Ciuff Ciuff: parte l'ultimo treno salvezza da Pescara, ma la squadra di Bucchi non riesce a salirci. Gli abruzzesi ce la mettono tutta, con orgoglio e cuore, ma il problema è tecnico. Poca qualità, poco peso offensivo e, di conseguenza, scarsi i pericoli per Puggioni. D'altronde, se i biancazzurri hanno segnato solo 21 reti in campionato (peggior attacco della A, oltre alla peggiori difesa), un motivo ci sarà. Il Chievo fa la sua onesta partita, sprecando anche diverse opportunità davanti (in particolare con Thereau, tanto bene a procurarsele quanto impreciso nel concludere), ma alla fine passano. I veneti festeggiano praticamente la salvezza anticipata, lasciando solo le lacrime agli avversari.

Corini saluta Bucchi prima della gara. Lapresse

cambio in regia — Nel Pescara a sorpresa non c'è D'Agostino come vertice basso del centrocampo, bensì Togni; una variazione anche in difesa rispetto alla formazione attesa: il centrale al fianco di Kroldrup è Cosic e non Bianchi Arce. Anche il Chievo gioca a sorprendere: niente difesa a 5, linea a 4 (ne fa le spese Dainelli); Corini preferisce schierare un centrocampista in più (Hetemaj) che si piazza alle spalle di Paloschi e Thereau anche per dar fastidio al regista avversario nella costruzione del gioco degli abruzzesi.

Sculli protesta per un presunto rigore. Lapresse

ariete cascione — In avvio è la squadra di Corini a gestire la partita: già al 10' Thereau (partito da posizione più che dubbia) avrebbe l'occasione per portare avanti i suoi, ma una volta arrivato a tu per tu con Pelizzoli, lo colpisce preciso. Dopo qualche minuto di sbandamento, i padroni di casa si riorganizzano e cominciano a giocare: spiovono palloni in mezzo, sui quali Cascione s'inserisce puntuale, ma poi difetta costantemente in precisione. Almeno tre i suoi colpi di testa che non vanno a bersaglio. Di veemente, per il Pescara, le proteste di Sculli per un fallo di mano in area di Andreolli giudicato involontario da Mazzoleni: giallo per l'ex Genoa che fa il paio con quello di Bjarnason (sempre per proteste) qualche minuto prima, a testimonianza del nervosismo in casa biancazzurra.

La prima occasione fallita da Thereau. Ansa

thereau sprecone — Gli abruzzesi manovrano anche bene, Caprari e Sculli sono particolarmente attivi sulle fasce, Cascione si butta dentro appena può, ma sono decisamente spuntati davanti (Vukusic assente ingiustificato) e finiscono per creare molto gioco, ma senza mai riuscire a impensierire Puggioni. Dall'altra parte, invece, al Chievo bastano due passaggi e qualche pallone buttato in mezzo per creare scompensi alla già balbettante difesa avversaria: al 25' è Paloschi a gestire ottimamente un pallone sulla destra e servire Cofie al limite, il centrocampista centra la traversa col piattone; al 39', invece, è Thereau a farsi trovare pronto a centro area di testa, ma la sua conclusione sfiora il palo a Pelizzoli battuto.

Anche il presidente del Pescara protesta. Lapresse

colpi letali — Nel secondo tempo sembra di assistere ad un'altra partita: ritmi decisamente più lenti e poche occasioni da rete. I tifosi biancazzurri cominciano a rumoreggiare: vorrebbero una squadra più coraggiosa ed offensiva, ma il Chievo si chiude bene e non concede spazi. Bucchi ci prova con qualche variazione tattica: dentro Quintero e modulo 4-2-3-1 per cercare la vittoria sciacciacrisi. In realtà, dopo le sostituzioni, sono i veneti a trovare praterie a disposizione, che Thereau continua a non sfruttare come potrebbe. Nel finale, però, è Corini a pescare la carta giusta: al 43' Stoian (appena subentrato a Paloschi) supera Pelizzoli con uno splendido destro a giro; al 93' un diagonale di Thereau dà il colpo di grazia all'agonizzante avversario. Al Pescara rimangono solo i rimpianti (e le proteste).