Il festaggiamento goliardico di Joaquim Rodriguez dopo la vittoria di tappa. Bettini

Non ha mai vinto un grande giro, e neppure una grande classica. Però Joaquim Rodriguez è un ottimo corridore, costante ad altissimi livelli - non avrebbe altrimenti concluso il 2010 da numero uno del mondo - e oggi ha dimostrato, semmai ce ne fosse bisogno, che è uno dei principali favoriti di questa Vuelta.

STRAPPO — - Non è una sorpresa che il 32enne catalano della Katusha abbia vinto sullo strappo finale di Valdepenas de Jaen: le rampe oltre al 20% ricordavano da vicino il traguardo di Montelupone alla Tirreno-Adriatico, dove lui si era imposto per due anni di fila (2008 e 2009). "Tutta la squadra è in un ottimo momento di forma - ha detto Rodriguez, di recente vincitore della Vuelta Burgos -. Lo dimostra anche Daniel Moreno (oggi 3°, ndr, primo ieri a Sierra Nevada). Io sono qui per cercare di vincere la Vuelta, ma siamo solo all’inizio e i distacchi tra i migliori sono minimi. Però il mio morale è alle stelle". E comunque, oltre ai distacchi al traguardo, ha portato a casa anche i 20" di abbuono che spettano al vincitore della tappa: niente male.

I NOSTRI — - Michele Scarponi ha chiuso al quinto posto, a 8": "Sì, sono andato bene. Forse non sono stato reattivo all’inizio dello strappo, non ero immediatamente a ruota di Rodriguez, altrimenti magari sarei riuscito a seguirlo. Però le sensazioni sono state molto buone, il risultato mi soddisfa". Continua a tenere bene Marzio Bruseghin, che è decimo della generale, mentre non ha ottenuto il risultato che sperava Vincenzo Nibali. L’anno scorso il siciliano della Liquigas-Cannondale era arrivato secondo su questo strappo, battuto soltanto da Igor Anton (oggi ancora staccato, è arrivato a 57"). Stavolta ha chiuso 11°, a 11" da Rodriguez: aveva provato anche a tenerlo, dopo aver messo davanti la squadra, ma non c’è stato niente da fare. "Io stavo bene, ho provato a seguirlo salvo poi mollare la presa e tenere duro per non sprecare troppe energie. Queste due giornate sono state difficili per tutto il gruppo e sono contento di averle superate indenne. La battaglia vera deve ancora cominciare", ha detto lo Squalo.

DOMANI — - Dovrebbe esserci il primo sprint di questa 66esima edizione, nonostante un punto di riferimento come Cavendish sia già tornato a casa. Si parte da Ubeda e si arriva a Cordoba, dopo 193 chilometri senza grandi difficoltà. Può essere una buona occasione per Petacchi: è lui che ha ottenuto l’ultima vittoria di tappa di un italiano alla Vuelta, un anno fa.