT o nel Mondiale Rally, o chiuso se si guida un¡¯auto scoperta come quella di F.1.
I test di resistenza agli impatti
¡ª ?Anche il casco, come per la tuta e gli altri accessori, deve ottenere l¡¯omologazione Fia dopo vari test. Ben 20 per la precisione. Tra i pi¨´ interessanti, quelli d¡¯impatto: quando il casco, cio¨¨, ¨¨ lanciato da una certa altezza prima a 32 Km/h, poi per due volte a 21, fino a picchiare su superfici diverse: piane, tubolari, emisferiche o contro oggetti duri e appuntiti. Dentro al copricapo c¡¯¨¨ una finta testa in metallo, di peso normato, dove sono presenti degli accelerometri. ¡°E l¡¯efficienza sta nel fatto che l¡¯energia, che si trasmette dal casco alla testa del pilota, non provoca un forte scuotimento - esordisce Matteo Repetto, 46 anni, responsabile tecnico di Omp con compiti che vanno dal disegno degli equipaggiamenti, alle omologhe di tutti i prodotti del Motorsport - La decelerazione non deve scendere sotto i 275 G, mentre l¡¯Hic 36 (l¡¯Head Injury Criterion, il criterio che misura la probabilit¨¤ di lesioni alla testa dopo un impatto, ndr) non deve superare il valore di 3.500 per le taglie di casco piccole, di 3.750 per le medie e di 4 mila per le grandi¡±.
Incidente Massa nel 2009, oggi ci pensa l¡¯Abp
¡ª ?Per farla pi¨´ semplice, un casco ¨¨ efficiente quando la parte esterna rigida para il colpo e il polistirolo Eps interno assorbe pi¨´ energia possibile, non trasmettendola con lo scuotimento a testa e cervello, rischiando al contrario di provocare la morte del pilota. Ed ¨¨ ancora pi¨´ sicuro dopo gli sviluppi seguiti all¡¯incidente di Felipe Massa all¡¯Hungaroring nel 2009. In Ungheria il brasiliano riport¨° una commozione celebrale, perch¨¦ colpito alla testa a oltre 200 chilometri orari da una molla pesante circa 800 grammi, staccatasi dalla Brawn GP del connazionale Rubens Barrichello.
¡°Oggi i caschi preverrebbero il colpo subito da Felipe perch¨¦ hanno l¡¯Abp (abbreviativo di Advanced Ballistic Protection, ndr) - aggiunge Repetto - Una sorta di trave protettiva fatta in carbonio che rinforza la calotta e protegge da impatti con oggetti pi¨´ grandi di un proiettile ad alta velocit¨¤, ovvero fino a 220 grammi per 250 chilometri orari¡±. L¡¯Abp per essere omologato ¡°non deve disintegrarsi - aggiunge - n¨¦ trasmettere energia alla testa, e l¡¯Hic 36 non deve superare il valore mille¡±. Il polistirolo all¡¯interno del casco, invece, ¨¨ fatto di ¡®pallini¡¯ come base di materiale, che all¡¯aggiunta di pressione, temperatura e vapore vengono fatti espandere nella cavit¨¤ dello stampo prendendo la forma desiderata.
La visiera e la verniciatura del casco
¡ª ?Per produrre un casco ci vogliono 15 ore, ma possono servirne molte di pi¨´ per realizzare la grafica. E per la verniciatura addirittura 35. ¡°Pi¨´ aggiungi vernice e pi¨´ rendi il copricapo pesante e meno sicuro - dice Repetto - Ogni singolo tratto colorato deve rimanere da per s¨¦ e gli strati non devono essere sovrapposti per non aggiungere grammi in pi¨´¡±. Se si parla di visiera, invece, anche questa deve essere antiproiettile, ignifuga e dopo questi test deve rimanere intatta. Come successo a Grosjean in Bahrain: ¡°Del suo casco si ¨¨ sciolto solo il tear-off (l¡¯adesivo che copre la visiera, ndr), per il resto ¨¨ rimasto perfettamente integro - racconta il responsabile Omp - Le visiere colorate devono passare le prove dei colori, e tutto ci¨° che non ha una finitura trasparente deve superare quelle di non alterazione: il rosso deve essere percepito come tale e cos¨¬ via¡±.
Mentre per i trattamenti su tonalit¨¤ miste come il fum¨¦, ¡°quando ¨¨ pi¨´ difficile percepire il colore singolo - afferma Repetto - allora il test ¨¨ pi¨´ duro da passare, perch¨¦ si deve azzeccare ¡®l¡¯affumicatura¡¯ giusta¡±. Una curiosa prova che viene fatta ¨¨ quella della fiamma, nella quale la visiera deve avere un¡¯esposizione di 45 secondi al fuoco e autoestinguersi entro 20. Un tempo superiore a quello della calotta verniciata - esposta alla fiamma 30¡±, che deve autoestinguersi in 10¡± -, e a quello della cinghia in fibra Kevlar sotto alla gola: 15 secondi alla fiamma e cinque di autoestinzione.
L¡¯Hans e le cinture
¡ª ?Un altro aspetto fondamentale ¨¨ l¡¯Hans, il pi¨´ noto e gi¨¤ citato sistema che agisce riducendo il rischio di fratture tra testa e collo, fondamentale nell¡¯incidente di Grosjean per evitare un movimento brusco in avanti della testa del francese. ¡°Il Front Head Restrain - aggiunge Repetto - ¨¨ collegato alle cinture che lo tengono fermo durante la guida e ha un cordino che si lega al casco del pilota, limitandone di molto il movimento subito dopo l¡¯impatto¡±.
E a proposito di cinture, in F.1 sono targate Omp dal 2012. E da allora, pesano oggi molto di meno: ¡°Quelle di Hamilton ad esempio sono passate da 900 a 500 grammi - spiega il responsabile del marchio ligure - e reggono a urti di intensit¨¤ maggiore del doppio: da 30 a 70 G¡±. I test sono vari: d¡¯impatto angolato, di resistenza alla trazione o quelli di microslittamento, cio¨¨ provare che la cintura non si allenti durante la guida o un incidente in pista. ¡°Poi vengono fatte anche prove di facilit¨¤ di apertura - dice - Cio¨¨ che il gancio che unisce i sei rami di cinture che avvolgono il pilota si slacci subito al momento del bisogno¡±. Le cinture sono due sulle spalle, altrettante sul basso ventre e due in mezzo alla gambe, dette ¡®cosciali¡¯.
Le tute e il dispositivo sottoguanto
¡ª ?Anche Omp, come altri marchi, deve adeguarsi alla rigida normativa Fia in fatto di sicurezza per quanto riguarda le tute: la 8856-2018 di due anni fa che sostituisce la 8856-2000, con ulteriori test di sicurezza Uni Iso nel mondo del Motorsport. Non cambiano test e lavorazioni, ma cambiano alcuni dettagli stilistici. Oltre ai completi forniti alla Toyota e a S¨¦bastien Ogier nell¡¯ultimo mondiale Wrc vinto a Monza la scorsa domenica, in F.1 la Williams ha ricevuto alcuni accessori per la gara d¡¯esordio del Mondiale 2020 in Austria, il 5 luglio a Spielberg. ¡°Ma in gran parte rivestiamo gli uomini della Federazione - commenta Repetto - Il personale della Safety Car, il suo pilota ufficiale (dal 2000 l¡¯ex rallista Bernd Mayl?nder, ndr) e i due responsabili dell¡¯auto medica: Ian Roberts e Alan van der Merwe¡±.
Con gli anni si cerca sempre di trovare soluzioni migliori in fatto di salvezza. Come dopo l¡¯incidente di Carlos Sainz nel 2015 a Sochi durante le FP3 - finito sotto a un muro di pneumatici dopo aver perso l¡¯allora Toro Rosso (oggi AlphaTauri) -, con un sensore messo nel guanto del pilota che segnala tramite un¡¯app a Roberts e van der Merwe il suo stato di salute. ¡°E anche noi lo mettiamo nei nostri guanti rispettando la volont¨¤ della Fia - conclude il responsabile tecnico - Sono sicuro che dopo quando accaduto a Grosjean in Bahrain, verranno sviluppati accessori ancora migliori. E noi saremo pronti ad adeguarci¡±.
Chi ¨¨ Omp
¡ª ?Nata nel 1973 a Ronco Scrivia (a 20 minuti da Genova), Omp Racing ¨¨ un¡¯azienda che produce abbigliamento ignifugo e articoli per la sicurezza passiva nelle competizioni automobilistiche. ? stata rilevata dalla genovese Saye SpA nel 2008, prima dell¡¯acquisizione nell¡¯ottobre 2019 di Bell Racing Helmets. Il marchio statunitense nato nel 1954 e con una sede operativa a Manama, accanto al gi¨¤ citato circuito del Bahrain. Il Gruppo produce attualmente i caschi di 11 piloti di F.1: il sette volte iridato Lewis Hamilton, Charles Leclerc, Kimi R?ikk?nen, Antonio Giovinazzi, Romain Grosjean, Kevin Magnussen, George Russell, Nicholas Latifi, Esteban Ocon; il vincitore del GP-bis di Sakhir, Sergio P¨¦rez, e Lando Norris.
Ma da molto prima dell¡¯acquisto di Bell Racing Helmets, Omp collabora da oltre 20 anni con la Fia ed ¨¨ fornitore ufficiale della Federazione in F.1 e da pi¨´ di 10 negli altri campionati mondiali, rivestendo dunque anche piloti e team di altre competizioni. Quest¡¯anno, per la prima volta nella sua storia, il marchio ha festeggiato il trionfo nei cinque principali campionati del mondo: nelle vetture dei cinque vincitori di F.1, Formula E, Wrc, Rally Cross e Wec; c¡¯¨¨ infatti stato almeno uno prodotto del marchio ligure a bordo. Dal casco di Hamilton alle tute di Ogier e del suo team Toyota Gazoo Racing nel Mondiale Rally, fino all¡¯equipaggiamento tecnico di Johan David Kristoffersson nel Rally Cross.
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