L’emozione dell’attesa si può tagliare col coltello come la cappa di caldo e umidità che grava su un Friuli battuto dal solleone, con i 39 gradi toccati alle 17. Vista l’ora in cui Francesco Guidolin e Antonio Di Natale si presentano in conferenza stampa, non può essere un mezzogiorno di fuoco, ma dalle parole dei due rappresentanti bianconeri emerge chiaramente la sfida a duello con l’Arsenal. “Per me può essere l’ultima occasione e battere l’Arsenal arrivando in Champions per me è come vincere i mondiali. E’ una finale punto e basta e speriamo di fare una grande festa tutti insieme alla fine”. La parola di Antonio Di Natale, capitano con 34 primavere sulle spalle, vale come una promessa fatta al Friuli intero, un territorio che aspetta in religioso silenzio l’evento dell’anno. Per fare festa bisognerà segnare, estrarre tutte le cartucce a disposizione e bersagliare l’Arsenal.

LUCIDITA' — Sì, ma con testa, come suggeriscono in coro Guidolin e Di Natale. “Noi abbiamo provato anche qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto all’andata – spiega il tecnico dei bianconeri - ma non è che cambiando tattica una squadra può cambiare pelle e attitudini. Ci sono delle situazioni che abbiamo visto e controllato insieme e delle soluzioni alternative. Dovremo cercare di fare una grandissima partita e basta. Non credo alla crisi dell’Arsenal, che è abituato a queste competizioni, e se ha fatto bene in questi anni vuol dire che ha saputo reagire a questi momenti di difficoltà. In una parola non dovremo commettere errori e cercare di essere pungenti”.

FIDUCIA — Come dire essere perfetti, consapevoli che la perfezione non esiste. Ma qui viene incontro Guidolin, abile nel puntualizzare un concetto che può fare la differenza nell’approccio alla sfida. “La consapevolezza può essere pericolosa se rimane solo quella. Infatti, alla fine della gara di andata, ho detto che nessuno di noi poteva essere contento del risultato. Abbiamo tenuto aperta la partita che alla vigilia si poteva pensare dalla parte dell’Arsenal e adesso non dobbiamo avere certezze, ma dobbiamo riproporci facendo meglio di quello che abbiamo fatto a Londra”.

SCELTE — Dove mancava Floro Flores, che sarà assente anche domani sera al Friuli. “Sì, non lo recuperiamo. L’unico in più rispetto all’andata sarà Basta”, annuncia Guidolin, alle prese ancora col dubbio in difesa, dove né Neuton né Pasquale lo convincono più di tanto nel ruolo di terzino sinistro. “Ho ancora del tempo per pensarci”, suggerisce il tecnico ai cronisti incuriositi. E la tensione nervosa? Beh, a quella ci pensa Di Natale. “Ho parlato in napoletano nello spogliatoio durante questa settimana, ho detto che è una partita semplice per noi. Battuta a parte, ho 34 anni, ho giocato un Mondiale e dopo quello che mi è successo all’Europeo (rigore decisivo sbagliato con la Spagna nel 2008) mi sono abituato a queste pressioni”.

ATMOSFERA — Sarà, ma in Friuli tutti lo vedono come l’uomo che può far scollinare l’Udinese nei gironi Champions, e allora sai che festa al Friuli per i 27 mila che hanno promesso calore, come se non ce ne fosse già abbastanza in un Friuli che si preannuncia rovente, il posto giusto per “cucinare” a puntino un’Arsenal che ritrova Wenger in panchina. La Uefa ha infatti sospeso temporaneamente la squalifica comminata lunedì.

Il tecnico dell'Arsenal Arsene Wenger. Afp

I RIVALI — E il tecnico francese ha ben chiaro il piano tattico: "L'Udinese è una squadra che gioca in velocità sugli esterni per cui penso che dovremo cercare di tenerli tranquilli, specie Isla a destra che è capace di fornire palloni interessanti. Anche a centrocampo hanno alcuni buoni giocatori e in avanti c'è Di Natale. Avremo bisogno in generale di una prestazione solida in difesa ma abbiamo più esperienza di Champions rispetto a loro e domani sera dovremo sfruttarla. Perchè è una partita di un'importanza enorme". Perso Nasri, ceduto ufficialmente al City, Wenger dovrà fare a meno anche di Jack Wilshere, centrocampista di ottimo livello che ha avuto una ricaduta dell'infortunio alla caviglia e salterà anche la sfida di campionato contro lo United. Wenger è disponibile a rispondere anche alle domande sulla cessione di Nasri. “Questa partenza darà altre opportunità ad altri giocatori. Ho sempre detto che la forza di questo club non si basa sulle individualità ma sul gruppo e bisogna giocare come la squadra sa. E poi nessuno vuole avere dei giocatori che vanno in campo e pensano di andare via il mattino dopo”. Il tecnico alsaziano rispetta l’Udinese: “E’ squadra molto pericolosa. Gioca con tre punte e sono sempre molto compatti”. E teme il caldo, “E’ vero, in questo momento fa molto caldo qui e a Londra abbiamo un clima più ideale per giocare a calcio. Aspetteremo che i minuti passino, così la temperatura scenderà".