La chiamata anticipata ai box nel GP Messico F1 ha fatto infuriare il pilota Alfa Romeo: le sue dichiarazioni dopo la gara segnano la fine del rapporto?
La staccata poderosa di Max Verstappen pochi metri dopo la partenza ¨¨ la cartolina che consegna alla storia il GP Messico F1. Ma oltre alla manovra magistrale con cui l¡¯olandese ha preso il comando della gara all¡¯Hermanos Rodriguez, l¡¯altro grande tema del fine settimana sono le polemiche che mettono probabilmente la parola fine al rapporto tra Antonio Giovinazzi e Alfa Romeo Racing, in procinto di lasciarsi al termine della stagione.
Se, dopo la tappa di Istanbul, si erano gi¨¤ alzati i toni, con il team ad accusare pubblicamente il pilota di non aver obbedito a un ordine di scuderia, nella tappa messicana ¨¨ stato il ventisettenne di scuola Ferrari a dichiararsi molto deluso per le scelte degli ingegneri al muretto box. E pur se dimostrare la tesi di un presunto dolo degli strateghi per danneggiare l¡¯italiano ¨¨ praticamente impossibile, Antonio ha tutte le ragioni per essere arrabbiato.
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giovinazzi, partenza a fionda
¡ª ?Allo spegnimento dei semafori, Giovinazzi parte a razzo dall¡¯undicesima casella (in qualifica era quattordicesimo), confermandosi specialista in materia, uno dei fondamentali che da sempre gli riescono meglio. Il pugliese, approfittando anche dell¡¯imbuto creato dal contatto tra Ricciardo e Bottas in curva 1, esce dalla prima chicane al sesto posto. Al quinto giro perde la posizione per mano della pi¨´ competitiva Ferrari di Carlos Sainz, ma poi riesce a difendersi bene da Sebastian Vettel, che in effetti non va mai all¡¯attacco. Il ¡°fattaccio¡±? Nel corso del giro 16, quando Giovinazzi viene richiamato ai box forse per coprire la sosta anticipata di George Russell, un rivale concreto nella maggior parte delle gare di questa stagione, che per¨° in quel momento si trovava 12¡ã a quasi 15¡± di distacco.
strategia scellerata alfa
¡ª ?Tornato in pista con le Pirelli hard ¨C il fornitore di gomme suggeriva la prima e unica sosta in una finestra tra i giri 22 e 32 ¨C non ¨¨ soltanto l¡¯eventualit¨¤ di dover percorrere ben 55 passaggi sullo stesso treno di pneumatici a rovinare la gara di Giovinazzi. L¡¯italiano si ritrova infatti alle spalle di Ricciardo e Bottas che, protagonisti del patatrac al via, non hanno un buon ritmo forse a causa dei danni riportati nel contatto. In una manciata di chilometri, il suo destino ¨¨ gi¨¤ chiaro: Antonio non ha la potenza per sbarazzarsi di una McLaren e tantomeno di una Mercedes, ed ¨¨ obbligato ad accodarsi al trenino, alzando non di poco il ritmo nonostante le gomme pi¨´ fresche. Se, prima della sosta, il pilota dell¡¯Alfa Romeo girava agevolmente sul piede dell¡¯1¡¯23¡± basso, dopo il pit-stop i tempi si alzano in media di un secondo e mezzo. Una lenta agonia che prosegue fino al giro 40, quando finalmente Bottas imbocca la corsia dei box e gli lascia strada libera.
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giovinazzi e l¡¯agonia finale
¡ª ?In aria pulita, Giovinazzi riesce subito a tornare su tempi interessanti, non mancando anche qualche puntata sul piede dell¡¯1¡¯21¡± alto. Le sue Pirelli dure si sono per¨° surriscaldate in fretta e sono gi¨¤ alla fine del proprio ciclo vitale: impossibile, dunque, provare ad avvicinarsi ai piloti che si trovavano alle sue spalle prima della sosta e che, sul finale, si trovano a gestire gomme ben pi¨´ fresche. L¡¯esempio pi¨´ chiaro ¨¨ quello di Raikkonen, ai box al giro 32 e protagonista di uno stint di lunghezza doppia rispetto a quello del compagno di squadra. Nelle fasi finali, a parit¨¤ di monoposto, Antonio non scender¨¤ mai sotto l¡¯1¡¯21¡±5, mentre Kimi terr¨¤ agevolmente il ritmo dell¡¯1¡¯20, rifilando in media dai cinque decimi al secondo al giro allo sfortunato vicino di box.
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ai ferri corti con alfa
¡ª ?Mentre le voci su una possibile separazione a fine stagione continuano a rincorrersi con crescente insistenza, ¨¨ sempre pi¨´ chiaro come il rapporto tra Giovinazzi e Alfa Romeo Racing sia ridotto ai minimi termini. Non si tratta peraltro della prima volta che l¡¯italiano paga per una tattica infruttuosa o per un palese errore dei meccanici. Nei GP del Bahrain e di Spagna, Antonio ha perso tantissimo tempo al pit-stop (in un caso una gomma era di un diverso set, nell¡¯altro era sgonfia), mentre a Monte Carlo, come in Messico, la sosta troppo anticipata gli ha fatto perdere alcune posizioni, anche se nel Principato ¨¨ comunque arrivato il primo e unico punto della stagione. Indimenticabile, poi, l¡¯episodio dell¡¯Ungheria, quando Giovinazzi ¨¨ stato l¡¯unico a essere richiamato ai box al termine del giro di formazione per montare gomme slick, con il solo effetto di sprofondare in coda mentre le Williams dei rivali Latifi e Russell si ritrovavano davanti in seguito al maxi-tamponamento al via. Ultimo in ordine cronologico ¨¨, infine, l¡¯episodio della Turchia, dove l¡¯italiano ¨¨ stato rimproverato pubblicamente dai dirigenti del team per non aver lasciato strada a Raikkonen. Proprio nella stessa gara, il ventisettenne era per¨° rimasto troppo a lungo in pista con le Pirelli intermedie, incontrando negli ultimi giri grosse difficolt¨¤ nel mandare in temperature le gomme, al pari di quanto successo nientemeno che a Charles Leclerc e Lewis Hamilton.
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