La Juventus fa a fettine il Palermo versione trasferta, debole e insicuro, e riacciuffa la testa della classifica, in condominio con la Lazio. Allo Juventus Stadium finisce 3-0: gol di Pepe nel primo tempo, di Matri e Marchisio nella ripresa. I 22 giorni senza partite non hanno ingolfato il motore del macchinone bianconero, cui Conte, pilota illuminato, sembra aver dato l'assetto giusto. La Juve ha una fisionomia consolidata, una formazione tipo e una feroce voglia di successo. La prolungata astinenza da trofei ha annoiato, dalle parti di Torino. In una serie A dai valori complessivi modesti, la quadratura del cerchio bianconera sembra bastare per giocarsi lo scudetto: i terzini funzionano, con Lichtsteiner che spinge e Chiellini che frena (ma è capace anche di firmare l'assist per Pepe), il centrocampo ha la qualità di Pirlo, il movimento negli spazi di Marchisio e il movimento e l'aggressività di Vidal. Davanti Matri fa gol, quasi sempre. Vucinic invece si accende a sprazzi: quando lo fa la Juve acquista imprevedibilità. Resta forse da registrare il reparto difensivo centrale, che nel primo tempo oggi ha concesso tre palle gol pulite agli avversari, ma si tratta comunque della seconda miglior difesa del campionato, 7 reti al passivo, solo una in più di quella dell'Udinese. Le prossime gare, in casa di Lazio e Napoli (il recupero del 29), daranno le risposte che ancora mancano. Quello dell'Olimpico sabato prossimo sarà scontro al vertice: la Juve ci arriva al completo e con il morale alle stelle.

SCHIERAMENTI — Si parte con la Juventus in formazione tipo, con Chiellini ormai consolidato terzino sinistro e Matri centravanti, con Vucinic esterno alto, con Pepe dall'altra parte. C'è uno striscione polemico in curva della Juve: "Andrea da figlioccio a rinnegatore" riferito al presidente Andrea Agnelli e agli ultimi strascichi di Calciopoli. Il Palermo, senza Pinilla ed Hernandez, alterna di punta Miccoli, fischiatissimo dal pubblico bianconero, e Ilicic che dimostrerà di non avere la stoffa da centravanti, lui che del resto è fantasista naturale.

Simone Pepe di testa trova la rete dell'1-0. Reuters

PEPE GOL — La gara è divertente. Con tante occasioni da gol. La Juve fa la partita, e ci mancherebbe altro, ma la fa bene. Lichtsteiner è una furia sulla fascia destra, Chellini generoso come nessuno sull'altra corsia. Pirlo e Marchisio garantiscono qualità a metà campo. Tanto basta per mettere il Palermo in difficoltà nonostante Vucinic e Matri non siano in gornata di ispirazione. Chiellini e Marchisio non concretizzano un'occasione ciascuno, Buffon ipnotizza Ilicic in uscita bassa, poi arriva il gol bianconero. Cross da sinistra di Chielini e Pepe, solissimo a centroarea, di testa trova l'1-0. Chiellini da terzino sinistro e Pepe, due delle scommesse vinte da Conte. L'esterno romano, in particolare, è tutt'altro giocatore rispetto a quello pasticcione, anche se sempre in movimento, dell'era Delneri.

buffon provvidenziale — La Juve insiste: Vucinic spreca un assist di Lichtsteiner, e soprattutto Pirlo colpisce il palo con un destro tagliato che aveva lasciato fermo Tzorvas. Il primo gol in maglia bianconera proprio non vuole arrivare. Ma il Palermo non sta a guardare. Il problema è che i palloni buoni finiscono sui piedi di Ilicic, che non ha la freddezza del centravanti. Buffon per due volte gli dice di no, confermando l'ottimo momento che in Nazionale gli è valso l'aggancio a Zoff a quota 112 presenze in azzurro. All'intervallo una buona Juve, che ha dimostrato qualche impaccio in fase difensiva concedendo qualche contropiede di troppo, ma per il resto ha fatto più che bene, è avanti di un gol.

Alessandro Matri festeggia il 2-0. LaPresse

matri raddoppia, marchisio fa tris — Mangia lascia negli spogliatoi Bertolo, poco incisivo, e inserisce Zahavi, più offensivo. Ma è la Juve a trovare il gol. Ancora. Stavolta con Matri. Che lo vedi poco, ma quando lo vedi di solito festeggia la rete avversaria che si gonfia. Palla in profondità del solito Lichtsteiner, "buco" clamoroso di Cetto e Matri infila Tsorvas con un destro preciso in diagonale. 2-0 e gara chiusa. Quinta rete stagionale di Matri, capocannoniere principe di stagione della Vecchia Signora. Raggiunto pochi minuti dopo da Marchisio, che da centrocampista segna come una punta. Il torinese si muove bene senza palla, sfrutta la finta intelligente proprio di Matri, e segna il 3-0 sottomisura. La Juve ora dilaga. Tra gli applausi dei suoi sostenitori. Che si godono il 3-0 e il primato in classifica, pur con una gara in meno della Lazio, compagna di stanza al piano più alto della serie A.