Mirador de Los Potreros de los Funes. Oggi, su questa montagnola della Sierra Grande, si disputa il primo duello dell’anno tra i grandi delle corse a tappe: Alberto Contador contro Vincenzo Nibali. Però i due dovranno fare attenzione al magrissimo Levy Leipheimer e al sorridente José Serpa, che cercherà di trarne profitto da questa battaglia. Ognuno di loro ha una grande motivazione, ma Nibali ha forse un compito in più. Partire bene per dimenticare un 2011 senza vittorie. "Che rabbia quando ci penso - attacca lo Squalo -. Però ho fatto tanti buoni piazzamenti e dietro grandi corridori".

L'INVERNO — Quando un corridore non vince nulla, si pensa a una stagione fallimentare. Non è questo il caso. Vincenzo lo scorso anno è andato sempre abbastanza forte, ma gli è mancato quel qualcosa in più per fare la differenza. "Ne sono convinto - prosegue - mi è sempre mancato quel pizzico in più che cambia la vita. Oddio, a volte mi è mancata anche la fortuna". La sua faccia è serena, distesa. "Ho passato l’inverno molto bene. Ho staccato e recuperato le energie. Dieci giorni di vacanza a inizio novembre in Kenya, poi via in bici. Mi ricordo quando lo scorso anno alle prime corse mi dicevate che ero un po’ 'tondetto'. Era vero, troppe feste dopo la vittoria nella Vuelta. Avevo messo su ciccia. Ora no, ora sono giusto. Quest’inverno ho fatto anche palestra, cosa che lo scorso anno avevo saltato".

Contador attende il verdetto del Tas sulla positività al clenbuterolo. Bettini

TRE SEGRETI — I segreti di questa tranquillità sono tre. "Il primo è che a casa sto passando un bellissimo momento e tutto va per il verso giusto. Il secondo è che la Liquigas non mi mette addosso una grande pressione per dovere fare i risultati a ogni costo". Il terzo lo spiega Roberto Amadio, team manager verdeblù: "Vincenzo è maturato e in lui ho notato una disponibilità importante. Sono certo che con questi due presupposti il 2012 sarà l’anno del salto di qualità". Sottovoce si dice che potrebbe essere anche l’anno del salto dalla Liquigas. Destinazione Astana. "Ma no - risponde il siciliano sorridendo - mi trovo davvero bene qui e magari in futuro potrei occuparmi della distribuzione del gas in Sicilia. Chissà". "Se non ci farà richieste economiche assurde lui resterà con noi e con Basso, Sagan, Viviani e Oss sarà ancora una delle nostre colonne", afferma Amadio.

IL PUNTO — Intanto oggi bisogna salire far girare le gambe svelte negli ultimi 5 km al 6,7% di pendenza media. "Un’occasione per capire a che punto sono. Anche l’arrivo in saluta di venerdì mi piace molto". In mezzo, domani, una crono di 19,5 km. "Altro grande test, soprattutto pensando che al Tour i chilometri a crono sono un centinaio. Avrò modo anche di provare la versione definitiva della bici. Vero che prima ero meglio in questa disciplina, però ora sono più forte in salita. Comunque vedremo, mi sento almeno sullo stesso gradino di Contador e Leipheimer e di tutti gli altri uomini di classifica nei grandi giri".

VERSO IL TOUR — Contador, muto come un pesce con la stampa, con il quale nelle prime due tappe ha fatto coppia fissa in gruppo. "Con noi parla. Mi ha raccontato anche del matrimonio. Siamo rivali, ma anche amici". Il discorso alla fine scivola anche sul Giro. "Sembra disegnato apposta per me - dice sorridendo -. Vero che ad alto livello Giro e Tour mi sembra un’accoppiata impossibile, però se Roberto mi chiama anche all’ultimo come nel 2010...". Amadio lo ascolta a un metro e non dice nulla. No, Vincenzo in estate punterà tutto solo sul Tour.