Il botto di Barrichello, la morte di Ratzenberger, meccanici e spettatori feriti. Non solo l'incidente fatale del mito Senna: perch¨¦ quello del GP San Marino 1994 ¨¨ stato il fine settimana pi¨´ buio del Mondiale
Il tempo ¨¨ passato talmente in fretta da stravolgere il mondo praticamente in ogni aspetto, eppure ¨¨ come se per certi versi si fosse fermato per sempre. Un controsenso incomprensibile, ma che puoi percepire sulla pelle a ogni primo maggio, quando lo sport si mette in pausa per commemorare Ayrton Senna: il pilota pi¨´ grande e amato, la stella pi¨´ luminosa del firmamento caduta a Imola alle 14.17 di una soleggiata e tutt¡¯altro che normale domenica pomeriggio di met¨¤ primavera. E anche se la Formula 1 ¨¨ cambiata radicalmente, soprattutto in termini di sicurezza in pista, a 30 anni dai tragici eventi del weekend del GP San Marino 1994 il ricordo resta indelebile.?
L¡¯INCIDENTE DI BARRICHELLO
¡ª ?Che quello del terzo GP della stagione 1994 non sarebbe stato un fine settimana come gli altri, lo si era intuito gi¨¤ dalle prime qualifiche ¨C all¡¯epoca dislocate su due giorni ¨C del venerd¨¬. A interrompere la sessione il terribile incidente di un giovanissimo Rubens Barrichello: a causa del cedimento della sospensione posteriore destra, la Jordan del pilota brasiliano colpisce in maniera innaturale il cordolo alla Variante Bassa e decolla a una velocit¨¤ di circa 225 km/h fino ad arrestare il suo folle volo contro il muro di gomme e le reti di protezione posizionate all¡¯esterno della curva. Un impatto tremendo, valutato addirittura in 95 G, che mette a repentaglio la vita di Barrichello: il brasiliano, futuro pilota della Ferrari nell¡¯epoca dei trionfi con Schumacher, perde conoscenza ma viene salvato dal tempestivo intervento del medico della F1, Sid Watkins, che ne evita il soffocamento. Rubens se la cava con una frattura al setto nasale, un braccio rotto, una costola incrinata e alcuni tagli alla bocca.?
LA MORTE DI RATZENBERGER
¡ª ?Il sollievo per il fortunato epilogo del brutto incidente di Barrichello dura l¡¯arco di qualche ora. Sabato 30 aprile, durante la sessione di prove ufficiali per decidere la griglia di partenza della gara, un altro grave incidente funesta il weekend. Al volante della Simtek-Ford, una macchina di fondo classifica che fatica a superare il taglio per entrare tra le 26 monoposto qualificate a prendere il via, Roland Ratzenberger, al suo terzo GP in carriera, perde il controllo e finisce contro il muro nella curva intitolata a Gilles Villeneuve. L¡¯impatto violentissimo, avvenuto nel punto all¡¯epoca pi¨´ rapido della pista dopo la semicurva del Tamburello, ¨¨ causato dal cedimento improvviso dell¡¯ala anteriore, forse danneggiata nel passaggio su un cordolo pochi secondi prima. Fatale sar¨¤ la decelerazione dalla velocit¨¤ di circa 315 km/h: rianimato dai soccorritori in pista, il 33enne austriaco muore sette minuti dopo il suo arrivo in elicottero all¡¯Ospedale Maggiore di Bologna. Si tratta del primo pilota di Formula 1 a perdere la vita in un weekend di gara dalla tragica morte di Riccardo Paletti nel corso del GP Canada 1982.?
WEEKEND MALEDETTO
¡ª ?Le qualifiche ripartono alcuni minuti dopo l¡¯incidente di Ratzenberger in un clima ¨¨ surreale. Alcuni dei big della classifica, tra cui Senna, non tornano pi¨´ in pista: ciononostante, ¨¨ proprio il tre volte campione del mondo ad assicurarsi l¡¯ultima delle sue 65 pole position in carriera. Ayrton ¨¨ comprensibilmente molto scosso e viene visto a colloquio proprio con Watkins, il medico della F1 che pochi minuti prima aveva soccorso Ratzenberger, che in seguito confesser¨¤ di aver cercato di convincere il campione a ritirarsi e non prendere parte alla corsa del giorno successivo. ? solo l¡¯ennesimo presagio funesto di quanto sarebbe accaduto il giorno successivo: al via del GP, la Benetton di JJ Letho resta ferma in griglia e viene centrata in pieno dalla Lotus di Pedro Lamy, scattato dalle retrovie. Il portoghese riesce fortunatamente a evitare un angolo di impatto particolarmente sfavorevole, ma una ruota e alcuni detriti oltrepassano le reti di contenimento e piombano in tribuna causando il ferimento di nove spettatori (di cui uno rimasto alcuni giorni in coma).?
L¡¯INCIDENTE FATALE
¡ª ?Nonostante il botto al via, la gara non viene sospesa: i giudici di corsa scelgono invece di mandare in pista la Safety Car, introdotta nel 1993 e utilizzata solo altre due volte prima del tragico weekend di Imola. Alla ripartenza Senna si trova al comando incalzato a distanza ravvicinata dal rivale Michael Schumacher. Fino all¡¯inizio del settimo giro del GP San Marino: a causa del cedimento strutturale del piantone dello sterzo della sua Williams FW16, Ayrton colpisce ad alta velocit¨¤ le barriere all¡¯esterno del Tamburello, una semicurva che le monoposto percorrono a gas spalancato. Anche in questo caso, l¡¯incidente contro le barriere ¨¨ molto violento ma a causare la morte del pilota ¨¨ lo sfortunato?impatto con un pezzo della sospensione anteriore, penetrato all¡¯interno del casco dalla zona della visiera. Sid Watkins, resosi immediatamente conto delle condizioni gravissime di Ayrton, dopo aver tentato una tracheotomia per consentire al pilota di riprendere la normale attivit¨¤ respiratoria, autorizza l¡¯elisoccorso ad atterrare direttamente in pista a pochi metri dal luogo dell¡¯incidente.?
L¡¯ULTIMO DRAMMA
¡ª ?Per Senna, per¨°, nonostante la trasfusione di oltre 4 litri di sangue, non ci sar¨¤ pi¨´ niente da fare: il campione brasiliano sar¨¤ dichiarato ufficialmente morto all¡¯Ospedale Maggiore di Bologna alle 18.40. Il weekend pi¨´ nero della storia della Formula 1 non ¨¨ purtroppo ancora finito. Intorno alle 16.40, quando mancano dieci giri al termine del GP che nel frattempo ¨¨ ripartito dopo l¡¯incidente di Senna, si sfiora l¡¯ennesimo dramma in corsia dei box: la Minardi di Michele Alboreto riparte dopo un pit-stop con la gomma posteriore destra non ben fissata, che schizza per aria e travolge tre meccanici della Ferrari, uno della Benetton e uno della Lotus, prima di attraversare pericolosamente tutta la carreggiata della pista. I cinque, ricoverati in ospedale a Bologna, se la caveranno fortunatamente senza grosse conseguenze.?
IL LASCITO DI AYRTON
¡ª ?A 30 anni di distanza, oltre al ricordo di un fine settimana tremendo, resta il ricordo indelebile di un campione mai dimenticato ma anche e soprattutto la consapevolezza dei grandi passi in avanti che la Formula 1 ha saputo fare in termini di sicurezza in pista. Sin da subito, con interventi immediati per rallentare le auto nei punti pi¨´ veloci di alcune piste del calendario 1994 (a Barcellona, Spa e Montreal sono state ad esempio aggiunte delle chicane improvvisate), ma anche in ottica futura studiando nuove procedure e dispositivi di sicurezza: dal collare Hans, obbligatorio in F1 dal 2003 e pensato ad esempio proprio per scongiurare fratture alla base del cranio come quella sofferta da Ratzenberger, alla crescente severit¨¤ dei crash test imposti per gli abitacoli e per i caschi, passando dai cavi di ritenzione delle ruote e dall¡¯ultima aggiunta dell¡¯Halo, che dal 2018 protegge con successo la testa dei piloti in caso di incidente.
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