Benussi in serata di grazia non è bastato al Palermo. Ansa

E chi se l'aspettava. Un ottimo Cesena si impone a Palermo al Barbera, dove i rosaneri avevano vinto tutte le sei partite giocate sinora in campionato. Decide il giocatore di maggiore talento in campo, Mutu, con un inusuale colpo di testa vincente. Ma è stato un successo corale per la squadra di Arrigoni, frizzante, veloce, insospettabile come peggior attacco del campionato, statisticamente: stasera, con un Benussi anche solo normale, avrebbe trovato il bersaglio più volte. Ma la serata magica del portiere non è bastata alla squadra di Mangia per salvare le penne in una gara iniziata male e finita peggio. I rosanero hanno giocato bene solo l'ultimo quarto d'ora del primo tempo, facendo vedere qualcosa sul binario di sinistra con Balzaretti-Bertolo, e Miccoli a partire dalla fascia mancina. Troppo poco. Mangia ha provato a cambiare le cose con sostituzioni quasi punitive, quelle di Bacinovic e Pinilla, ma la prodezza di Mutu e l'ingenuità di Munoz, che si è fatto cacciare per due ammonizioni inevitabili per l'arbitro per falli su Eder non ha lasciato scampo ai padroni di casa. Il Cesena, che con Arrigoni in panca ha cambiato marcia, vince per la seconda volta in trasferta, dove sinora aveva perso 5 volte in sei uscite. La salvezza, giocando così, non è un miraggio.

SHOW DI PORTIERI — Il primo tempo è divertente, pure se finisce 0-0. La colpa infatti è dei portieri, Benussi e Ravaglia, che non sono noti come Buffon o Julio Cesar, ma fanno miracoli, stasera al Barbera. Per il resto il Cesena sorprende, giocando un'ottima partita, dimostrando salute atletica, personalità,e pure qualche buona individualità. Insomma, quella bianconera assomiglia ad una squadra con una classifica migliore di quella che pesa sulle spalle dei romagnoli. Che ripartono indiavolati in contropiede appena possono, sfruttando il movimento vorticoso di Eder e Candreva e i movimenti più cadenzati, ma sempre di classe di Mutu. Proprio il romeno, come Eder, sfiora il gol, ma un Benussi mostruoso gli nega la rete. Mangia è costretto a cambiare già alla mezz'ora. Il Palermo fa possesso palla, ma quando la perde sul pressing, viene infilato come una bambolina voodoo. E allora richiama in panca Bacinovic, sotto ritmo, e inserisce un Bertolo più dinamico. Il Palermo si scioglie e finisce i primi 45' in crescendo, con Ravaglia che chiude la porta prima su Silvestre e poi su Miccoli, il più ispirato dei suoi, che guizza partendo soprattutto da sinistra. Ma alla fine del primo tempo, tutte queste emozioni non sono rispecchiate dal punteggio: nulla di fatto.

La gioia dei romagnoli dopo il gol di Mutu. LaPresse

mutu gol — Il Cesena riprende a giocare forte a inizio ripresa. E colpisce una traversa: cross di Ghezzal deviato da Munoz, in serata digraziata, che finisce sul montante, a Benussi battuto. Il gol è nell'aria, ma arriva nella maniera più inattesa. Perché un Mutu superlativo lo segna addirittura di testa, certo non la specialità della casa. Il romeno salta addirittura più in alto del fisicato Acquah, e la sua capocciata non lascia scampo nemmeno ad un Benussi in versione Superman. Cesena in vantaggio, meritatamente. Il Palermo non ha il tempo di "digerire" il cazzotto, che ne incassa un altro. Munoz viene espulso un minuto dopo lo 0-1, perché incappa nel secondo giallo, sempre per fallo su su Eder, molto più agile di lui. Il Palermo spinge con coraggio sino alla fine, ma non produce altro che mischie senza sbocchi. Con gli avversari con l'uomo in meno, e Pisano costretto a finire centravanti, perché infortunato, il Cesena può permettersi di gestire il vantaggio minimo senza rischiare quasi nulla. E di fare un colpaccio tanto inatteso quanto meritato.