Daniele Bennati sul podio. Ansa

"Non ho vinto, peccato, ma questa maglia è più di un premio di consolazione". Daniele Bennati sorride comunque al termine della seconda tappa della Vuelta. Il traguardo di Las Playas de Orihuela ha premiato l’australiano di Sky Chris Sutton, su Reynes e Kittel. Ma il 30enne aretino della Leopard Trek, grazie al sesto posto, ha scavalcato il compagno Fuglsang al comando per la migliore somma dei piazzamenti. "Questa non è una sensazione nuova per me - ha ricordato Bennati -. Alla Vuelta ero stato già leader per un giorno nel 2007 e per due nel 2008".

La vittoria di Chris Sutton

sprint atipico — Doveva essere uno sprint puro, almeno queste erano le previsioni, invece quei 270 metri metri all’8% di pendenza nell’ultimo chilometro hanno scompaginato i piani di molti. Ne ha beneficiato Sutton, che a 26 anni sta vivendo la sua migliore stagione da professionista (aveva già vinto la Kuurne-Bruxelles-Kuurne a febbraio). E la festa per il team inglese è stata doppia, perché un paio d’ore prima il norvegese Edvald Boasson Hagen aveva firmato la classica di Amburgo. "Devo questa vittoria a Arvesen, che mi ha protetto negli ultimi 20 chilometri, e a Lövkvist, che lo ha fatto negli ultimi metri". C’è rimasto molto male lo spagnolo Reynes, partito ai 300 metri a sorpresa: "Quasi mi metto a piangere, è stata una grande occasione persa". Terzo il tedesco Kittel, una delle giovani promesse dello sprint. Niente da fare per Cavendish (staccato di 1’) e Petacchi, 13°: Ale-jet ha rischiato di cadere, ha dato tutto per rientrare in testa sull’ultimo strappo e gli sono mancate le forze nel finale. Giornata tranquilla per Vincenzo Nibali (ora quarto in classifica generale) e Michele Scarponi; si è ritirato Matthew Goss (il re della Sanremo lamentava da qualche giorno problemi fisici); Sastre ha perso 20". Altri italiani nei 10: 7° Gasparotto, 9° Paolini.

Capitano IN pectore — Daniele Bennati è il capitano in pectore dell’Italia per i Mondiali di Copenaghen: tra l’altro, proprio alla vigilia della gara, il 24 settembre, compirà 31 anni. "Sono alla Vuelta anche per questo, cercare di affinare la condizione in vista della Danimarca. La maglia rossa va bene, ma ora cercherò una vittoria di tappa". Già domani, anche se la Petrer-Totana (163 km) si presta ad ogni soluzione: un Gpm di terza categoria, l’Alto de la Santa, a 13 km dalla fine, potrebbe scompaginare di nuovo le carte.

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