Nel GP di Gran Bretagna la scuderia inglese guidata da Andrea Stella ha offerto la migliore prestazione: le nuove fiancate scavate superiormente, un pi¨´ ampio canale inferiore e un ala anteriore rivista i punti chiave della rinascita
Se la Red Bull ha vinto a Silverstone proseguendo nella sua striscia di successi, non si pu¨° dire che la prestazione della McLaren, seconda con Lando Norris e quarta con Oscar Piastri, con l¡¯ultima versione evoluta della MCL60 rientrasse nelle previsioni della vigilia. Le performance della MCL60, che in Austria aveva introdotto un ampio pacchetto di modifiche che riguardavano le fiancate e che a Silverstone ¨¨ stata completata da una nuova ala anteriore per incrementare la funzione out wash grazie a un profilo decisamente arcuato dei flap, non erano assolutamente preventivabili.?? invece progressivamente emerso sin dal venerd¨¬ che l¡¯ultima versione della monoposto, con fiancate scavate superiormente e un pi¨´ ampio canale inferiore che ricorda molto l¡¯ultima versione degli stessi elementi della Aston Martin AMR23, abbia, sia incrementato il carico prodotto dal fondo vettura, grazie a una diversa profilatura a livello dei canali Venturi e dei convogliatori inferiori, sia dato un apporto positivo al suo comportamento dinamico.?
sviluppi e nuovi concetti
¡ª ?Norris nel dopo gara ha cercato di spegnere gli entusiasmi, ammettendo di essere stato sorpreso dalle performance, ma ritenendola pi¨´ una conseguenza legata alle caratteristiche del tracciato che a un sostanziale passo avanti. Il dato oggettivo, per¨°, parla di un team che progressivamente ¨¨ uscito da un ciclo negativo, grazie a nuovo indirizzo tecnico, decisamente pi¨´ chiaro e con obiettivi ben fissati, dettato dal team principal Andrea Stella. L¡¯ingegnere italiano, a Woking sin dall¡¯arrivo di Alonso nel 2015, ha scalato tutte le posizioni gerarchiche, permettendogli cos¨¬ di avere un¡¯idea chiara della struttura tecnica, dei suoi pregi e delle aree in cui era necessario intervenire. A partire da uno strumento cruciale come la galleria del vento: quella nuova, nei fatti, ha iniziato il proprio lavoro dopo la calibrazione degli strumenti di misura a inizio stagione. Gli sviluppi portati nelle ultime gare, infatti, sono i primi elementi frutto del nuovo impianto a cui sono affiancate le stazioni di calcolo e simulazione CFD. La McLaren, dunque, grazie a un rinnovamento progressivo e diluito nel tempo delle sue risorse tecniche, ha permesso ai suoi tecnici di implementare nuovi concetti, ma soprattutto di estrarre il massimo potenziale da quello attuale.?
vettura difficile, ma pi¨´ docile
¡ª ?Oggettivamente la MCL60, resta tuttora una vettura ¡°problematica¡± in termini di prevedibilit¨¤ delle sue reazioni in curva, ma soprattutto eccessivamente sensibile alle variazioni di layout dei tracciati e grip del manto di asfalto, ma la sequenza logica degli interventi ha permesso quantomeno su questo tracciato di annullare gli effetti negativi di queste caratteristiche intrinseche al progetto originale. La dinamica del veicolo ¨¨ ancora decisamente perfettibile e l¡¯adozione del pull rod anteriore, sin dal modello dello scorso anno, non ¨¨ stato interpretato in modo estremo a livello della sua prerogativa anti dive come invece sulla Red Bull e sulla Aston Martin. L¡¯evoluzione della MCL60 continuer¨¤ ancora per alcune gare, sino ad arrivare ad un sorta di anteprima (a grandi linee) del concetto della monoposto per la prossima stagione. Le tappe da compiere sono ancora parecchie e non tutte seguiranno un andamento lineare, ma pare chiaro che Andrea Stella abbia una visione chiara per il suo team, per farlo ritornare nel medio periodo a ricoprire un ruolo da protagonista a livello del blasone del nome
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