Aurelio Andreazzoli, 59 anni. Bozzani

La sbornia per la qualificazione alla finale di Coppa Italia, l’attesa spasmodica per il derby del 26 maggio nonostante manchino ancora cinque settimane. Di Roma-Pescara, in questi tre giorni, se n’è parlato poco o niente: eppure la sfida di domani dell’Olimpico (dove i giallorossi tornano a giocare alle 15 dopo oltre sette mesi) può valere tanto. Proprio per questo, Aurelio Andreazzoli chiede di non ricevere domande sul derby, da qui alla fine del campionato. Fa solo una premessa: “Siamo felicissimi di aver raggiunto la finale di Coppa Italia, era uno degli obiettivi che ci eravamo prefissati. Daremo la possibilità ai nostri tifosi di vivere una giornata che spero sarà indimenticabile e Roma avrà la possibilità di dimostrare al mondo la propria civiltà, e nient’altro. Sull’orario non abbiamo possibilità di scelta, saranno le autorità competenti a decidere. Io, però, preferirei giocare la sera”.

voglia d’europa — Gli abruzzesi sono a un passo dalla B, ma Andreazzoli invita alla massima concentrazione: “Dobbiamo ragionare gara per gara, per incrementare la classifica, toglierci le soddisfazioni che meritiamo e costruire il nostro futuro. Proprio perché l’attenzione va a rivolgersi ad altri momenti, temo moltissimo il Pescara. Finché la matematica ce lo consente, noi ogni settimana proveremo a sfruttare la possibilità di tendere al massimo, come faranno le altre squadre. Se qualcuno ci aspetta, ben venga: noi andiamo avanti senza tabelle, e lo facciamo con molta rabbia”.

atteggiamento — La Roma, di gare sottovalutate e perse, nella sua storia ne ha vissute un’infinità: l’ultima, quella di Palermo. “Il mio compito è quello di prevedere quello che può succedere e ricordare le esperienze negative, come ho fatto stamattina con i giocatori - ancora il tecnico -. Quando ti presenti a una gara di Serie A, se tu non hai un atteggiamento mentale importante, paghi, con certezza. E la storia della Roma che ho vissuto io ha un elenco lunghissimo di queste cose”.

il futuro — “Con i miei dirigenti non c’è stato mai bisogno di parlarne – aggiunge Andreazzoli -. Con i miei dirigenti abbiamo avuto idee chiarissime di quello che è il mio ruolo, da qui a fine campionato, teso a ricavare il massimo da questo periodo sia nella valorizzazione dei nostri calciatori sia nel raggiungimento degli obiettivi di classifica”. E a chi chiede al tecnico se si aspetti o no una riconferma, Andreazzoli dribbla la domanda: “Se il trend dovesse essere questo, e spero anche di incrementarlo, noi saremmo soddisfatti di quello che abbiamo fatto. Mi aspetto di essere apprezzato per il lavoro che ho fatto, e questo non significa essere confermato o meno”.

uomini e modulo — Per la Roma, sarà la terza partita in sette giorni, e Andreazzoli valuta la possibilità di ricorrere al turnover. Dopo i due gol di San Siro, anche oggi Destro ha interrotto l’allenamento prima dei compagni: “E’ il nostro mestiere che ci chiede cautela. Vogliamo la salute dei nostri calciatori, quindi queste valutazioni le facciamo”. Il tecnico toscano, invece, sembra aver virato sulla difesa a quattro, dopo l’esperimento della difesa a tre: “La scelta può essere dettata da tanti fattori: la necessità di cercare sicurezza, la disponibilità dei calciatori, talvolta anche gli avversari. Ci sono squadre che difendono a tre e sono molto più offensive di quelle che giocano a quattro, e viceversa. La Juventus fa difesa a tre ma è estremamente offensiva, e anche noi quando abbiamo difeso a tre lo siamo stati. La scelta del sistema di gioco non deve essere una sorta di crociata di un allenatore, ma bisogna fare una valutazione dei giocatori e adattare il sistema, per salvaguardare le caratteristiche dei giocatori e farli rendere al meglio, come accade con Lamela schierato più vicino alla porta. In questo momento sto mettendo in campo il 4-3-3, credo che sia un sistema idoneo, pur avendo fatto qualche forzatura”. E nel 4-3-3 di Andreazzoli, anche domani Daniele De Rossi sarà il perno del centrocampo: “A Milano è andato in crescendo, questo ci fa capire quanto può dare a questa squadra”.

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