Nell'anticipo dell'ora di pranzo della 20ª giornata il Cesena pareggia al Manuzzi 1-1 contro il Bari. Nel pomeriggio la capolista Sassuolo batte 2-0 il Lanciano e vola a +5 in classifica sul Livorno bloccato a Brescia. Riparte il Verona grazie al rigore siglato nella ripresa da Cacia. Show di emozioni a Vicenza: biancorossi tre volte avanti e tre volte raggiunti da un Modena mai domo. Esordio con vittoria per Colomba sulla panchina del Padova. A Grosseto colpaccio della Reggina ma Camilli, il presidente dei toscani, grida allo scandalo: "E' una rapina organizzata". Il derby piemontese è vinto in scioltezza dal Novara, con la Pro Vercelli sempre più giù.

Cesena-Bari 1-1. Al vantaggio realizzato da Defrel ha replicato Bellomo per i pugliesi. LaPresse

cesena-bari 1-1 — L’anticipo dell’ora di pranzo finisce con un pareggio che lascia parecchi rimpianti soprattutto al Cesena, che non vince ormai da due mesi. Per il Bari, costretto a inseguire fin dall’inizio, è invece un punto prezioso che evita il sorpasso in classifica. La squadra di Bisoli comincia benissimo: al 2’ Ceccarelli sfiora il gol con un gran tiro da 30 metri, Lamanna mette in angolo. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina lo stesso portiere sbaglia l’uscita (ostacolato da Dos Santos) e respinge corto, Defrel la mette all’incrocio per il vantaggio interno. Il Bari soffre, ma poi si organizza e prova una timida reazione: Defendi parte da sinistra, salta Tabanelli e cerca il destro a giro trovando però i guanti dell’attento Ravaglia. I pugliesi ci provano soprattutto con le palle inattive, ma la difesa del Cesena riesce sempre a respingere. A inizio ripresa, però, il Bari trova il pareggio: l’azione è abbastanza rocambolesca, con un paio di rimpalli che liberano Bellomo al limite dell’area. Il trequartista biancorosso trova l’angolino con un diagonale calibratissimo. Per il Cesena è un brutto colpo, la squadra romagnola trova un’apprezzabile reazione che però non viene premiata. All’8’ Polenta trattiene Defrel in area: Merchiori lascia giocare, ma il rigore poteva starci. Tre minuti dopo Romizi, già ammonito, atterra Ceccarelli. Rosso inevitabile e Bari in dieci. Ora il Cesena martella e al 16’ il Manuzzi esplode quando Merchiori non concede un calcioi rigore che appare nettissimo ai padroni di casa per un evidente fallo di mano di Dos Santos che respinge un sinistro dalla distanza di Defrel. Il Cesena si innervosisce e al 26’ resta in dieci: Djokovic, già ammonito, commette un fallo inutile a metà campo e finisce sotto la doccia. Al 32’ follia di Rossi che entra in modo assurdo su Bellomo e si guadagna un sacrosanto rosso diretto. La superiorità numerica ora l’ha il Bari, che però non sfrutta un paio di discese del neo entrato Galano e così il risultato non cambia più. (Luca Alberto Montanari)

L'esultanza dei giocatori del Sassuolo dopo il raddoppio di Pavoletti. LaPresse

sassuolo-lanciano 2-0 — Con un gol per tempo, il Sassuolo regola anche il Lanciano: la quindicesima vittoria stagionale vale agli emiliani il titolo di campione d’inverno con una giornata d’anticipo, complice l’attuale + 5 sul Livorno, in attesa di Livorno-Sassuolo del 26 dicembre. Vince ma non domina il Sassuolo, cinico il giusto ma vicino alla goleada nel finale, quando Leali ha negato il gol a Berardi e Masucci. Il Lanciano prova a giocarsela, con un 4-3-3 speculare a quello della capolista, ma la qualità dei singoli fa la differenza. Al netto degli imbarazzi iniziali, la squadra di Di Francesco ci mette più del dovuto - complice anche un turnover che coinvolge sei undicesimi della squadra che aveva sbancato Padova - a prendere le misure ad un Lanciano pericoloso, ma impreciso, in avvio con Di Cecco, ma quando trova la continuità crea sempre problemi agli ospiti. Come al 26’, quando Leali stoppa Pavoletti a due passi dal gol, o un minuto dopo, quando l’acuto di Missiroli, propiziato da Boakye, vale il vantaggio del Sassuolo. Il Lanciano ha il merito di stare nella gara (ci prova Falcinelli al 41’), il Sassuolo quello di capitalizzare prima che gli abruzzesi, con Gautieri che butta dentro anche Fofana, possano riassestarsi. Quando Mammarella centra il palo al 20’ della ripresa, infatti, il Sassuolo è già sul 2-0, grazie al raddoppio realizzato da Pavoletti al 17' su cross di Troiano. E' la rete che consegna al Sassuolo tre punti oggi ed un totale di 48 punti in 20 gare: come la Juve dei record, ma con un’altra gara da giocare prima del giro di boa. (Stefano Fogliani)

Andrea Caracciolo a terra. Oggi ha sbagliato di tutto, compreso un rigore. LaPresse

brescia-livorno 0-0 — Brescia e Livorno si regalano un punto per Natale. Pari in tutto: nei rigori sbagliati e nelle occasioni. Con i portieri assoluti protagonisti. Dieci minuti di studio poi la gara si accende. Azione alla mano del Brescia, palla a Corvia che in piena area di rigore viene atterrato da Emerson. Per l’arbitro non ci sono dubbi e decreta il calcio di rigore a favore dei padroni di casa. Dal dischetto Caracciolo si fa ipnotizzare da Fiorillo abile a respingere la conclusione dell’attaccante milanese. Nonostante l’errore dal dischetto il Brescia preme e pochi minuti dopo Bouy e Rossi chiamano il numero uno amaranto ad altri due interventi prodigiosi. Al 22’ dove non c’arriva Fiorillo è la traversa a salvare il Livorno su perfetto calcio piazzato di Budel. Gli uomini di Nicola si fanno pericolosi alla mezz’ora. Contropiede di Belinghieri che libera Paulinho in area di rigore. Il brasiliano, solo davanti ad Arcari, spedisce sull’esterno della rete. Sul finire di primo tempo ancora protagonista in negativo Caracciolo. Il numero 9 biancazzurro spreca l’inverosimile calciando la sfera in curva da posizione più che favorevole. Ad inizio ripresa Calori perde per infortunio capitan Zambelli: al suo posto Antonio Caracciolo. Proprio il neo entrato si rende protagonista di un fallo da rigore a favore del Livorno atterrando in area Dionisi. Ma ancora una volta portieri protagonisti dagli undici metri con Arcari bravo a ribattere la conclusione dell’attaccante con la maglia numero 8 e la successiva ribattuta. Arcari ancora decisivo al 26’ su una punizione insidiosa di Belinghieri deviata da Corvia in barriera. Alla mezz’ora è De Maio a salvare sulla linea un colpo di testa ancora di Belinghieri. L’ultima chance per la vittoria è di marca bresciana con Caracciolo che di testa sfiora il montante a Fiorillo battuto. (Fabio Pettenò)

verona-juve stabia 1-0 — Vince il Verona, di misura e a fatica. Ventidue partite al Bentegodi nel 2012, con 17 successi e 5 pareggi. Bilancio da record, arricchito anche dopo una partita dura e complicata. Annebbiate le idee dell’Hellas del primo tempo. Carrozza è vivace ma confusionario, Bojinov volenteroso ma nulla più, Jorginho sbaglia molto e Bacinovic non incide. La Juve Stabia è attendista, rimane nella propria metà campo ma va al riposo con molti più rimpianti rispetto all’Hellas. Perché al 28’ il destro ravvicinato di Mezavilla trova la deviazione di Rafael, il palo e poi le mani di Rafael ormai a terra nella più grande occasione del primo tempo. Prima era stato Cacciatore a non trovare il tempo giusto nel finalizzare a due passi dalla porta una bella azione rifinita sapientemente da Bojinov. Alla mezzora è Zito con un gran sinistro al volo a trovare solo la deviazione fortuita di Cacciaore, segno che la Juve Stabia quando avanza qualche problema al Verona riesce a crearlo. L’Hellas si sveglia al 37’ con la staffilata da lontano di Hallfredsson, potente ma non proprio angolatissima. L’inizio di ripresa riassume quel che è stato nei primi quarantacinque minuti. Evanescente l’Hellas, quando Bojinov al 7’ cerca un inesistente compagno al centro dell’area anziché tirare. Più concreta la Juve Stabia, al tiro con Acosty ben parato da Rafael nel possesso successivo. Il guizzo giusto lo trova Carrozza al 9’, il cui dribbling dallo spigolo sinistro dell’area di rigore viene interrotto da un evitabilissimo intervento di Baldanzeddu, tanto superfluo quanto inutile. Sacrosanto il rigore, impeccabile la trasformazione di Cacia sotto la Curva Sud. Bacinovic (18’) su punizione trova il grande intervento di Seculin, la Juve Stabia dopo Bruno (sostituito pochi secondi prima del rigore di Cacia) mette dentro anche Cellini. La partita è ancora apertissima, soprattutto quando Carrozza (22’) commette fallo a metà campo inseguendo Baldanzeddu e si becca il secondo giallo. Entra anche Caserta, la Juve Stabia si gioca il tutto per tutto ma è Cacia (25’) a fallire un’occasione più unica che rara. Delizioso Bojinov nell’assist, terribile l’errore di Cacia. Non ci sono soste, Rafael (27’) è super su Caserta e bravissimo (29) su Cellini. Il Verona intanto si copre, Laner al posto di Bojinov ridisegna il Verona ma non riduce i pericoli per la sua porta. Mezavilla (36’) di testa trova i guanti di Rafael, la Juve Stabia chiude in avanti ma non trova varchi neanche nei quattro minuti di recupero finali. I tre punti restano al Bentegodi. (Alessandro De Pietro)

crotone-varese 1-0 — Vince il Crotone meritatamente e interrompe la lunga serie di vittorie del Varese. Decide Gabionetta al suo ottavo centro stagionale grazie ad una invenzione di De Giorgio sul finire del secondo tempo. Ma il Crotone avrebbe meritato di andare in vantaggio già dopo i primi 45’ minuti se non altro per la mole del gioco espresso e per le conclusioni a rete di Vinetot e di Gabionetta. C’è anche un reclamo (l’ennesimo) del Crotone per un rigore - apparso nettissimo - non assegnato dall’incertissimo Pinzani. Il braccio aperto di Filipe ha fermato il tiro di Galardo. Nella ripresa il Crotone ha continuato a martellare la difesa del Varese e Bressan è diventato protagonista fermando un tiro di Gabionetta al 25’ e subito dopo di Galardo al 34’. Castori prova a cambiare qualcosa in attacco inserendo Ebagua e Nadarevic ma il gol vittoria arriva dalla panchina. De Giorgio, entrato da poco, sfugge a Grillo e da dentro l’area pesca Gabionetta in area colpevolmente lasciato libero da Fiamozzi. Il colpo di testa del brasiliano è decisivo e regala la meritata vittoria al Crotone. Finale nervoso con l’espulsione di Grillo che ha tentato di colpire De Giorgio. (Luigi Saporito)

Alex Pinardi, un ex. Suo uno dei sei gol dello show del Menti. LaPresse

vicenza-modena 3-3 — Dopo il Livorno, al Menti si arresta pure la corsa del Modena. Ma al Vicenza il punto va strettissimo. Avvio arrembante del Vicenza, che al 4’ passa in vantaggio grazie allo splendido inserimento di Castiglia, che raccoglie dentro l’area l’assist di Pinardi e segna sul primo palo. Non è immediata la risposta del Modena, che però al primo tiro in porta trova il pareggio con Lazarevic; il suo diagonale è imparabile per Coser. Si gioca a buon ritmo, con l’undici di Breda molto più propositivo. Da applausi il tentativo di Giandonato dalla distanza (31’) ma la palla va sul fondo. Vantaggio biancorosso al 34’. L’arbitro, tra le proteste del Modena, punisce l’intervento falloso di Zoboli su Castiglia e comanda il rigore che l’ex Pinardi trasforma con freddezza. È timida la risposta dei “canarini” con una conclusione dalla distanza respinta da Coser. Al 42’ il direttore di gara Velotto scatena le ire del Vicenza concedendo il penalty per una “pallida” trattenuta di Di Matteo su Lazarevic. Greco batte Coser per il 2-2. Al 5’ della ripresa riemerge il Vicenza con un gol su calcio d’angolo. Giandonato prolunga di testa in area e Giacomelli di prima intenzione trova l’incrocio. Castiglia è scatenato e al 28’ si fa trovare nella posizione ottimale per piazzare il destro che si stampa sulla traversa. Dall’altra parte Lazarevic va alla ricerca del secondo timbro con un fendente che Coser è bravo a respingere (al 37’). Il portiere biancorosso replica poco dopo su un tiro di Stanco ma nulla può sullo stacco imperioso di Gozzi, che gonfia la rete su calcio d’angolo e fissa il risultato sul 3-3. (Marta Benedetti)

cittadella-empoli 0-0 — Un pareggio che sta più stretto all’Empoli che al Cittadella, con il portiere Cordaz che salva due volte il risultato a inizio partita. Foscarini preferisce Paolucci a Vitofrancesco, formazione annunciata quella dell’Empoli, la squadra più in palla del momento, con otto vittorie nelle ultime dieci partite disputate. Ed è la squadra di Sarri a prendere subito in mano l’iniziativa, in una manciata di minuti crea due occasionissime per passare: al 13’ errato disimpegno di Martinelli che regala la sfera a Maccarone, pronto il servizio per Saponara e grande intervento di Cordaz. Sulla ribattuta di Tavano Biraghi salva in angolo. Saponara agendo alle spalle degli attaccanti crea non pochi grattacapi alla retrogardia di casa, e al 17’ si presenta tutto solo davanti a Cordaz, ancora protagonista di un intervento risolutore. Con il passare dei minuti il Cittadella alza il barcentro, e ci prova con Di Roberto prima e Martinelli poi, in entrambi i casi senza inquadrare la porta. Al 39’ percussone di Maah e servizio in area un po’ troppo largo per Di Carmine che non arriva sull’invitante pallone. Empoli ancora vicino al gol al quarto d’ora della ripresa, Tavano ci prova di interno destro, para Cordaz in due tempi. Le squadre abbassano i ritmi, Foscarini passa al 4-4-2 quasi a gestire il pareggio, l’Empoli ha più energia nelle gambe e ci prova sino alla fine, senza però impensierire più di tanto la retroguardia di casa. (Simone Prai)

Cutolo esulta con Farias. In due hanno realizzato i tre gol con cui il Padova ha espugnato il campo ligure. LaPresse

spezia-padova 2-3 — Tre errori in difesa e lo Spezia naufraga col Padova di Franco Colomba, all'esordio sulla panchina dei veneti dopo l'esonero di Fulvio Pea. Ma i liguri, che giocano anche bene, non partono neppure male. Quattro minuti e lo Spezia ha già battuto tre angoli e colpito un palo con Sansovini al 3'. Il capitano, recuperata una respinta della difesa dopo una conclusione da fuori di Di Gennaro, calibra il suo sinistro e colpisce il legno alla destra di Anania disteso in tuffo. Passano, però, due minuti e il Padova va in vantaggio: perde la palla malamente Garofalo sulla sua trequarti ad opera di Rispoli, che triangola con Farias e poi restituisce la palla all'attaccante che, sotto porta, appoggia dentro di destro (settimo gol stagionale). Dopo averci provato due volte, al 19', Okaka tocca con la punta del piede destro, una girata senza pretese di Sansovini dal vertice destro dell'area per l'1-1. Di nuovo avanti, però, il Padova grazie alla papera di Iacobucci al 32': la punizione rasoterra di Cutolo dal vertice sinistro dell'area viene accompagnata centralmente in rete dalle mani incerte dell'estremo difensore ligure.

ancora farias — A fare il tris ci pensa ancora Farias, sempre sfruttando un errore altrui: Garofalo e Benedetti pasticciano su un disimpegno a centrocampo e lasciano via libera a Cutolo rapido nel servire in profondità Farias, lesto ad infilare Iacobucci in uscita sul palo più lontano: il 3-1 al 43' del primo tempo è una batosta. Nella ripresa iniziano forte i veneti e Cutolo si lamenta, dopo 30", per una trattenuta in area da parte di Goian, ma al 5' è Feltscher a rischiare l'autogol, quando svirgola a centro area un tiro cross del nuovo entrato Antenucci (per il tridente spezzino) dalla sinistra. Ad accorciare per i liguri, al 22' ci pensa Goian che, di testa, su delizioso assist di Sansovini, la schiaccia liberissimo in area per il 2-3. Sul cross di Okaka dalla sinistra, al 30' gli spezzini protestano per un tocco di mano di Rispoli, giudicato involontario. Quando De Vitis viene espulso al 32' per somma di ammonizioni, lo Spezia ci crede e pressa, ma non è giornata. Vengono anche annullati due gol ad Okaka, entrambi per offside, e la partita si chiude così. (Marco Magi)

ternana-ascoli 1-2 — L'Ascoli viola il Liberati e stacca la Ternana in classifica sfruttando al meglio le poche occasioni da rete create e qualche svista del direttore di gara. Ma la Ternana ci ha messo del suo sbagliando in apertura di ripresa il gol che avrebbe chiuso la partita. Una gara che la squadra di casa ha condotto con buona personalità nel primo tempo che ha regalato subito grandi emozioni. Al 3' Zaza di testa ha colpito la traversa. La replica della Ternana al 7' con Brosco che di testa mette in rete ma l'arbitro annulla per un presunto fallo ai danni di Faisca. Lo stesso difensore al 12' colpisce la traversa con una deviazione di piede sotto misura. La Ternana gioca meglio e alla fine riesce a passare con un'azione personale di Nolè che al 34' sfrutta anche un rimpallo favorevole e supera il portiere in uscita con un pallonetto. In avvio di ripresa Alfageme da un metro sbaglia la deviazione in rete su cross di Carcuro e la Ternana sembra accusare il colpo. Anche perché l'Ascoli, passata la paura, torna in parità con Zaza che sfrutta un passaggio profondo di Loviso e in girata infila in rete. Passano cinque minuti e un cross dalla destra di Scalise provoca l'autogol di Brosco (secondo consecutivo) spinto alle spalle da Feczesin. Inutili le proteste del difensore che si prende anche uno dei tanti gialli distribuiti dall'arbitro Pasqua che chiude con dieci ammoniti una prestazione con troppe lacune. Per la Ternana un brutto passaggio a vuoto e l'ennesima occasione mancata. L'Ascoli estremamente concreto ringrazia e fa festa con i 400 tifosi giunti al Liberati. (Massimo Laureti)

grosseto-reggina 0-1 — La Reggina espugna, tra le polemiche, il campo di Grosseto (1-0) e si allontana dalla zona caldissima della classifica. Una vittoria pesante, arrivata alla mezzora della ripresa con un contropiede che ha portato al gol di testa di Comi, sul cross di Ely, dopo un miracolo di Lanni sul tentativo di Bombagi. Una rete che ha scatenato la rabbia dei maremmani per un probabile fallo su Jadid da parte di Ely nell'azione del vantaggio calabrese. Il Grosseto recrimina anche per un gol annullato a Lupoli, che ha spinto in rete un cross di Foglio. L'arbitro Giancola, su segnalazione del guardalinee, annulla per una carica di Sforzini, apparsa molto dubbia dalla tribuna. Per la squadra di Leonardo Menichini, all'esordio sulla panchina toscana, si tratta di una battuta d'arresto pesante, che rende ancor più drammatica la situazione in fondo alla classifica. I biancorossi, che hanno tenuto maggiormente il pallino del gioco, soprattutto nella prima frazione, devono recitare il mea culpa per aver disputato una gara sottotono, non sfruttando a dovere le poche vere occasioni da rete: un paio di tentativi su punizione, uno su angolo (testa di Padella), un tiro di Crimi dalla distanza nel primo tempo ed un rigore in movimento di Sforzini sullo 0-1, finito alto. E alla fine Ceravolo sfiora il raddoppio, il suo primo tentativo viene respinto dal portiere Lanni e il successivo tap-in viene salvato sulla linea da Padella. Nel dopopartita, dopo i fischi al presidente reggino Foti, scortato dalla pubblica sicurezza, si sfoga il presidente Camilli: "Una rapina organizzata, questo risultato è un affronto all'onestà del calcio: il nostro gol valido, su quello loro c'erano un fallo da dietro, un colpo di mano e un fuorigioco". (Maurizio Caldarelli)

novara-pro vercelli 2-0 — Un derby a tinte forti azzurre quello del Piola di Novara, dominato e vinto dal Novara di Aglietti che festeggia, così, il terzo successo consecutivo in campionato e, per la seconda volta da inizio stagione, mantiene la porta di Bardi inviolata. Due reti per regolare una Pro Vercelli lenta e molle, al contrario del Novara che, fin dalle prime battute, mantiene ben saldo il pallino del gioco. La pressione azzurra viene premiata dopo soli 11' dall’incornata vincente di Perticone su corner di Gonzalez: il difensore del Novara dedica la rete allo sfortunato compagno Marianini, fermato da un brutto infortunio al volto. Gli ospiti provano a reagire, ma l'attacco bianconero è affidato ai soli spunti di Iemmello mentre il Novara balla solo a sinistra dove Alhassan, non al meglio, fatica a contenere l'avversario di turno. A sfiorare il gol, tuttavia, è ancora il Novara che manca il bersaglio da buona posizione con Barusso, Gonzalez e Buzzegoli. Nella ripresa la partita si incattivisce e la Pro Vercelli trova, per la prima volta, il tiro verso la porta di Bardi, pur senza mai impegnare davvero il portiere azzurro. Nemmeno la girandola di cambi modifica l'inerzia dell'incontro fino al 42’, quando Lazzari va giù in area e invoca il rigore invano. Poi un fallo di Marconi su Lazzari viene punito con il penalty che Gonzalez, come già successo a Bari, non sbaglia. Finisce 2-0 e, al fischio finale, gli umori di Novara e Pro Vercelli sono come il giorno e la notte. (Giuseppe Maddaluno)