Ancora due incidenti in allenamento: investiti Gesbert e il giovane Ostolani
Ancora due gravi incidenti hanno coinvolto ciclisti impegnati nell’allenamento: il 24enne francese Elia Gesbert, della Arkea-Samsic, ¨¨ stato colpito dallo specchietto retrovisore di un’auto mentre affrontava una rotonda ed ¨¨ finito in ospedale a Rennes con ferite a una mano. L’incidente ¨¨ accaduto ieri, un giorno dopo quelli che hanno coinvolto Letizia Paternoster e Veronica Bussi. Ma l’investitore di Gesber non si ¨¨ fermato.
E un altro incidente ha coinvolto Andrea Ostolani, che nel pomeriggio di venerd¨¬ ¨¨ stato investito da un’auto pirata mentre rientrava a casa, a Forl¨¬, percorrendo in bici la strada Ravegnana. Il 17enne dell’Alice Bike MyGlass che gi¨¤ nel corso della stagione appena conclusa si era fratturato per ben due volte la clavicola sinistra, ¨¨ stato colpito dallo specchietto retrovisore di un’auto che stava superando altre auto e procedeva ad altissima velocit¨¤. Nell’impatto Andrea ¨¨ stato sbalzato sul ciglio della sua corsia, finendo contro il guard-rail. “L’auto non ha nemmeno rallentato per capire cosa mi fosse successo: stringendo i denti sono riuscito a telefonare ai miei genitori, che sono arrivati e mi hanno portato all’ospedale di Forl¨¬”. Andrea ¨¨ ricoverato al “Morgagni”, dove i primi esami hanno evidenziato la frattura del radio del braccio sinistro. Verr¨¤ operato luned¨¬.
Indignati i dirigenti dell’Alice Bike MyGlass, che lanciano un appello alle forze dell’ordine: “Dobbiamo fare qualcosa per punire severamente i pirati della strada – dice la presidente Maria Sberlati Savini - e fermare questa ecatombe che colpisce tanti, troppi ciclisti. Come squadra svolgiamo due-tre allenamenti a settimana in totale sicurezza, con i ragazzi seguiti dall’ammiraglia. Purtroppo, per¨°, la dinamica del ciclismo prevede che gli spostamenti da e verso casa, e le uscite di breve durata vengano svolte autonomamente dai ragazzi, ed ¨¨ in queste situazioni che spesso si verificano gli incidenti, dovuti il pi¨´ delle volte non all’imperizia dei corridori ma alla spregiudicatezza di tanti automobilisti”.
Gasport
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