Italia-Cina in sella all’e-bike. Un’avventura di 10 mila chilometri sulla Via della Seta

Un viaggio in e-bike lungo l’antica Via della Seta. Dall’Italia alla Cina ben 9.700 chilometri pedalati (circa 100 mila metri di dislivello) in sella a una e-bike attrezzata con un carrellino per il trasporto di attrezzatura, abbigliamento, fotocamere e sci d’alpinismo. Questa l’avventura portata a termine nell’estate 2019 da Giacomo Meneghello e Yanez Borella, due amici uniti dalla passione per lo sport.

Ciclismo e montagna. “L’idea ¨¨ nata per festeggiare i 40 anni di Yanez, pensavamo a un viaggio in Oriente fuori dai canonici tour - racconta Meneghello, fotografo professionista nato nel Veronese, da anni residente in Valtellina: sue le foto del servizio -. Abbiamo scelto di unire le passioni sportive in comune”. Un viaggio che ¨¨ stata l’occasione per sostenere l’Admo - Associazione Donatori Midollo Osseo con un contributo concreto. Un viaggio lungo oltre tre mesi ( qui un’altra impresa sui pedali ).

L’ITINERARIO

Ogni giorno in media 150-160 chilometri pedalati. Un itinerario completato in 99 giorni studiato nei dettagli. Partenza da Livigno, in Alta Valtellina (per Meneghello) e da Fai della Paganella in Trentino (per il maestro di snowboard Borella) che si sono ritrovati a Mezzolombardo (Tn) iniziando il lungo tragitto che ha toccato Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azerbaigian, Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Cina.

BICI E SCI ALPINISMO

“Fino all’Azerbaigian, quindi nei primi 6.500 chilometri, abbiamo pedalato a ritmo serrato, dormendo soprattutto in alberghi e strutture ricettive per poter ricaricare le batterie delle bici durante la notte, quindi nella parte finale abbiamo potuto sfruttare maggiormente le tende e gustarci le notti all’aperto - spiega il trentenne che vive in Valtellina -. La missione prevedeva anche di scalare una montagna per ogni Paese. Non sempre ce l’abbiamo fatta, ma spesso s¨¬. Fantastica l’esperienza che abbiamo vissuto sul Peak Lenin, nel gruppo del Pamir, la cui cima si trova in Tagikistan, noi l’abbiamo salito dal versante del Kirghizistan. Non siamo riusciti ad arrivare in vetta (7.134 metri, Ndr), ma oltre a campo-3 che si trova a quota 6.200 metri fino sulla cresta per la vetta”.

L’ATTREZZATURA

Due biciclette a pedalata assistita, con batteria da 500 Watt, entrambe munite di un apposito carrellino (pesante nel complesso 80 chilogrammi) e di borse per il trasporto di attrezzatura varia. Per la ricarica? Necessarie le soste serali in strutture dotate di corrente elettrica, mentre un apposito pannello solare ha permesso ai due sportivi di ricaricare le batterie, specialmente nel deserto (senza comunque arrivare alla ricarica completa). “Per viaggiare con le e-bike portando con s¨¦ tanto materiale e quindi peso ¨¨ essenziale ricaricare spesso, ogni giorno la necessit¨¤ era superiore a due batterie completamente cariche - prosegue il fotografo valtellinese -. Ecco perch¨¦ sin dai primi giorni abbiamo alleggerito il carico. Regalando un paio di scarpe in pi¨´ o qualche accessorio non necessario. Ogni chilo in meno ¨¨ stata una liberazione”.

LA SORPRESA

Eccetto qualche difficolt¨¤ incontrata in Cina, nella regione d’arrivo che ha per capoluogo la citt¨¤ di Xi’an (“i controlli sono molto accurati e ripetuti, in ogni citt¨¤ e paese devi dimostrare da dove arrivi e in quale hotel dormirai la notte stessa con la prenotazione alla mano. Eravamo in parte preparati, infatti i carrelli li avevamo lasciati prima di entrare in Cina” dice Meneghello), il viaggio si ¨¨ svolto senza particolari intoppi. “La cosa pi¨´ bella ¨¨ stata l’ospitalit¨¤ delle persone, l’accoglienza calorosa pressoch¨¦ ovunque - raccontano i viaggiatori -. E lo stupore di tutti nell’osservare due ciclisti in e-bike, magari in mezzo al deserto, con gli sci che facevano capolino dal carrello…”.

LA PREPARAZIONE

Se Meneghello e Borrella, prima del viaggio completato nell’estate 2019, non hanno seguito un particolare programma d’allenamento, va detto che entrambi i cicloviaggiatori praticano molto sport ( qui i consigli per l’allenamento indoor in bicicletta ). Per passione. Le biciclette, da un’azienda piemontese, e i carrellini, da un artigiano trentino, sono infatti arrivate pochi giorni prima della partenza. Ma entrambi i protagonisti dell’impresa avevano molti chilometri di allenamento nelle gambe. “Oggi mi dedico soprattutto a sci alpinismo, alpinismo, corsa in montagna, trekking e in un anno faccio almeno 200-250 mila metri di dislivello - spiega Giacomo Meneghello - e non in “assetto” da gara, ma spesso con molti chili di zaino in spalla per realizzare i servizi fotografici. Ovviamente un viaggio come questo necessita di un discreto allenamento alla partenza. Anche se io e Yanez l’avevamo fatto… senza pedalare in bici”.

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