Vuelta piena di montagne
Basso punta al podio

Parte da Assen, Olanda, una delle edizioni più dure della storia della corsa spagnola. Il capitano della Liquigas sogna un posto tra i primi tre: avversari principali Valverde e Evans

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ASSEN (Olanda), 29 agosto 2009 - Una Vuelta che si preannuncia molto interessante quella che è partita oggi dal circuito motociclistico di Assen, in Olanda, nazione toccata per la prima volta nella storia della corsa spagnola. I numeri servono per capire qualcosa del percorso e di che tipo di gara ci si può attendere: 3 cronometro individuali per un totale di 62,6 km; 5 arrivi in salita, con 48 gran premi della montagna (3 di categoria speciale, 11 di 1ª, 14 di 2ª, 17 di 3ª e 3 di 4ª), 36 sprint intermedi con abbuoni, 3.290, 6 km totali divisi in 21 tappe con una media di 156,6 km a frazione. Non ci sono i Pirenei, ma a decidere chi indosserà la maglia oro a Madrid, dove domenica 20 settembre si concluderà la corsa, saranno le montagne. C’è così tanta salita che un grande esperto come Eusebio Unzue, già direttore sportivo di Perico Delgado, Josè Maria Jimenez, Abraham Olano e, soprattutto Miguel Indurain e ora di Alejandro Valverde si è sbilanciato: "La più dura Vuelta della storia".

IL PERCORSO — Le prime tre tappe sono in Olanda. La quarta frazione, invece, che si conclude a Liegi, in Belgio prima del giorno del riposo con i suoi 225 km è anche la più lunga. Giovedì 3 settembre, con la Tarragona-Vinaros, in teoria per velocisti, la prima frazione in Spagna. Sabato 5 con la crono di 30 km a Valencia e domenica con l’arrivo in salita è sull’Alto de Aitana, il primo momento della verità, o come lo chiama Basso "il primo bivio" per chi ha ambizioni di classifica. Dura impestata, però anche la tappa successiva, Alcoy-Xorret del Catì: 189 km con sette gpm. Micidiale la tripletta andalusa al termine della seconda settimana: Almeria-Alto de Velefique, Berja-Sierra Nevada e Granada-Alto de la Pandera. In totale 510 km con 4 gpm di 3ª categoria, 1 di 2ª, 4 di 1ª e 3 arrivi in salita di categoria especial. Ma anche la 18ª e la 19ª tappa, quelle che introducono alla crono di 27,8 km sabato 19 a Toledo faranno male.

Ivan Basso cerca il podio alla Vuelta. Ap

i protagonisti — Ivan Basso, dopo avere metabolizzato tutto lo stress del rientro agonistico, è convinto di essere pronto a tornare sul gradino più alto del podio in una grande corsa a tappe. Ci riuscisse, ma anche solo fosse in lotta per la vittoria fino alla fine, sfaterebbe un luogo comune del ciclismo attuale, cioè che non si possono fare due grandi giri ad alto livello. I suoi avversari saranno Alejandro Valverde, l’australiano Cadel Evans, il campione olimpico Samuel Sanchez, lo spagnolo Ezequiel Mosquera e l’olandese Robert Gesink. Più Alexander Vinokourov, tornato il 9 agosto alle gare dopo una squalifica di due anni per doping. E in 20 giorni il kazako, che qui si presenta magro e ringiovanito, ha dimostrato che sa ancora vincere portando a casa la crono del Tour del Limousine e il campionato asiatico della specialità. Molti a parlare di Vino storcono il naso. Sbagliato. Lui, ha sbagliato e pagato il suo debito con la giustizia sportiva. Giusto che venga trattato come altri che hanno vissuto la medesima situazione.

volate — Si prevedono sprint affollati alla Vuelta con Daniele Bennati che se la dovrà vedere oltre che con Boonen, con Farrar, Greipel, Ciolek, Dean, e Breschel, vincitore nel 2008 a Madrid. Un discorso a parte lo merita Oscar Freire. Il tre volte campione del mondo pare avere perso lo spunto vincente. Il suo 2009 è quasi un disastro, con due soli successi al Giro di Romandia. La Vuelta servirà anche per capire se Oscarito ha già intrapreso il viale del tramonto. Ma anche tra gli altri cacciatori di tappe, che correranno con un occhio a Mendrisio, i grandi nomi non mancano: Ballan, Cunego, Gilbert, Andy (che pare non avere ambizioni di classifica dopo il 2° posto al Tour) e Frank Schleck, O’Grady, Devolder, Kolobnev, Kirchen, Arvesen e, perché no, Rinaldo Nocentini e Marco Marcato.

cronoman — Tutti contro Cancellara nelle prime due crono: lo stesso Vinokourov e Grabsch, difficile ormai che Millar possa mettere il suo sigillo. E la terza, quella di Toledo? Gli specialisti a 5 giorni dal loro mondiale non ci saranno.

i giovani — Quattro nomi su tutti da tenere d’occhio: l’olandese Robert Gesink, probabile nei primi 5 a Madrid; il danese Jakob Fulsgang, che potrebbe arrivare nei 10; il croato Robert Kiserlowski e il nostro Eros Capecchi.