Quattro punti in due partite. Esattamente come nel 1997-98 e nel 1998-99, quando la Roma di Zdenek Zeman chiuse rispettivamente al quarto e al quinto posto il campionato. Sarà per questo che il boemo vuole restare cauto. "Non finisce qui", ha detto dopo la partita con l'Inter. Nel senso che il meglio, a suo parere, dobbiamo ancora vederlo. Se pensiamo che nelle stagioni citate alla seconda giornata arrivarono due 0-0, uno con la Juve e un altro con l'Empoli, il 3-1 di San Siro di certo è già abbastanza, allora. Ma non tutto, evidentemente.

Zdenek Zeman, 65 anni, già alla Roma dal 1997 al 1999. Ansa

l'intervento — Ospite in Campidoglio per la consegna del Premio Sportivo d'Elite "Avversari sì, nemici mai", Zeman è stato stuzzicato ancora una volta sulle chance tricolori della sua squadra. E, a differenza del solito, non ha dato in pasto ai media titoloni a nove colonne: "Noi rivali scudetto della Juve dopo la vittoria sull'Inter? È presto per dirlo, di certo vogliamo giocarci il nostro campionato, disturbare tutti sul campo. Mi auguro che ci riusciamo". Tutto qui? Nessuna promessa, nessuna polemica. O quasi. "Osvaldo è stato ammonito per aver calciato dopo il fischio, ma lo fanno anche altri. Però se lui protestasse meno sarebbe meno antipatico agli arbitri. Gli arbitri? Sono persone importanti e ci sarà sempre da ridire". Un po' come su Zeman. Che però spesso è amato anche dagli avversari. "Lo striscione di San Siro? Mi ha fatto piacere, sono convinto che la gente voglia vedere il calcio come sport pulito e si batta in tal senso. Sono contento che ci credano in tanti". Insomma, basso profilo a parole, alto (forse non ancora altissimo) sul campo. Dove a tratti si è vista la sua squadra, capace di stare alta e verticalizzare rapidamente, forse non ancora di farlo con continuità.

IL CAPITANO — Una piccola eccezione al basso profilo per Francesco Totti. "La grande prestazione contro l'Inter? Sono 15 anni che dico che è un giocatore importante, un fuoriclasse - ha detto il tecnico - Sono contento che sta bene e i risultati si vedono". Due assist, continui ripieghi, umiltà nel rispettare le consegne del tecnico e giocare (alla grande) anche da esterno sinistro, che da anni non era più il suo ruolo. Zeman se lo gode e per ora resta cauto. Perché quattro punti in due partite con la Roma li aveva già fatti. Però con l'Inter a San Siro, sulla panchina giallorossa, non aveva mai vinto. Anzi, prese due lezioni (3-0 e 4-1). Stavolta una big l'ha già disturbata.