"I compagni sono stati fondamentali nel portarmi davanti agli ultimi chilometri, che erano pericolosi. Cancellara è un grande corridore, io per tirare non ne avevo. Che emozione vincere una tappa qui al Tour, era il mio obiettivo e in pratica ci sono riuscito subito". Peter Sagan è così. Fa sembrare semplici anche le cose più difficili. Nella prima tappa in linea del Tour de France, ha battuto a Seraing la maglia gialla Fabian Cancellara, che si era prodotto in uno splendido attacco nel finale. Terzo Boasson Hagen, poi Gilbert, Mollema e Valverde. Ah: Sagan nella Grande Boucle è al debutto.

Secondo giorno in maglia gialla per Fabian Cancellara. Bettini

EMOZIONE — "Si sente che questa è la corsa più importante del mondo. Basta guardare la gente che è a bordo strada". Sagan fa progressi anche nell’italiano: purtroppo per noi non si chiama Pietro Sagani (la battuta è del patron Paolo Zani), ma è comunque bello che corra per una squadra italiana, la Liquigas-Cannondale. E’ il secondo corridore più giovane del Tour, 22 anni e 5 mesi, e non si vedeva un vincitore di tappa così giovane dai tempi del primo Armstrong (1993 a Verdun). Ha già vinto 34 (!) corse, e quasi tutte di livello molto alto. Era arrivato al Tour sulla scia dei 5 successi in California e dei 4 in Svizzera, e può essere istruttivo andarsi a riguardare i suoi piazzamenti nelle classiche di primavera: quarto alla Sanremo, secondo alla Gand-Wevelgem, quinto al Giro delle Fiandre e terzo all’Amstel Gold Race. In un futuro abbastanza prossimo, può vincerle tutte.

CORSA — Cancellara: "Sono fiero di essere andato a vedere questo finale il giorno prima, con i miei direttori sportivi, Gallopin e Demol. Quando ho visto quella curva, e il pezzo di pavé, ho capito che era il momento giusto per attaccare. Noi di RadioShack abbiamo tirato tutto il giorno e nessuno ci ha dato una mano, dunque in questi casi la miglior difesa è l’attacco. Sono fiero di quello che ho fatto, anche se non ho vinto". E pazienza se qualcuno l’ha chiamato Babbo Natale, nel senso del "regalo" a Sagan: in effetti lo svizzero ha onorato splendidamente la maglia gialla dopo il grande prologo di Liegi. La tappa era stata condotta ad andatura blanda per tre-quarti, col brivido di una caduta a centro gruppo causata da uno spettatore che si è sporto troppo per fare una foto (tra gli altri, sono rimasti attardati Luis Leon Sanchez e Froome). Nessuno dei big più attesi ha perso terreno e ha lasciato una buona impressione Vincenzo Nibali, che ha chiuso al quindicesimo posto appena davanti a Wiggins. Domani la seconda tappa, traguardo a Tournai, potrebbe rivelarsi la prima occasione per i velocisti.