Il GP di Gran Bretagna non ha confermato i progressi visti in Canada e Austria: la SF-23 ¨¨ stata ben lontana dalla lotta per il podio, sia per eccessiva prudenza nella gestione gara, sia per problemi congeniti della monoposto
Un passo avanti e sette indietro. Il differenziale delle posizioni della Ferrari fra il GP d'Austria e quello di Gran Bretagna ¨¨ questo. Appena una settimana dopo il corroborante podio, secondo al traguardo, di Charles Leclerc fra le colline della Stiria, ¨¨ arrivato un modesto 9¡ã posto del monegasco a Silverstone, con il compagno Carlos Sainz alle sue spalle. Dire che a Maranello ci aspettasse di pi¨´ ¨¨ un eufemismo, soprattutto considerando che sulla SF-23 erano stati portati ulteriori aggiornamenti per la gara inglese.
bocciatura
¡ª ?In Austria la Ferrari aveva introdotto un fondo ¡°tridimensionale¡± per limitare l'innesco del fenomeno del porpoising, i famosi saltellamenti della vettura, per migliorare il bilanciamento della monoposto e ridurre anche il degrado dei pneumatici che affligge la SF-23. I buoni riscontri di questi sviluppi, 2¡ã posto di Leclerc e il 6¡ã di Sainz, dopo 10" di penalizzazione per 'track limits', si sperava che potessero trovare conferma a Silverstone dove ¨¨ stato portato un altro?upgrade?nella forma di un nuovo diffusore posteriore. La Ferrari per¨°, su un tracciato differente dal Red Bull Ring, con molti curvoni veloci in appoggio ha fallito la 'prova del 9', cio¨¨ la conferma dei passi avanti. Alla viglia di Silverstone entrambi i piloti aspettavano con ansia il test inglese ("pista ottima per evidenziare le nostre debolezze e valutare i nostri progressi"), ma la bocciatura, per¨° ¨¨ stata netta, soprattutto in gara.?
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sesta forza
¡ª ?Le parole dei piloti nel dopo corsa lasciavano trasparire scoramento: "Abbiamo faticato in trazione, non avevamo degrado, ma nemmeno ritmo e quando siamo stati incolonnati non era possibile sorpassare", l'analisi di Leclerc; "Vettura difficile da guidare e senza costanza di rendimento, poi la Safety Car ¨¨ entrata nel momento peggiore e le gomme hard alla fine non mi hanno aiutato", ha detto Sainz. Tutto corretto, ma sorprende la "non preoccupazione del team principal del Cavallino, Frederic Vasseur, dopo una prestazione che ha visto le rosse arrivare al traguardo alle spalle di ben cinque scuderie: Red Bull, McLaren, Mercedes, Aston Martin e Williams...
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scelte conservative
¡ª ?Certo, senza la Safety Car le Ferrari avrebbero potuto chiudere pi¨´ avanti, intorno al 5¡ã/6¡ã posto, non certo posizioni eclatanti, ma a quel punto Leclerc era gi¨¤ stato fermato con molto anticipo rispetto a Russell, obbligandolo quindi a una successiva sosta che gli ha fatto perdere terreno, ed ¨¨ stata la gestione complessiva dei pneumatici a frenare il Cavallino. Le temperature pi¨´ basse dalla domenica hanno dimezzato il consumo dei pneumatici e fatto saltare i calcoli di tutti, ma mentre gli avversari ne hanno approfittato, la Ferrari, che aveva pure perso il lavoro sul passo gara del venerd¨¬ per il guaio elettrico sulla monoposto di Leclerc, ha giocato in difesa. Ben due volte. Prima, anticipando la sosta del monegasco nel duello contro la Mercedes di Russell gommata soft, prologo della gara di rincorsa del monegasco; poi nel finale di gara, adottando una strategia conservativa, con Leclerc? arrivato con le medie e Sainz con le hard, mentre gli altri avevano tutti le soft, tranne le McLaren che si sposano alla perfezione con le gomme dure.?
ungheria, esame di riparazione
¡ª ?Il raccolto della campagna inglese non rispecchia il potenziale della SF-23, che sul giro secco della qualifica ¨¨ spesso la migliore delle non-Red Bull, ma in gara sono emersi vecchi problemi. Sulla gestione dei pneumatici non c'¨¨ stata reattivit¨¤ per troppa paura di sbagliare, la Safety Car ha sparigliato le carte, ma a livello di prestazione i piloti hanno lamentato carenze di trazione, ritmo e gestione della vettura. Aspetti da rettificare in fretta in vista della prossima gara, in Ungheria, il 23 luglio, che sa di esame di riparazione. Quello di Silverstone, pista da alte medie e con curvoni ad alta velocit¨¤ ¨¨ stato mancato e all'Hungaroring serve una reazione. "Potevamo fare un lavoro migliore, abbiamo pagato scelte troppo conservative ed ¨¨ stata una lezione utile: continueremo a sviluppare la vettura, ma dall'Ungheria occorrer¨¤ fare meglio", le parole di Vasseur per spronare la truppa. Gi¨¤, la battuta d'arresto ¨¨ pesante: da quarta forza nel Mondiale costruttori, ma con progressi in pista su Aston Martin e Mercedes, il Cavallino a Silverstone ha pagato dazio anche contro la sorprendente McLaren e la Williams. Guai se quello inglese non si rivelasse solo un episodio a se stante sulla strada del percorso di crescita intrapreso.
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