Controsorpasso Padova sul Varese, Toro sempre in testa pur giocando solo 45 minuti, Samp a picco dopo sette risultati utili consecutivi. La 34/a giornata di B è favorevole soprattutto ai biancoscudati che passano a Livorno grazie a una doppietta di Bovo e tornano al quinto posto. Male i blucerchiati che crollano in pieno recupero a Crotone e vengono scavalcati dal Brescia, che nell'anticipo delle 17 aveva superato il Verona al fotofinish. Al Sassuolo non riesce l'aggancio alla capolista: nel derby con il Modena è solo 0-0, mentre la gara dei granata con la Reggina viene sospesa all'intervallo per impraticabilità di campo dopo una copiosa grandinata. In coda successi importanti di Cittadella, Ascoli e Nocerina. Impresa della Juve Stabia che travolge il Vicenza (3-0).

Il gol del vantaggio bresciano firmato Daprelà. LaPresse

brescia-verona 2-1 — Quando il pareggio sembra ormai scritto, Nicolas Cordova decide di ricordare al Rigamonti che sa ancora essere un giocatore decisivo. La sua punizione telecomandata, al 91', decide un match destinato all'1-1. Se all'andata decise Pichlmann in zona Cesarini, stavolta ci pensa il cileno a regalare ai suoi tre punti di piombo in chiave playoff. Nemmeno l'anticipo alle ore 17, per motivi di ordine pubblico, aveva fermato la voglia di derby. Per Brescia-Verona il Rigamonti offre una cornice degna delle grandi occasioni, complice anche l'arrivo di oltre duemila tifosi dalla città scaligera. La gara stenta però a decollare per la prima mezz'ora. Meglio il Verona, che prova a fare la partita senza trovare grandi varchi. Nel Brescia, ci prova Matteo Mandorlini, al rientro dopo oltre un mese e opposto al padre Andrea sulla panchina gialloblù. Senza esito. Poi, in tre minuti, cambia tutto. Al 35' le rondinelle passano su palla ferma. El Kaddouri pennella su punizione per Daprelà, che al volo di destro beffa un non irreprensibile Rafael. Al 38', è già pareggio. Erroraccio in disimpegno di Martinez, Berrettoni ne approfitta e fulmina Arcari per il pari immediato con cui si torna negli spogliatoi. Nella ripresa, le occasioni si contano sulle dita di una mano. I veronesi ci provano con qualche conclusione da fuori area, El Kaddouri al 40' si incarta in area di rigore ma è poi lui a procurarsi la punizione dal vertice sinistro che decide l'incontro. A fine gara, Matteo Mandorlini abbraccia il padre Andrea. Poi, inscena uno striptease con i compagni sotto la curva per la vittoria più importante della stagione nella gara più sentita. Al Verona resta la rabbia. Calori, forse, ci ha provato più dell'ex compagno Mandorlini (ai tempi dell'Udinese). Con due punte, è stato un Brescia migliore. I gialloblù, dal canto loro, hanno tolto troppo presto Berrettoni, il migliore, consegnando le chiavi dell'incontro agli odiati cugini. Che festeggiano, anche se in classifica sono ancora gli scaligeri a guardarli dall'alto in basso. (Luca Bertelli)

L'autogol di Augustyn che ha sbloccato il risultato. LaPresse

vicenza-juve stabia 0-3 — Il Vicenza ha perso anche l’orgoglio. La Juve Stabia irride e affonda con tre reti un Vicenza sempre più disperato. Al 12’, dentro Bianco per l’infortunato Rigoni. Inizia male la partita dei biancorossi, incapaci di costruire gioco e imbarazzanti nei tentativi più che velleitari di Abbruscato e Gavazzi nei primi 25’. Le vespe pungono per la prima volta al 31’ e sbloccano il risultato: Sau raccoglie un cross sul secondo palo, ha il tempo di controllare e crossare al centro, dove Augustyn anticipa tutti e fa gol nella propria porta. Il raddoppio dei campani è una prodezza di Sau (diciottesimo centro), che si beve Tonucci sulla corsia di sinistra, rientra sul destro e mette la palla là dove Frison non può arrivare. Juve Stabia padrona del campo anche in avvio di ripresa. Al 6’ l’arbitro non vede uno stop di mano in area di Augustyn e grazia i biancorossi. Si inserisce dappertutto il folletto Sau e al 10’ colpisce la traversa con un gran destro dal limite; poi Frison per poco non spinge in fondo alla rete la palla in fase di ricaduta. Il pubblico del Menti (quello rimasto) applaude il terzo gol di Sau: altro colpo d’autore al 21’, un destro a scendere dal limite dell’area che si insacca all’incrocio. Mentre i tifosi intonano pietà, l’arbitro espelle il nuovo entrato Martinelli (da appena 7’) per fallo da ultimo uomo su Mbakogu. Le Vespe centrano il settimo risultato utile consecutivo e tornano al successo in trasferta che mancava da più di tre mesi (3-0 a Grosseto il 26 novembre). (Marta Benedetti)

Il tecnico Silva prova a spronare l'Ascoli: ci riuscirà. LaPresse

Ascoli-AlbinoLeffE 1-0 — Tre punti preziosi per l’Ascoli che supera 1-0 l’Albinoleffe con un gol di Gerardi nella ripresa. I bianconeri di Silva riprendono il Vicenza e avvicinano l’Empoli. E’ stata una brutta partita nel complesso, ma quello che serviva alla squadra di Silva era conquistare l’intera posta per alimentare le speranze di salvezza. Per i lombardi. ora ultimi da soli, è la sesta sconfitta consecutiva ed il destino sembra ormai segnato. E’ l’Ascoli, privo di Papa Waigo e Peccarisi, che fa la gara fin dalle prime battute. La squadra di Silva fa girare la palla, cerca spazio sulle fasce. Il primo pericolo lo porta al 22’ Gerardi che gira al volo un calcio di punizione di Pederzoli; bravo Offredi a volare sul palo destro e sventare la minaccia. Lo spettacolo è assolutamente assente al Del Duca e l’Ascoli, contratto, non sembra neanche una squadra alla disperata ricerca della vittoria. Ci prova ancora Gerardi con un colpo di testa che al 45’ finisce al lato. E’ tutto qui e squadre al riposo sullo 0-0. Nessun cambio alla ripresa e stesso gioco di scarso livello, tanto che i tifosi bianconeri cominciano a spazientirsi. Al 9’ Silva cerca di dare la scossa ai suoi inserendo Sbaffo per uno spento Pederzoli. Salvioni deve invece sostituire l’infortunato Cristiano con Regonesi. E’ Sbaffo a provarci al 14’, palla alta da buona posizione. Al 19’ il neo entrato libera al tiro in diagonale Scalise, ma Offredi respinge. Il gol arriva al 25’. Spunto sulla destra di Soncin, cross al centro e colpo di testa vincente di Gerardi sul quale non può far nulla il portiere ospite. La reazione degli uomini di Salvioni si concretizza con un tiro di Taugourdeau (entrato per Pacilli) sul cui tiro al 51’ si oppone di pugno Guarna. Finale nervoso con l’infortunio di Andelkovic e l’espulsione di Cisse e del diesse dell'Albinoleffe Valoti. Nel day after l'Albinoleffe ha esonerato Walter Salvioni. Fatale al tecnico la sconfitta di Ascoli e l'ultima posizione in classifica. La squadra è stata affidata al tecnico della Primavera Alessio Pala.(Peppe Ercoli)

Colpo di karate di Stoian su Sforzini. LaPresse

Bari-Grosseto 1-1 — Finisce in parità ed è giusto così. Il Grosseto conferma la sua predisposizione esterna. Il Bari, pur con buona volontà, ancora una volta non riesce ad essere padrone del San Nicola. Poca gente sugli spalti, i tifosi del Bari non hanno risposto all'appello di Torrente. Tra i pugliesi solo una novità rispetto a Pescara: Forestieri per Defendi. Il Grosseto con Misuraca tra le linee e Crimi in panchina. Il match stenta a decollare. Qualche schizzo, improduttivo, di Stoian e Forestieri. Ma la difesa toscana non fa fatica a contenere. Si deve attendere 22' per il primo tiro (fuori) di Stoian. Il Grosseto invece non impegna mai Lamanna. Ci provano Garofalo e De Falco, su punizione, ma senza successo. Alla mezz'ora palla gol per Forestieri, servito da Bellomo. L'argentino tira sul portiere. Al primo affondo serio, passa il Grosseto. Minuto 35: Alfageme scambia con Caridi, salta il lento Borghese e supera Lamanna. Disperato, ma vano tentativo di salvataggio di Dos Santos. Il pallone pian piano rotola in rete. I tifosi baresi delle due curve si insultano: conseguenze dello scandalo scommesse (vede coinvolti tre capi Ultras). Il Bari si getta a capo fitto in avanti alla ricerca del pari. Lo sfiora con Scavone (12'), Forestieri (18') e Borghese (27'). Nel frattempo Olivi (15') ha l'occasione per il raddoppio ma spedisce alto dal dischetto dell'area di rigore. Limpida dopo la mezz'ora la chance per Defendi, lanciato da De Falco: il suo pallonetto è neutralizzato da una super-parata di Viotti. La grinta del Bari viene premiata al 39': gran gol di Galano, entrato da qualche secondo, con un lob mancino dal vertice destro dell'area di rigore. Al 43' ancora un'emozione, con Padella che salva sulla linea un tiro di Defendi. In pieno recupero occasione anche per Caridi, che da buona posizione spedisce alle stelle. (Franco Cirici)

Di Nardo anticipa il portiere e segna l'1-0 per il Cittadella. LaPresse

Cittadella-Gubbio 2-1 — Dopo un solo punto raccolto nelle ultime cinque partite, il Cittadella torna a vincere con il Gubbio, che in settimana aveva cambiato il quarto allenatore della sua tribolata stagione. I veneti cominciano con altro piglio rispetto alla trasferta di Verona e impongono gioco e ritmo sin dal primo minuto. Le occasioni non tardano ad arrivare, con Di Nardo che al 9’ arriva in spaccata con un attimo di ritardo sul prezioso suggerimento di Vitofrancesco. Il vantaggio – meritato – al 14’: punizione di Di Roberto, Donnarumma anticipa Pellizzer, il pallone si impenna e Di Nardo è il più lesto di tutti ad insaccare di testa. Dopo neanche 20 minuti Maah deve abbandonare il campo per infortunio, ma il tema tattico dell’incontro non cambia, con Foscarini che inserisce Di Carmine, lasciando così intatto il modulo. II Gubbio non arriva mai nell’area del Cittadella, con la retroguardia di Foscarini che controlla senza alcun affanno sia Mastronunzio che Guzman, e il raddoppio, che arriva ancora su calcio piazzato, è la logica conseguenza della netta supremazia dei padroni di casa: posizione quasi identica a quella del primo gol, stavolta Di Roberto calcia direttamente a rete, e il pallone finisce nell’angolo dove Donnarumma non può arrivare. Il Gubbio com’era prevedibile inizia con piglio più deciso la ripresa, ma il Cittadella ha il merito di tenere alta la difesa, così il portiere Cordaz rimane a lungo inoperoso. La squadra di Foscarini cerca le ripartenze, e al 13’ Di Nardo è stoppato da Cottafava al momento di concludere a rete. Neanche Di Carmine qualche minuto più tardi riesce a concretizzare un contropiede, la conclusione è centrale. Centra il bersaglio invece Mario Rui, alla mezz’ora, al primo tiro verso lo specchio della porta. Sinistro velenoso, probabilmente “sporcato” da un giocatore granata, che sorprende anche Cordaz che non interviene. (Simone Prai)

Galardo contrastato da Obiang. LaPresse

Crotone-Sampdoria 1-0 — Nei titoli di coda il terzo successo consecutivo del Crotone che batte una blasonata Sampdoria e si allontana dalla bassa classifica. Drago conferma gli undici di Padova, Iachini deve fare ameno del portiere Da Costa infortunatosi nel riscaldamento ma il resto della formazione è quella annunciata alla vigilia. Primo affondo del Crotone con Gabionetta che supera Laczko ma la difesa doriana allontana con affanno. Al 7’ Caetano ci prova da fuori area ma il suo destro passa non lontano dalla sinistra di Da Costa. Al 17’ Pellè potrebbe puntare Belec ma la chiusira di Abruzzese è determinante. Un minitp dopo ancora Pellè in diagonale forte sul primo palo ma Belec devia in angolo. Al 42’ ci prova Gabionetta con un sinistro da fuori area che Da Costa para in due tempi. Nella ripresa Berardi al 4’ si fa ammonire per un brutto fallo su Gabionetta e al 19’ si prende il secondo giallo per un entrata scorretta su Correia. Iachini corre ai ripari e richiama Juan Antonio per Rispoli risistemando la difesa. Al 26’ Pellè lascia il posto a Pozzi e un minuto dopo Sansone semina il panico nell’area doriana ma il suo assist dal fondo non è raccolto da nessuno. Drago richiama Florenzi per De Giorgio che ci mette 20 secondi per rendersi pericoloso ma il suo tiro è parato da Da Costa. Al 35’ palla gol per la Samp con un cross di Renan che scavalca tutti anche Belec e sul secondo palo Eder di testa non inquadra la porta sguarnita. Risponde De Giorgio un minuto dopo ma il suo destro sfiora l’incrocio. Capovolgimento e ancora Eder di destro ma è ben piazzato Belec che respinge. E all’ultimo minuto del recupero Eramo di testa raccoglie di testa e batte Da Silva. Candussio fa battere la palla a centro e fischia la fine. (Luigi Saporito)

Bovo segna e il Padova esulta. LaPresse

Livorno-Padova 1-2 — Il Padova dimentica la delusione dell'inattesa sconfitta interna con il Crotone rimediata sei giorni fa e trova a Livorno il suo ottavo successo in trasferta. I biancoscudati, con merito, si sono imposti 2-1. Decisiva la doppietta dello scatenato capitano Andrea Bovo, a bersaglio al 31' del primo tempo ed al 1' della ripresa. Per i veneti un successo pesantissimo, che consente di difendere la quinta piazza in graduatoria e guadagnare tre punti al platino nella corsa verso i play-off. Ottava sconfitta in casa per gli amaranto. Nonostante le sei lunghezze di margine sulla zona play-out, la salvezza, per i toscani, non è ancora in cassaforte. Primo tempo gradevole, vivace, giocato su buoni ritmi dalla due squadre, abili nel costruire nitide opportunità da rete. Salomonico il punteggio di parità, uno a uno, all'intervallo. Al 15' labronici pericolosi: Dionisi si invola nella corsia centrale, poi fa partire, dal limite dell'area, un tiro morbido a girare, angolato e velenoso, che, a portiere battuto, colpisce la parte esterna del palo. Al 31' il Padova sblocca il punteggio: lungo cross dalla sinistra di Ruopolo e difesa amaranto ferma immobile. Capitan Bovo si inserisce e, indisturbato, colpisce con il piatto destro dai dintorni della linea dell'area di porta. Bardi può solo sfiorare la palla che si insacca inesorabile. Al 42' la risposta del Livorno. Punizione dalla destra di Siligardi, incornata di Paulinho, Perin vola e respinge con bravura, ma Salviato è il più lesto e trova il tap-in vincente, ancora di testa. Per il difensore livornese è la seconda rete in campionato. L'uno a uno all'intervallo non fa una grinza. 46 secondi dopo il calcio d'inizio della ripresa, il Padova mette definitivamente la freccia, andando a segno ancora con Bovo, che mantiene il sangue freddo su un delizioso assist di tacco di Dramè e batte l'incolpevole Bardi. Per il centrocampista padovano è la quarta rete stagionale. Portieri protagonisti nel finale. Al 37' Lazarevic si mangia il gol davanti a Bardi, che ferma la minaccia in uscita. Al 45' Bernacci, tutto solo, da sotto misura, chiama Perin ad un intervento miracoloso. Senza rubare nulla, gli uomini di Dal Canto portano a casa l'intera posta ed avvicinano il traguardo playoff. (Fabio Giorgi)

Merino (a sinistra) in contrasto: segnerà il 2-1. LaPresse

Nocerina-Empoli 2-1 — Partita vietata ai deboli di cuore: la Nocerina così com’era successo col Gubbio vince all’ultimo respiro e coglie un successo dal valore incommensurabile abbandonando l'ultimo posto in classifica. Le cose si erano messe bene per l’Empoli che alla prima occasione era passato in vantaggio ma non ha fatto i conti con una Nocerina tutta cuore e grinta capace di ribaltare un risultato che l’avrebbe relegata all’inferno. Auteri per le numerose assenze torna al 3-4-3, risponde Aglietti con un 4-3-1-2, recuperando Tavano e schierando un attacco stellare con Maccarone. Piacevole la prima frazione che vede una partenza veemente della Nocerina che già al 3’ va vicinissima al gol con una bordata di Merino, deviata in corner da Dossena. La sfuriata dei rossoneri dura, però, un quarto d’ora perché l’Empoli piano piano prende le contromisure e comincia ad affacciarsi dalle parti di Concetti. Al 26’ su azione rocambolesca i Toscani trovano il vantaggio: Regini al volo dal limite colpisce l’incrocio, sulla ribattuta è Saponara a liberare Maccarone che non ha difficoltà a segnare. La reazione della Nocerina è immediata, al 29’ Catania impegna severamente Dossena, al 33’ Farias reclama un rigore e al 38’ Parola su punizione sfiora il palo. La ripresa è un monologo dei molossi, gli ospiti badano solo a difendersi e ad agire in contropiede. Al 28’ un’azione personale di Farias fa gridare al gol ma il brasiliano conclude fuori da posizione favorevole. La partita si trascina verso la fine con la Nocerina che attacca a testa bassa, al 40’ Di Maio parte dalle retrovie, scambia con Castaldo e batte Dossena. I rossoneri, trascinati dal pubblico mettono alle corde la formazione di Aglietti, in pieno recupero l’arbitro assegna un rigore per fallo di Coppola su Castaldo. Se ne incarica Merino che trasforma con freddezza e regala un sogno di salvezza alla propria squadra. (Roberto Errante)

Carini insegue il velocissimo Boakye. LaPresse

Sassuolo-Modena 0-0 — Il Sassuolo muove la classifica consolidando il secondo posto, il Modena si conferma rigenerato dalla cura Bergodi. Finisce zero a zero al Braglia, ed il risultato è figlio di due squadre capaci di annullarsi a vicenda, con predominio – e rimpianti – spalmati reciprocamente su entrambe le parti. La prima mezzora è del Sassuolo, con Boakye, Bianchi e Cofie al tiro, ma il ritorno del Modena, caricato dal centenario e dalla Montagnani, è quantomeno prepotente, ancorché tutto sull’asse Di Gennaro- Ardemagni. Il primo ispira, il secondo spaventa: ci vuole un grande Pomini, al 35’, a neutralizzare un colpo di testa del centravanti ospite, che poi si vede annullare un gol da Di Bello in avvio di ripresa e se ne mangia un altro praticamente fatto al 3’ s.t. Tanto basta a Pea a riequilibrare i suoi aggiungendo al guardingo 3-4-1-2 di inizio gara Sansone e Troinaiello e a Bergodi per rispondere cercando la vivacità di De Vitis: la gara si assesta così progressivamente, con le difese sugli scudi – determinante Terranova su Nardini al 34’ s.t. – a blindare un pareggio tutto sommato giusto. Niente fuga per il Sassuolo, ma solo un allungo: per sapere se i neroverdi hanno o meno perso un’occasione occorrerà aspettare… (Stefano Fogliani)

Glik inseguito da Stevanovic dopo il gol dell'1-0. LaPresse

torino-REGGINA sospesa al 45' p.t. — Il diluvio che si è abbattuto su Torino costringe alla sospensione l’arbitro Massimiliano Velotto: inizia a piovere alla mezzora del primo tempo, nell’intervallo la pioggia diventa grandine e la ripresa non si gioca. Partita sospesa sul punteggio di 1-0 per i granata grazie al gol segnato da Glik. Il gol del polacco che decide, per il momento, la sfida fra Torino e Reggina arriva al 16’. Bianchi e Angella si strattonano, l’assistente Tasso sbandiera il fallo dell’attaccante, l’arbitro Velotto invece assegna la punizione ai granata. E sarà una decisione-chiave: la parabola di Parisi, infatti, trova la testa di Glik per l’1-0. Il Toro tiene il pallino del gioco per un’altra decina di minuti e sfonda soprattutto sulla destra grazie ad un ritrovato Stevanovic, mentre la Reggina cresce a metà tempo e si fa vedere dalle parti di Benussi con Nicolas Viola e Ragusa. Ma i veri pericoli arrivano da Barillà che prima prende la mira, poi, al 35’, coglie dalla distanza il palo alla sinistra di Benussi. E Bonazzoli? Si vede solo di testa, centrale, un istante prima dell’intervallo. Durante la pausa la pioggia che imperversa diventa grandine prima e diluvio poi: il prato dell’Olimpico tiene fin che può ma il sopralluogo delle 20,27 dell’arbitro Velotto chiude per ora il discorso. (Fabrizio Turco)