formula 1
Grosjean salvo anche grazie alla tuta: ecco come ¨¨ fatta e perch¨¦ ¨¨ pi¨´ sicura
Si, ¨¨ vero: dopo il botto del Bahrain, Romain Grosjean dovr¨¤ accendere tutti i ceri possibili per essere scampato alla morte. Ma il merito, oltre alla prontezza di uscita dalla vettura del franco-svizzero e ai commissari di pista, va soprattutto all¡¯evoluzione della sicurezza in F.1: cellule di sopravvivenza, scocche pi¨´ sicure (quella Haas ¨¨ tutta italiana, prodotta da Dallara a Varano) e il sistema Halo, la barra curva posta a protezione della testa del pilota. Ma Grosjean ¨¨ ancora vivo grazie anche alla tuta e a tutto l¡¯equipaggiamento sportivo integrato, prodotto con materiali di alta qualit¨¤ come il Nomex, un marchio registrato che indica un materiale a base di meta-aramide, leggero e resistente alle fiamme. Vesti sportive fondamentali e sempre pi¨´ alla moda, che identificano i piloti di F.1 e di altre competizioni automobilistiche e sono prodotte seguendo le normative Fia: 20 anni fa la prima, la 8856-2000, che ha imposto le prime specifiche sui capi; poi due anni fa la 8856-2018, ancor pi¨´ rigida con ulteriori test di sicurezza Uni Iso nel mondo del motorsport. Effettiva da quest¡¯anno per i campionati di F.1, Formula E, Wrc e Wec. E nel 2021 per F.2, World Rallycross e World Cup for Cross Country.
I due rigidi test di resistenza al fuoco della Fia
¡ª ?Nelle sue normative, la Fia non richiede un peso specifico per il ¡®vestito¡¯ del pilota, ma ¨¨ intransigente sui tempi di trasmissione del calore sulle tute, stimati in almeno 12 secondi (uno in pi¨´ rispetto a quanto richiesto nella normativa del 2000). Undici per scarpe e guanti, con l'esenzione del palmo che deve resistere otto secondi, e cinque per l¡¯underwear, l¡¯abbigliamento ¡®intimo¡¯ nel vero senso della parola, che comprende anche la balaclava (il sottocasco) oltre a maglia e pantaloni elastici utilizzati sotto alla divisa del team. All¡¯interno dei 12 secondi, la tuta deve garantire che la differenza di temperatura tra il corpo umano e l¡¯esterno, sottoposto all¡¯esposizione della fiamma, non sia superiore a 24 gradi. In questo modo, si ottiene un pacchetto ¡°tuta pi¨´ underwear¡± in grado di resistere complessivamente ad almeno 17 secondi di esposizione al fuoco.
Per ottenere una tuta con questa resistenza - il materiale si ¡®carbonizza¡¯ e non si brucia, ma ¨¨ la trasmissione di calore che provoca ustioni al pilota -, la divisa deve passare due test molto duri voluti dalla Fia: quelli sulla resistenza al fuoco e sulla trasmissione del calore (o Hti, abbreviativo di Heat Transmission Indice). Il primo consiste nel porre una fiamma di 700 gradi, lunga 2,5 centimetri, a contatto con ogni singolo strato della tuta per un tempo minimo di 10 secondi, verificando poi che un eventuale post-combustione non duri pi¨´ di due, non ci siano detriti fiammeggianti, fusi o fori formati.
Nell¡¯Hti, a prodotto finito, una termocoppia sparer¨¤ un¡¯altra fiamma di circa 1000 gradi a contatto con tutti gli strati, per misurare quanto tempo ci vuole per arrivare ai gi¨¤ citati 24 di temperatura. Pertanto, dal momento che si inizia scaldare non ci si deve arrivare in meno di 12 secondi. Tempo prezioso e fondamentale, che ha permesso a Grosjean domenica di cavarsela con giusto qualche bruciatura a mani e caviglie, parti pi¨´ esposte rispetto a tuta e underwear perch¨¦ protette da un solo indumento. Un periodo minore, al contrario, non permetterebbe al pilota di fuggire dall¡¯auto o di essere soccorso dai commissari di pista. E sarebbero guai per lui.
Alpinestars: ¡°Grosjean ci ha ringraziato per la tuta¡±
¡ª ?La tuta che domenica scorsa ha salvato la vita a Romain Grosjean ¨¨ una ¡®Hypertech V2¡¯ prodotta da Alpinestars, marchio di Asolo (Treviso) entrato in F.1 nel ¡®92, rivestendo inizialmente l¡¯allora pilota Minardi, Christian Fittipaldi, nipote di Emerson. Nel Circus, l¡¯azienda veneta rifornisce anche Renault, AlphaTauri, Williams e Racing Point, oltre alla Haas del pilota franco-svizzero. Caratterizzata principalmente da due strati di materiale ignifugo - quello esterno in Nomex, a eccezione delle aree elasticizzate dove ce ne sono tre, come nelle zona lombare e intorno al collo -, grazie alla sua efficienza, l¡¯ex guida Lotus se l¡¯¨¨ cavata giusto con qualche bruciatura. Anche perch¨¦ Romain ¨¨ uscito dalla sua vettura senza la scarpa sinistra (prodotta sempre dal marchio veneto), che si ¨¨ sfilata dopo il botto contro le barriere, mentre l¡¯altra ha protetto perfettamente il piede destro. ¡°E posso dirlo: Grosjean ci ha ringraziato personalmente poche ore dopo l¡¯incidente - commenta Gordon Casteller di Alpinestars - L¡¯equipaggiamento ha fatto ci¨° per cui ¨¨ creato: proteggere il pilota¡±. Le tute di oggi sono quindi sicure, ¡°ma anche molto leggere e in base alle richieste di piloti e team, rispettando gli standard di sicurezza Fia - aggiunge ¨C riduciamo il peso il pi¨´ possibile, perch¨¦ ogni grammo conta nella prestazione in pista. Con la nuova normativa (la 8856-2018 di due anni fa, ndr), il peso varia dai 750 ai 900 grammi in base al corpo del pilota¡±.
Il processo di produzione della tuta ¨¨ lungo e dettagliato, ed ¨¨ difficile quantificare il costo di una divisa come quella di Grosjean. Il prezzo del modello destinato al pubblico, che ha le stesse caratteristiche tecniche, ¨¨ di 1.700 euro; ma per una tuta su misura personalizzata, i costi sono pi¨´ elevati. ¡°Di solito ci vogliono due giorni lavorativi, ma in casi di urgenza velocizziamo il processo a sette ore - spiega Casteller - Si parte da un progetto grafico, quindi si realizzano i carta modelli sulla base delle misure del pilota e si ritagliano i vari pezzi che comporranno la tuta. La fase pi¨´ critica della realizzazione ¨¨ quella di unire perfettamente i vari strati, dato che il processo svolto dalle nostre operatrici ¨¨ rigorosamente fatto a mano¡±.
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Di manodopera sono anche i guanti, l¡¯underwear e le calzature di ogni pilota targato Alpinestars nel Circus: da Sergio P¨¦rez a Grosjean: ¡°Le guide di F.1 e Nascar (il marchio di Asolo produce anche per alcuni team e piloti negli Usa come Jimmie Johnson, ndr) che noi seguiamo, hanno a disposizione sei tute per gara - aggiunge Casteller - Nell¡¯arco della stagione ne realizziamo da 30 a 40 a testa per ciascuno¡±. Scelte personali, e quindi diverse, si fanno anche sulle scarpe: ¡°C¡¯¨¨ chi predilige la ¡®Supermono¡¯ con chiusura a velcro, mentre altri preferiscono la ¡®Tech-1 Z V2¡¯, pi¨´ classica di tipo a stringa - conclude ¨C George Russell, per esempio, preferisce la seconda, mentre Grosjean e quasi tutti gli altri prediligono la chiusura a strappo. Tutte le nostre scarpe sono fatte con pelle di canguro che rendono la scarpa morbida, comoda e flessibile¡±.
Sparco, vestiti tanti piloti
¡ª ?Un¡¯altra azienda italiana che produce equipaggiamenti di sicurezza per alcuni piloti di F.1 ¨¨ la storica Sparco, nata a Torino nel 1977, entrata nel Circus a inizio anni 80 e attualmente partner tecnico di McLaren e Sauber Alfa Romeo. E proprio il connubio con la scuderia di Woking celebrer¨¤ il 25esimo anniversario nel 2021, il pi¨´ lungo tra un¡¯azienda di abbigliamento racing e un team di Formula 1. Dalla sua fondazione, Sparco ha vestito grandi piloti. Da Alain Prost, Jean Alesi e Michele Alboreto in Ferrari, fino ai pi¨´ recenti: Michael Schumacher in Benetton; Nigel Mansell, Damon Hill e Jacques Villeneuve in Williams. ¡°Ma anche Mika H?kkinen e la coppia Lewis Hamilton-Fernando Alonso in McLaren (il britannico e lo spagnolo insieme nel 2007, ndr)¡±, ricorda orgoglioso l¡¯a.d di Sparco, Claudio Pastoris. E oltre alla F.1, l¡¯azienda ¨¨ oggi partner di oltre 300 squadre tra F.2 e F3, IndyCar, Nascar, Dakar, Wrc e Wec. ¡°Oramai l¡¯abito ¨¨ come uno smoking per il pilota, che ne sceglie anche la vestibilit¨¤ - continua Pastoris - Infatti ora tutti chiedono tute ultra slim. Ma in passato non era cos¨¬ e ancora oggi Jacques Villeneuve (campione in F.1 nel 1997, ndr) predilige vestire largo quando scende in pista¡±.
Le differenza tra le tute Alfa Romeo e McLaren
¡ª ?Differenti sono anche le caratteristiche tra le tute ignifughe McLaren e Alfa Romeo. Quella indossata da Carlos Sainz e Lando Norris (il nome ¨¨ ¡®R557 Prime Plus¡¯) ¨¨ costruita con un metodo tradizionale, sviluppato e aggiornato nel corso degli anni e basato sulla combinazione di materiali. Quattro strati di tessuto che permettono complessivamente di avere una tuta con un peso di 850 grammi per Sainz e con qualche grammo di meno per Norris (il futuro ferrarista ha caratteristiche fisiche differenti dal 21enne britannico). L¡¯esterno ¡°¨¨ in tessuto Nomex - spiega Angelo Bardascino, responsabile dell¡¯area per la produzione tessile di Sparco - con due strati intermedi in maglina anti-statica. E il quarto in fodera di microfibra, con fibra in meta-aramidico¡±.
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Mentre Alfa Romeo ha un tessuto pi¨´ innovativo, con la tecnologia sviluppata da Sparco nel 2013 ¡®Hocotex I4L¡¯. Si tratta ¡°di un monostrato sottile e resistente grazie a una struttura interna a nido d¡¯ape - aggiunge Paolo Donadei, responsabile dell¡¯area di ricerca e sviluppo del Gruppo - In questo modo sono garantite alta traspirabilit¨¤ e leggerezza a fronte di una protezione in linea con la normativa Fia 8856-2018, che ha parametri di resistenza al fuoco pi¨´ stringenti¡±. Una tuta realizzata con un tessuto ¡°che pesa circa 290 grammi per metro quadrato - spiega il brand manager, Niccol¨° Bellazzini - E oggi la leggerezza fa la differenza rispetto al 2011, quando le divise pesavano oltre 1.300 grammi contro gli attuali 800¡±.
Tute ignifughe che hanno un costo variabile ¡°dai 350 euro della entry level in versione standard, ai 2.500 di quelle al top di gamma - continua Pastoris - Totalmente personalizzate e su misura, indossate da Giovinazzi, R?ikk?nen, Sainz e Norris¡±. L¡¯azienda torinese, inoltre, ¨¨ stata anche la prima ad aver introdotto l¡¯iconica tuta spallina a ¡°T¡±, rielaborando stilisticamente le ¡®maniglie¡¯ previste da regolamento sulle spalle della tuta, fondamentali per il recupero da parte dei commissari di pista del pilota svenuto o impossibilitato a muoversi tra le fiamme. ¡°Il tessuto deve resistere al fuoco secondo regole molto ferree - conclude Bellazzini - Non devono rompersi durante l¡¯estrazione, sopportando ognuna 375 di forza Newton di trazione per una persona con peso medio di circa 75 chili, e devono garantire la presa della mano con indosso il guanto. Le nostre spalline sono fatte in questa determinata forma iconica, segno distintivo del nostro brand¡±. Particolari, infine, sono anche guanti e scarpe. Per i primi c¡¯¨¨ ad esempio ¡®l¡¯Arrow¡¯, in tessuto monostrato con tecnologia Htx, brevettata da Sparco. Tra le seconde, la scarpa ¡®X-light+¡¯, caratterizzata dalla particolare costruzione Jacquard ignifuga a strato singolo e dalla presenza della soletta interna in vero carbonio a zone differenziate, per garantire grip e un adeguato sostegno per il piede sul pedale.
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