Ogbonna sovrasta gli avversari del Grosseto. LaPresse

L'ottava giornata di serie B, dopo l'anticipo di ieri con la vittoria del Varese a Vicenza costata la panchina a Baldini è stata tutta pro-Toro con i granata che si staccano in vetta alla classifica. Dopo molte riflessioni, escluso Iachini, il Vicenza è stato affidato a un uomo d'esperienza come Gigi Cagni.

albinoleffe-padova 1-0 — Prima sconfitta del Padova in campionato e prima sconfitta per Dal Canto nella regular season. L'ex capolista e' stata sconfitta sul campo dell'AlbinoLeffe per uno a zero e nella circostanza quindi la squadra bergamasca chiude per la prima volta in questa stagione una partita senza subire reti riscattando almeno in parte la batosta di Pescara. Anche se di misura il successo dei padroni di casa appare legittimo dal momento che gli ospiti non hanno mai avuto spunti o reazioni tali da creare seri pericoli ad una difesa apparsa traballante sino a questo punto della stagione. Difficile pensare ad una metamorfosi del reparto arretrato bergamasco: più plausibile pensare ad una via di mezzo con Cutolo, Ruopolo e Cacia attaccanti con le polveri bagnate. E non e' che gli altri reparti biancorossi abbiano brillato particolarmente complici anche alcune assenze. Bene, decisamente bene l'AlbinoLeffe che ha interpretato la gara con saggezza tattica e grande impegno fisico. L'episodio che ha deciso l'incontro si e' verificato al 42' del primo tempo quando la squadra di casa aveva a disposizione un calcio di rigore per un fallo di Legati su Foglio. Dal dischetto Cocco trasformava raggiungendo il vertice della classifica marcatori. In precedenza le opportunita' da rete erano state equamente difese senza situazioni particolarmente clamorose. Nel ripresa il forcing del Padova non c'era e questo aspetto finisce per dare una logica al risultato. Solo al 43' Portin mandava la palla sulla traversa dopo una punizione di Marcolini mentre al 46' Cisse sprecava una buona occasione per il raddoppio. Giornata no quindi per gli ex Dal Canto, Ruopolo e Renzetti, temutissimi alla vigilia. (Fulvio Facci)

ascoli-reggina 1-1 — Finisce 1-1 la sfida fra Ascoli e Reggina coi bianconeri che solo a tempo scaduto e su calcio di rigore agguantano il pareggio. Sembrava fatta per la Reggina, in gol al 4’con un’autorete di Peccarisi; l’operazione rilancio per i calabri è parzialmente rimandata. Castori ha sorpreso tutti avanzando sulla linea dei centrocampisti Gazzola e Tamburini, Faisca è il terzino sinistro, Tamburini l’ala sinistra, Papa Waigo e Romeo le punte. Panchina per Parfait. Dalla parte opposta Breda schiera in porta Marino e dà fiducia a D’Alessandro. Pronti via e la Reggina al 4’ è già in vantaggio; su un cross dalla destra senza tante pretese di Campagnacci, Peccarisi interviene maldestramente, svirgola il pallone che a palombella supera Guarna e si insacca. Una mazzata per l’Ascoli ancora a caccia della prima vittoria in casa. L’Ascoli prova a reagire, ma crea poco in zona d’attacco. E’ invece un altro errore difensivo, stavolta di Faisca, a dare il via al reggino Campagnacci, bravo Guarna a mettere in angolo di piede il suo destro. Il gioco dell’Ascoli è confusionario, mancano piedi buoni nell’undici titolare, visto che sulle fasce operano quattro difensori dei quali sono Gazzola ha i piedi ispirati. A centrocampo Pederzoli e Di Donato, entrambi più votati a difendere che ad attaccare. Va fuori di poco al 34’ un colpo di testa di Papa Waigo. La Reggina tiene botta senza problemi e prova a ripartire in velocità, ma non è mai pericolosa. In avvio di ripresa Castori ridisegna la squadra. Al 5’ manda in campo Soncin per Ciofani, Papa Waigo va a destra, Gazzola torna a fare il terzino. Al 10’ entra anche Boniperti, Tamburini indietreggia e Faisca si riposiziona nel suo ruolo di stopper. I bianconeri sono più vivi, ma non sfondano. Al 24’ Castori butta dentro anche Parfait per Di Donato, Breda risponde con Ceravolo per Bonazzoli. E’ un altro Ascoli che ora chiude la Reggina entro gli ultimi venticinque metri. Al 32’ la prima vera palla gol dell’Ascoli; punizione di Pederzoli e sul colpo di testa di Papa Waigo, il portiere dei calabri Marino respinge. Al 39’ Galliano espelle l’ascolano Boniperti per somma di ammonizioni e per l’Ascoli è ancora più buio. Parfait irrompe in area ospite, Barilla, entrato nel finale, secondo l’arbitro Galliano intercetta con la mano e quindi decreta il contestato rigore che al 45’ Papa Waigo trasforma per un pareggio ormai insperato. Espulso nel frattempo lo stesso Barilla per somma di ammonizioni; giura che il pallone gli ha sbattuto sul viso e non sulla mano. Finisce 1-1. Peppe Ercoli

Salamon dopo il gol del definitivo pareggio. LaPresse

brescia-gubbio 2-2 — Paradossi del calcio. Il Gubbio avrebbe firmato per un pareggio a Mompiano ed esce dal campo deluso. Il Brescia, convinto di poter scalare ancora posizioni in classifica, a fine gara sorride di più per un 2-2 raggiunto in extremis seppur difficile da pronosticare alla vigilia. Il Brescia, strafavorito di fronte ad un avversario ancora senza vittorie, rinuncia a El Kaddouri e Jonathas (diffidato) con un pensiero alla sfida di sabato a Padova. Senza due delle sue stelle (mancano anche Leali, Daprelà, Zoboli e Zambelli che entrerà nella ripresa), le rondinelle faticano a sviluppare il consueto gioco avvolgente. Manca il cambio di passo del belga, così come la stazza del centravanti brasiliano. Il Gubbio si difende con ordine e prova a pungere su calcio piazzato. Al 38', da un flipper a centro area partito da un angolo di Ragatzu, nasce così il gol a sorpresa degli ospiti: Cottafava si trova la palla sul destro e fulmina Arcari. El Kaddouri, entrato due minuti prima al posto di Martina Rini, dimostra però subito le sue qualità: accelera sulla trequarti, viene steso al limite dell'area e lascia la battuta della punizione a Scaglia che con un mancino al bacio impatta. 1-1 al 43': per la terza volta, in questa stagione, il Brescia impiega meno di cinque minuti per pareggiare. Nella ripresa la squadra di Scienza insiste. Juan Antonio, su punizione, chiama Donnarumma al volo per togliere la palla dall'incrocio dei pali. Al 17' va in scena invece la beffa. De Maio scivola su una palla banale a centro area, Arcari si supera su Mendicino ma, sulla respinta, Bazzoffia insacca di testa con una parabola arcuata. Pecchia capisce di essere di fronte alla gara della svolta. Il nervosismo, però, lo tradisce: l'arbitro Cervellera lo espelle per proteste ma il risultato sembra non dover cambiare. Al 43', invece, El Kaddouri pesca un numero da campione vero e dalla destra imbecca Salamon per lo stacco che vale il 2-2. I bresciani hanno ancora tempo per provare addirittura a vincere. Non arriva il gol vittoria, tuttavia la doppia rimonta conferma il cuore della squadra di Scienza. Per il Gubbio un brodino comunque sostanzioso: domenica, contro la Nocerina, Pecchia dovrebbe ancora sedersi sulla sua panchina. (Luca Bertelli)

Maah festeggia il suo gol. LaPresse

cittadella-modena 2-0 — Il Cittadella vince, e per la prima volta quest’anno con prende gol, per il Modena, invece, continua il buio. Dopo la brutta prestazione di sabato, Claudio Foscarini ridisegna il Cittadella, cambiando uomini e schema tattico e rispetto alla gara con la Nocerina è più vivo, pimpante e aggressivo e dopo neanche tre minuti potrebbe sbloccare la partita. L'azione è pregevole ma soprattutto efficace, con Vitofrancesco che appoggia per Maah, l'attaccante entra in area e serve un pallone d'oro sui piedi di Di Carmine, leggermente defilato: controllo e sinistro sull'esterno della rete, creando l'illusione del gol. Dopo un momento di pausa, il Cittadella riprende a correre a ridosso della mezz'ora: al 27' Bellazzini su punizione impegna il portiere Caglioni che si fa sfuggire la palla, si salva poi in angolo. Ancora Bellazzini in evidenza al 33', si accentra e lascia partire un bel sinistro che termina di poco a lato. Il Cittadella si riversa con continuità nella metà campo del Modena, ma fatica ad arrivare alla conclusione: al 36' ancora da applausi la giocata di tacco di Di Carmine per Bellazzini, pallone a centro area per Maah anticipato all'ultimo in angolo dall'ex Milani. Il Modena, che sinora si era limitato a contrallare gli avversari, si porta alla conclusione sul finire del primo tempo, botta di Stanco appena entrato in area, respinge Cordaz con la mano protesa. Maah sblocca il risultato con un perentorio colpo di testa su angolo di Vitofrancesco all'11', staccando più in alto dell'ex Milani. Bergodi toglie un inconsistente Di Gennaro per Fabinho, e il Modena ne trae immediato giovamento. Il Cittadella sulla pressione ospite abbassa il baricentro e si affida alle ripartenze. Al 21' Cordaz - spinto sull'uscita alta - perde il pallone su angolo di Dalla Bona, spazza la difesa. E' bravo invece il portiere granata un minuto più tardi sulla velenosa punizione di Dalla Bona dalla distanza, il pallone gli rimbalza davanti e Cordaz devìa in angolo. Clamorosa occasione per il Cittadella al 32' per chiudere la partita: Marchesan appoggia per Maah in area, tiro rimpallato da Giampà con il pallone che finisce sul palo e carambola sul destro di Bellazzini che, sorpreso, non è lesto a ribadire in rete. Allo scadere arriva il 2-0 del Cittadella, liberatorio: Di Roberto appoggia per l'inserimento di Vitofrancesco, destro in corsa, tocca il portiere che non evita il gol. (Simone Prai).

La festa dopo il gol di Dos Santos. LaPresse

crotone-bari 0-1 — Terza vittoria consecutiva del Bari, seconda in trasferta dopo il colpaccio a Modena contro il Sassuolo e il successo casalingo contro il Livorno. Il Crotone incassa il secondo ko casalingo, il quarto stagionale. Crotone in campo con sei novità rispetto alla gara pareggiata contro il Vicenza. Infortuni, convocazioni e turnover costringono Menichini ad una mezza rivoluzione. Nel Bari assenti i due esterni di difesa Crescenzi e Garofano, al loro posto l’esordiente Ceppitelli e Polenta (prima volta dall’inizio). L’inizio è di marca barese e fa segnare un predominio territoriale e un maggior possesso palla ma senza costruire una palla gol degna di nome. Al quarto d’ora prova ad uscire in Crotone che si fa pericoloso al 25’ grazie ad un lungo lancio di Eramo sul quale Ceppitelli si arrabatta su Sansone alla meno peggio facendo reclamare i rossoblu per un intervento scomposto del difensore barese; per l’arbitro è tutto regolare. Palla gol per il Crotone al 28’: punizione di Loviso nel cuore dell’area con Sansone che arriva scoordinato sulla palla spedendola alta sulla traversa. Al 34’ la punizione è per il bari con De Paula che tira a colpo sicuro ma Belec riesce a deviare in angolo salvando il risultato. Al 36’ è Abruzzese che non riesce a indirizzare di testa in porta una punizione dalla tre quarti calciata da Loviso. Al 41’ Bari vicino al vantaggio con un tiro di Bogliacino sul quale Belec compie un mezzo miracolo respingendo la deviazione con Marotta anticipato di soffio da Migliore. Al 43’ Lamanna devia in tuffo una insidiosa punizione di Loviso dalla lunga distanza. Si va al riposo sul nulla di fatto ma nella ripresa, pronti via, per poco Lamanna la combina grossa e vince un tackle su Djuric al limite della sua area dopo aver controllato male un retropassaggio. All’12’ nuova occasione per il Bari con scambio Marotta De Paula e tiro di quest’ultimo che Belec respinge alla disperata di piede. Al 18’ il Bari passa inaspettatamente in vantaggio con una indecisione di Belec che si fa sorprendere da un colpo di testa di Dos Santos per nulla trascendentale. La palla per il pari la confeziona De Giorgio al 23’ ma Abruzzese arriva con un attimo di ritardo sul suo cross dal fondo. Il Bari controlla fino alla fine e inutili sono i cambi di Menichini. Al triplice fischio festa del Bari e bordata di fischi per i rossoblu.ari in vantaggio con un colpo di testa di Dos Santos al quarto d'ora della ripresa. (Luigi Saporito)

La rabbia di Walter Novellino. LaPresse

livorno-empoli 0-0 — Con il contagocce le emozioni nel derby toscano fra Livorno ed Empoli. Sfida priva di grandi acuti: lo zero a zero finale è logico e giusto. Il punticino raccolto equivale, per l'Empoli (da due giorni affidato alle cure di Pillon) ad un brodino caldo, utile per risollevarsi da un periodo a dir poco delicato. La squadra azzurra, che nella prime sette giornate aveva racimolato solo sei punti (e soprattutto subìto la bellezza di 17 reti) è parsa quadrata a livello tattico, abile, con il proprio accorto 4-4-2, a gettare sabbia negli ingranaggi degli avversari. Per il Livorno (due punti nelle ultime tre gare) è un pareggio amaro, che impedisce di accorciare le distanze dalla zona nobile della classifica. Gli amaranto hanno confermato i propri problemi in fase realizzativa (solo otto le reti finora siglate). Fischiatissimo dai tifosi di casa l'attaccante empolese Tavano, il capocannoniere del campionato, ex di turno (per lui quattro anni in maglia amaranto, una promozione in A e due retrocessioni in B e, soprattutto, un feeling mai completamente sbocciato con la tifoseria labronica). L'Empoli, sia pure senza ricorrere ai fuochi d'artificio, appare, in avvio di gara, più pimpante, soprattutto sulle fasce. Novellino corre ai ripari e cambia la posizione degli esterni di centrocampo: Dionisi va a destra, Rampi si sposta a sinistra. Al 20' primo squillo dei locali con un'incornata di Paulinho, fuori dalla specchio della porta. Esce, fra gli azzurri, Coppola (problemi alla coscia destra) ed entra Signorelli (25'). Al 44' altra tegola per Pillon: esce per infortunio Ficagna, sostituito da Tonelli. Durante l'intervallo, per proteste, viene espulso il tecnico del Livorno Novellino. Gli amaranto, nella ripresa, spingono con generosità, ma con poco smalto. Al 9' occasionissima per i tirrenici: precisa incornata di Genevier, su cross di Lambrughi, con Pelagotti chiamato al miracolo: con un colpo di reni il portiere azzurro leva la sfera dall'angolo. Al 10', per il Livorno, entra Piccolo per Rampi. Gli amaranto passano dal 4-1-4-1 al 4-3-3. La pressione dei padroni di casa aumenta, ma al 34' la palla-gol è per l'Empoli: Signorelli pesca Tavano, diagonale e risposta con i piedi di Mazzoni. Nel finale, nitide opportunità per i locali (39': Lambrughi, solo davanti a Pelagotti, conclude malamente fuori) e per gli ospiti (46': cross di Signorelli per Tavano che, sbilanciato, non riesce ad imprimere la giusta forza alla sfera; para Mazzoni). Finisce zero a zero ed è giusto così. (Fabio Giorgi)

Zito e Danucci festeggiano la vittoria. LaPresse

nocerina-Juve stabia 2-3 — La Nocerina crolla sotto i colpi di una spietata Juve Stabia che centra il terzo successo consecutivo. Continua, di contro, la maledizione del San Francesco per i rossoneri che sin qui hanno collezionato un solo punto. Per il secondo anno di seguito gli ospiti espugnano il terreno di gioco di Nocera Inferiore facendolo con pieno merito. Primo tempo piacevole, giocato a ritmi discreti, la Nocerina per mezz’ora esercita un buon possesso palla, la Juve Stabia risponde con contropiedi ficcanti. Aprono le danze proprio gli ospiti, al 3’ Danilevicius ha una buona occasione, la sua conclusione è parata da Gori. Pronta risposta della Nocerina che un minuto dopo con Farias impegna severamente Seculin. Al 9’ i rossoneri confezionano una nitida palla gol: Catania mette al centro un perfetto traversone per Castaldo che si fa respingere la conclusione sulla linea da Scognamiglio. E’ un monologo dei padroni di casa, un minuto dopo lo scatenato Farias fa gridare al goal facendosi parare la conclusione da pochi passi. Il match improvvisamente si affievolisce, nel finale, però, vive una fiammata, al 40’ dal limite ci prova Bolzan il cui tiro termina alto. Al 41’ la Juve Stabia, che nel frattempo aveva preso le contromisure ai padroni di casa, passa in vantaggio: Herpen se ne va sulla fascia, centra per Danilevicius che sotto misura insacca. La ripresa si apre subito con il pareggio della Nocerina, al 7’ angolo battuto da Bolzan che pesca alla perfezione Di Maio il quale di testa batte Seculin. Sembra l’inizio della riscossa ed invece al 15’ su colossale errore della difesa rossonera, prima Bolzan e poi Gori sbagliano il disimpegno, la palla termina a Zito che insacca a porta sguarnita. La rete demoralizza la Nocerina che non riesce più a far gioco, ne approfittano le Vespe che al 24’ mettono a segno la terza rete con il neo entrato Mbakogu che, ben servito da Zito, batte in uscita il sempre più incerto Gori. Al 42’ i rossoneri hanno un sussulto, su corner di Farias Alcibiade sfiora il palo di testa. In pieno recupero la rete di testa di Catania per la Nocerina rende meno amara una serata da dimenticare. Roberto Errante

I tecnici Pea e Ze4man prima della partita. LaPresse

sassuolo-pescara 1-1 — Primo pareggio stagionale per Sassuolo e Pescara, al termine di una gara vivace e combattuta. Il Sassuolo va in gol al primo affondo: sono infatti passati 15’’ quando Marchi, capitalizzando una percussione sull’asse Boakye-Bianchi. Gol-lampo a parte, tutto secondo copione al Braglia: il miglior attacco della B, quello biancoazzurro, graffia con Cascione, la difesa di Pea sbanda ma resiste, salvata al 24’ da Cofie, che toglie dalla porta di Pomini il colpo di testa di Brosco, e subito dopo dall’ imprecisione di Immobile, che mette a lato scheggiando il palo da buona posizione. Il Sassuolo si schiaccia all’indietro, il Pescara macina campo e manovre, concedendo comunque ai neroverdi occasioni importanti: alla mezzora Anania è tempestivo in uscita su Boakye, al 2’ s.t. Sansone si divora il raddoppio calciando su Anania, e subito dopo è Magnanelli a sfiorare la rete. La replica del Pescara è nel tiro cross con il quale Zanon colpisce la traversa a metà ripresa e soprattutto nel pareggio di Gessa, che batte Pomini con la collaborazione di Masucci. Nel finale altre emozioni, con Noselli, al rientro dopo sette mesi, che sfiora il gol-vittoria, ma il risultato non cambia. (Stefano Fogliani)

I granata festeggiano il gol decisivo. LaPresse

torino-grosseto 1-0 — Il Toro batte anche il Grosseto, conquista la terza vittoria consecutiva dopo Nocerina e Sampdoria e tenta la prima fuga della stagione. Lo fa senza esaltare, la truppa di Ventura, che vola in trasferta ma che al Comunale manifesta qualche balbettio di troppo. Stavolta la vittoria arriva nel finale, al 34’ della ripresa, con un colpo di testa di Angelo Iorio su punizione dalla destra di Surraco che si infila alle spalle di Narciso. Un autogol decisivo, quello del difensore toscano, che punisce oltremisura gli ospiti che un attimo prima del vantaggio granata erano anche rimasti in dieci per l’espulsione per doppia ammonizione di Consonni, subentrato nella ripresa a Ronaldo. Ugolotti presenta un 4-1-4-1 con Zanetti ad alzare il muro davanti alla difesa e il solo Sforzini a metter paura a Coppola. Ventura, invece, risponde con il consueto 4-2-4, con Antenucci sulla fascia sinistra e la coppia Ebagua-Sgrigna centrale. Dietro, invece, il tecnico ligure schiera anche Ogbonna in partenza, subito dopo la partita, per la Nazionale di Prandelli, in vista degli appuntamenti di venerdì a Belgrado contro la Serbia e di martedì prossimo a Pescara contro l’Irlanda del Nord. In Nazionale, ma quella della Nigeria, va anche Oduamadi, appena recuperato dallo stiramento all’adduttore che lo ha messo fuori causa per un mese. Il primo tempo è perfetto per gli sbadigli: zero tiri fra i pali, zero tiri verso la porta, zero emozioni, et voilà, il pareggio è inevitabile. L’intervallo è utile a Ventura per cercare di dare la sveglia a un Toro intorpidito; sarà per le parole convincenti del tecnico ligure o per quel Bianchi applauditissimo che inizia a scaldarsi a bordocampo, ma il Toro sembra spingere sull’acceleratore. Il primo tentativo, di Sgrigna dopo novanta secondi, finisce alto ma potrebbe essere un segnale; invece è solo un fuoco di paglia, con i granata che si spengono alla velocità della luce. Al 14’ esce proprio Sgrigna che fa spazio a Bianchi. Ma a fare la differenza sarà Iorio, un colpo di testa sfortunato che per il Toro vuol dire vetta solitaria della classifica. (Fabrizio Turco)

Verona-sampdoria 1-1 — I blucerchiati passano al 17' con un rigore procurato con molto mestiere da Semioli (il fallo è fischiato a Maietta) e trasformato da Pozzi. Ma al 35' arriva il pari di Gomez che su cross dalla destra mette dentro di testa sul secondo palo. Nelle ripresa c'è una certa supremazia del Verona che però non concretizza, a fronte di una Samp ancora sotto tono che comunque porta a casa un buon punto.