Vanendert: "Colto l'attimo"
Basso: "E gli Schleck?"
Plateau-de-Beille (Fra), 16 luglio 2011
Voeckler felice per la difesa della maglia gialla: "La mia miglior salita di sempre". Evans: "Impossibile fare distacchi pesanti"
- Jelle Vanendert in maglia a pois. Ansa
Jelle Vanendert, prima vittoria al Tour e nuova maglia a pois per la montagna: "Nell’ultima salita, dopo gli attacchi soprattutto di Andy Schleck, mi sembrava che i favoriti si guardassero e si controllassero. Così mi sono detto che era il momento migliore per attaccare, anche perché non li preoccupavo per la classifica. Ho fatto una speciale preparazione per il Tour, perché dopo le classiche ho avuto un periodo di riposo, poi mi sono allenato in Italia e ho partecipato al Delfinato. Non è vero che mi sono allenato con Van den Broeck, non mi sono allenato con lui in altura, non ho il suo stesso tecnico: faccio tutto da solo. Se ci fosse stato ancora lui in corsa, saremmo stati una bella coppia, avremmo potuto grandi cose".
orgoglio voeckler — Thomas Voeckler, ancora in maglia gialla: "Difficile fare paragoni fra me e gli altri favoriti, oggi dovevo soltanto cercare di seguirli, e ho sofferto terribilmente, ma forse tutti hanno sofferto. Non sono interessato a dimostrare di essere il più forte, ma a tenere la maglia gialla, ne sono stato capace, e di questo sono felice. Ma rimanere insieme con i migliori scalatori è stata una sorpresa anche per me. Rispetto al 2004, quando ha vinto Armstrong e ho tenuto la maglia gialla, la situazione è stata molto diversa, per il tempo e il vento. Certo, io sono stato più bravo, questa è stata la migliore salita della mia vita. Nel ciclismo le cose vanno molto meglio, da quando sono professionista, nel 2001, si corre secondo le regole molto più di prima. Nel 2009 avevo detto che era la mia migliore stagione, la stessa cosa l’ho detta nel 2010, e forse la dirò alla fine di questa".
Domani dovrebbe essere una tappa per velocisti, ma con il vento e il brutto tempo bisognerà stare attenti
basso insoddisfatto — Ivan Basso, 11° all’arrivo e sempre quinto in classifica: "Per fare la differenza su una salita così, bisogna aggredirla da sotto e scremare il gruppo. Io devo partire quando si è in quattro o cinque, non in 20. Non ci sono riuscito e mi dispiace. Non posso considerarla una giornata positiva al 100 per cento. Siamo rimasti dove eravamo. E anche i fratelli Schleck, se vogliono staccare Contador, dovrebbero fare un ’forcing’ più duro. E’ vero che ci sono ancora tre tapponi alpini, ma questo Tour va affrontato giorno per giorno. Domani dovrebbe essere una tappa per velocisti, ma con il vento e il brutto tempo bisognerà stare attenti".
andy schleck teme evans — Andy Schleck, terzo all’arrivo e quarto in classifica: "Voeckler si sta rivelando molto forte, comunque più forte di quello che si potesse immaginare. Lui è un agonista e la maglia gialla gli dà fiducia e convinzione. In questo momento il corridore messo meglio è Evans, perché ha sempre la cronometro favorevole alle sue caratteristiche".
la scelta di cunego — Cadel Evans, quarto all’arrivo e terzo in classifica: "Corsa controllatissima. Impossibile fare distacchi pesanti". Damiano Cunego, 12° all’arrivo e ottavo in classifica: "La salita di Plateau-de-Beille è stata subito affrontata a gran velocità e con molti scatti. Era importante prenderla davanti. Malori, Loosli e Bono mi hanno dato un bell’aiuto. Ho provato a tenere duro, non rispondendo agli allunghi. Ma verso i 5 km all’arrivo ho capito che dovevo tenere un ritmo più regolare, mi sono assestato sul mio passo, gestito le energie e limitato i danni. Guardo alle Alpi con ottimismo".
dal nostro inviatoMarco Pastonesi© RIPRODUZIONE RISERVATA
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