"So vincere anche senza treno. Ma non avevo dubbi". C’è la scia dell’arcobaleno sulla seconda tappa in linea del Tour de France, l’ultima in terra belga. A Tournai, sotto gli occhi del Re Alberto II, sprint regale di Mark Cavendish, che ottiene la 21/esima vittoria in carriera alla Grande Boucle, la prima con la maglia di campione del Mondo.

prospettive — "Quest’anno è un po’ diverso - ha spiegato Cavendish, 27 anni - perché noi della Sky abbiamo un obiettivo su tutti, che è quello di aiutare Wiggins a vestire la maglia gialla a Parigi. Ma per me non è un problema, sono fiero di essere in una squadra così. Oggi avevo Boasson Hagen e Eisel a disposizione, ma ai 5 chilometri c’era troppa confusione, davanti ho visto gente come Menchov e Rolland che lottano per la generale e ho preferito arrangiarmi". E si è arrangiato alla grande, saltando alla ruota di Freire e sfruttando poi il lavoro di Lotto (per Greipel) e Orica (per Goss). Inesorabile la rimonta su Greipel, secondo. Poi Goss, Veelers e il nostro Alessandro Petacchi, che comunque a 38 anni e mezzo ha fatto una volata più che discreta: "Sì, ho preso anche qualche rischio ma al Tour ci può stare. E ho avuto la conferma che posso ancora cercare di togliermi qualche soddisfazione".

maglia gialla — Detto che per i nostri uomini più attesi - naturalmente Nibali, ma pure Basso e Scarponi - tutto sommato è stata una giornata tranquilla, va detto che in testa c’è ancora Fabian Cancellara che ha raggiunto l’obiettivo di arrivare in Francia (domani) da primo della classe. E come al solito il 31enne svizzero di RadioShack-Nissan non è stato banale con i cronisti. Sul web, a proposito della tappa di ieri, lo avevano ribattezzato "Santa Klaus", ironizzando sul "regalo" fatto a Sagan, che lo aveva battuto a Seraing dopo che lo svizzero aveva tirato fuori l’azione decisiva. "Non mi piace molto come nickname Santa Klaus, ne ho altri e li preferisco - ha sorriso Spartacus -. Il mondo è libero, ognuno la pensi come vuole. Può darsi che la prossima volta mi comporterò in maniera differente, ma ieri è andata così". E la prossima volta potrebbe essere già domani: la terza frazione porta infatti il gruppo da Orchies (zona di Parigi-Roubaix) a Boulogne sul Mer e l’altimetria della seconda parte è molto frastagliata. In più, gli ultimi settecento metri sono al 7,4% di pendenza: come dire che Sagan è pronto a fare il bis.