Il 1 maggio 1994 se ne andava Ayrton Senna, forse il pilota pi¨´ amato nella storia del Mondiale di F1. Aveva stupito tutti al Nurburgring con una Porsche Sport, aveva fatto divertire il mondo con la piccola Toleman a Monaco, aveva vinto tre Mondiali con la Mclaren. Ecco chi era ¡°Magic¡±
Il weekend del 1 maggio 1994 ha tolto al Motorsport uno dei suoi pi¨´ grandi personaggi, Ayrton Senna da Silva. Un weekend di dolore e paura che oltre a privare la Formula 1 di uno dei suoi piloti pi¨´ rappresentativi, ha sottratto agli appassionati un vero Personaggio, capace di regalare in meno di quindici anni di carriera enormi emozioni. Un pilota fatto da solo, senza alcun timore reverenziale per qualsiasi avversario, con un talento innato per il motorsport in ogni sua sfaccettatura.
la prima volta di ayrton
¡ª ?Prima ancora di salire alla gloria con il Team Lotus, molti ricordano la sua unica gara nel Mondiale Sport Prototipi con la Porsche del ¡°mago¡± Joest. Senna, segnalato da Domingos Piedade al team manager tedesco, regal¨° grandi emozioni sotto la pioggia del Nurburgring, pur non vincendo per una sequenza di problemi elettrici e una gomma bucata. Il brasiliano volle poi riportare sia a Piedade sia al team Joest un rapporto completo sul comportamento della vettura, con tutti i consigli per correggere i difetti rilevati in Germania. Joest rimase a dir poco sbalordito: il brasiliano, al suo debutto assoluto su una Sport, era arrivato a un livello di conoscenza del mezzo superiore a quello di molti esperti della categoria. Il team manager tedesco propose a Piedade di ingaggiare Senna come pilota di punta del team non solo nel Mondiale Sport ma anche nell¡¯universo Imsa che allora era in piena espansione, ma lo stesso talent-scout brasiliano rispose a Joest che Senna sarebbe ben presto arrivato a ben pi¨´ alti livelli.
il destino dei grandi
¡ª ?Lo stesso brasiliano, raccont¨° Henri Pescarolo che divise con lui la 956, ritenne la vettura poco interessante, poco maneggevole e poco rapida: e Senna aveva girato costantemente con un ritmo di quattro secondi inferiore a quello del mitico pilota francese... Anche la rincorsa di Senna verso il primo posto a Montecarlo nel 1984 (fin¨¬ 2¡ã) con la Toleman Hart, una macchina tutt¡¯altro che esaltante, fece capire che stava nascendo una stella senza timori reverenziali per nessuno. Inizialmente la sua grande classe lo rese imbattibile sul bagnato come dimostrarono le prime vittorie con la Lotus, ma poi una volta messe le mani su una vettura davvero competitiva come la McLaren Honda tritasuccessi del 1988 arriv¨° la completa maturazione. L¡¯anno del primo titolo, il 1988, fu memorabile a suon di pole position e di cocenti sconfitte rifilate al compagno di team e rivale Alain Prost. Una lotta fratricida che, senza il comportamento maldestro di Jean Louis Schlesser in fase di doppiaggio a Monza, avrebbe visto la vettura di Woking conquistare tutte e sedici le gare in calendario. A fine stagione arriv¨° comunque il primo titolo per Senna, il tutto nonostante un altro ¡°inciampo¡± rimasto nella memoria, l¡¯incidente al Portier di Montecarlo, a pochi passi dall¡¯elegante appartamento che si era comprato nel Principato...
senna vs. prost
¡ª ?Nel 1989, ancora un anno d¡¯oro per la McLaren ma con un epilogo diverso, ed il titolo finito in mano a Prost dopo il ¡°fattaccio¡± di Suzuka. I fatti sono noti: Prost e Senna entrano in collisione al Casio Triangle, il francese si arrende, Senna riparte tagliando la chicane e vincendo con un recupero ¡°monstre¡± su Nannini, ma poi viene squalificato per ripartenza non regolare. Una decisione che secondo molti dimostr¨° come la FISA di Jean Marie Balestre fosse schierata contro il brasiliano, ritenuto un ¡°People¡¯s Champion¡± (un campione della gente) in un universo che a passi da gigante, anno dopo anno, assumeva un carattere sempre pi¨´ elitario. Senna fu addirittura sospeso per sei mesi, e solo una astuzia di Ron Dennis che falsific¨° una lettera di scuse per Balestre consent¨¬ la sua ¡°riabilitazione¡±. Senna inizi¨° una rivalit¨¤ all¡¯ultimo sangue con Prost, prendendosi anche una sonora rivincita sempre a Suzuka nel 1990: collisione alla prima curva, e titolo al brasiliano che sentenzi¨° ¡°a volte le gare finiscono dopo quarantasette giri, a volte alla prima curva¡± dimostrando il carattere di un pilota della ¡°epoca d¡¯oro¡± della Formula 1.
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ayrton senza la f1
¡ª ?Il terzo titolo del 1991 lo lanci¨° definitivamente nell¡¯Olimpo del Motorsport, e lo rese un vero e proprio eroe nazionale in Brasile, con il paese che letteralmente si fermava per festeggiare le sue vittorie. Senna era un grande amante del jet-set, come dimostrano le sue tante relazioni amorose, mai comunque ¡°vistose¡± come quelle del collega Nelson Piquet e sempre tenute ai margini della sua attivit¨¤ sportiva, e le sue passioni per sport come le moto d¡¯acqua e lo sci ¡ª Senna avrebbe voluto dedicarsi seriamente agli sport invernali dopo il ritiro dalla F1 ¡ª ma aveva a cuore la misera condizione di tanti suoi connazionali, facendo molta beneficenza, aiutando molti ragazzi in povert¨¤ a risollevarsi e a tracciarsi un domani migliore. Un pilota emotivo, ben diverso da tanti colleghi suoi contemporanei e da quelli della generazione che lo segu¨¬, pronto anche ad aiutare gli altri se necessario.
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l¡¯amico senna
¡ª ?E lo dimostr¨° nel 1992 quando si ferm¨° in pista a Spa Francorchamps per aiutare Erik Comas, schiantatosi con la sua Ligier a Blanchimont, giungendo a piedi sul luogo dell¡¯incidente spegnendo il motore del relitto della Ligier che rischiava di esplodere. Il francese, tramortito, stava infatti continuando a pigiare con il piede sull¡¯acceleratore. Di tanto in tanto, poi, Senna si dimostrava anche un vero buontempone, come dimostrano i suoi scherzi con l¡¯amico e compagno di team Gerhard Berger e con Ron Dennis. Dopo due stagioni passate a rincorrere la Williams, nel 1994 Senna approd¨° al team di Didcot, subentrando ad Alain Prost ritiratosi dopo il quarto titolo.
l¡¯ultima tappa
¡ª ?Il miglior pilota al volante della monoposto pi¨´ potente, molti ritennero che per quella stagione e per gli anni a venire la Formula 1 non avrebbe avuto pi¨´ storia. Invece non and¨° cos¨¬: due ritiri nelle prime due gare, attriti neppure troppo nascosti con lo staff di Frank Williams e Patrick Head sulla strategia di lavoro del team, e presentimenti sempre pi¨´ sinistri che a Imola, nel terribile sabato di qualifiche costato la vita a Roland Ratzenberger, lo avevano portato a dire alla fidanzata di allora Adriane Galisteu il suo desiderio di farla finita con le corse. Senna per¨° era un uomo di parola, e il giorno successivo ¡ª sia pure con un dolore forte nello stomaco ¡ª fu di nuovo in campo per disputare il terzo Gran Premio della stagione. Di nuovo pieno di progetti e idee, stavolta per tutelare gli interessi dei suoi colleghi piloti, rifondando la GP Drivers Association, spingendo la Formula 1 a ripensare se stessa a fondo.
l¡¯ultima curva di senna
¡ª ?Il resto ¨¨ storia. La gara che parte, non senza un terribile incidente tra Lehto e Lamy, la breve fase di safety car, Senna che prende il largo e Schumacher incapace di contenere la sua fuga, e poi l¡¯agghiacciante incidente al Tamburello, la Williams che si riduce in mille pezzi, i soccorsi disperati, il recupero del relitto con all¡¯interno una bandiera austriaca da sollevare per Ratzenberger, il sangue in pista, migliaia di persone in attesa spasmodica di notizie positive dall¡¯Ospedale Maggiore di Bologna, purtroppo speranze vane, e alle 18.37 del 1 maggio 1994 Senna muore, il mito si spegne, il ¡°divertimentificio¡± creato dalle imprese di Magic si ferma per sempre. L¡¯intero Brasile si sciolse in lacrime e con esso tutto il mondo del Motorsport: perfino a Talladega, nella gara Nascar che si teneva quel giorno, un universo del motorsport solo in apparenza agli antipodi della Formula 1, i commentatori americani e il non meno leggendario Dale Earnhardt ricordarono con commozione la scomparsa di Ayrton.
l¡¯abbraccio del brasile
¡ª ?E pochi giorni dopo, la folla oceanica che dall¡¯Aeroporto di Morumbi accompagn¨° Senna alla cerimonia funebre fu vissuta come una vera e propria tragedia nazionale, di pari livello forse al famoso Maracana?o del Mondiale di calcio 1950 contro l¡¯Uruguay. Si pu¨° ben dire che una epoca della Formula 1 sia finita il 1 maggio 1994. Anche se la categoria ¨¨ nominalmente sopravvissuta, con nuove regole e nuove vetture, la massima formula non ha pi¨´ saputo raggiungere quelle emozioni e quel pathos che aveva saputo offrire per oltre tre lustri, divenendo un fenomeno sempre pi¨´ ristretto e sempre meno popolare ed eliminando in tempi fin troppo brevi gli ultimi piccoli costruttori, per ridursi a uno schieramento elitario in cui sono pochi i team in grado di puntare alla vittoria. Senna era forse l¡¯ultimo pilota della vecchia generazione a volere una Formula 1 pi¨´ umana e aperta a tutti; addirittura nel 1992 l¡¯esasperazione tecnica che stava prendendo piede nella in F1 sembr¨° spingerlo a passare nella Formula Indy al posto di Rick Mears, ma alla fine la sua incrollabile fedelt¨¤ ebbe la meglio.
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il vuoto
¡ª ?Chiss¨¤, molti si chiedono come avrebbe potuto crescere, svilupparsi e progredire la Formula 1 se Senna fosse stato ancora vivo, e a quasi trent¡¯anni di distanza da quel maledetto weekend di Imola tanti ancora rimpiangono la scomparsa dell¡¯inimitabile Ayrton. Sono passati 27 anni, ma il suo nome non passer¨¤ mai.
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