Non svegliatelo, vi prego. Se c'è un cielo più alto del settimo, lui è lassù. Meritatamente. Walter Mazzarri, in mille modi descritto in questo Napoli. Di certo c'è che da lui nasce tutto, è la fonte: "Oggi me la voglio proprio godere, a differenza delle altre volte - commenta liberatorio il tecnico azzurro a fine partita -. Perché oggi abbiamo fatto un'impresa. Sì, proprio un'impresa: è la più bella. Adesso mi fermo, festeggio e me la godo, altrimenti si diventa matti".

confessione — Festeggia, sorride e c'è spazio per una piccola confessione: "Non pensavo di vincere contro una squadra così forte come il City, di grande qualità". Ma...: "Fare quello che abbiamo fatto stasera sempre, ve lo dico già, sarà impossibile - torna il Mazzarri di sempre -. E credo che pagheremo nel nostro campionato, perché è difficile attingere a tutte le energie per i ragazzi per vincere poi le partite che sembrano più facili anche in Italia. Di sicuro, qualche punto lo cederemo al campionato, come abbiamo già fatto".

questa è la più bella — Mazzarri continua: "Ora il calcio si gioca ogni due giorni, quasi sempre con gli stessi giocatori e a questi ritmi non ce la puoi fare. E' come una coperta corta, bisognerebbe avere 22 tutti uguali e farne giocare 11 in campionato e 11 in Champions. Ma solo pochi club lo possono fare, magari proprio il Manchester City che già lo fa. Ma certe squadre, come noi, non possiamo farlo". E chiude: "Ricordando anche la gara di andata, per me sono state due imprese, andata e ritorno. Sono alla pari, ma per certi versi - se ci penso bene - è questa la più difficile: perché bisognava solo vincere. Adesso dovremmo imparare a vincere le partite anche giocando male".

de laurentiis — Ecco il pensiero del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, raccolto a fine partita: "Di emozioni in questi otto anni ce ne sono state tante. E' stata una cavalcata continua, dalla C1 alla Champions". Poi pone la firma su questo successo: "La nostra vittoria - continua - dimostra due cose: con i soldi non si fa sempre tutto e che con i bilanci in ordine si può andare avanti; e che il tessuto connettivo del Napoli vale molto di più di quanto si possa pensare". E chiude: "Occhio però sempre attento al campionato. Si gioca la Champions fin quando c'è, ma quando si torna in Italia bisogna pensare al campionato che ci apre la porta per l'Europa".

roberto mancini — "Non meritavamo di perdere". E' il ritornello scritto e raccontato da Roberto Mancini. Così il tecnico del City nel dopo partita di Napoli-Manchester City: "Ma in Champions non si possono concedere certe occasioni agli avversari. Il Napoli è una squadra italiana, furba. Abbiamo pareggiato, abbiamo avuto le nostre occasioni, non è andata". Sul discorso qualificazione, adesso più lontana per il suo City: "Il Napoli va a Villareal, gli spagnoli hanno zero punti ma non si può mai dire: stiamo a vedere".

cavani — Il Matador. Al secolo, Edinson Cavani: ha Napoli e il City ai suoi piedi. ''Ci godiamo questo momento bellissimo - così Cavani ha commentato il trionfo col City -, abbiamo sempre saputo, fin dal primo giorno, che ce la potevamo fare: noi ci prepariamo sempre per dare il massimo e oggi abbiamo dato il massimo''. A chi dedica la doppietta? ''La mia dedica - spiega - è sempre per Dio e per la mia famiglia, loro mi danno la forza di andare avanti, ma oggi la vittoria è anche dei tifosi che sono fantastici. Favoriti contro il Villarreal? Prima pensiamo al campionato". Continua: "Per me non è cambiato assolutamente nulla. So bene come vanno le cose nel calcio, praticamente come vanno nella vita: esistono momenti felici ed altri bui. Abbiate fede, passerà. E sarebbe bello accadesse stavolta, perché voglio regalare emozioni ai miei compagni e a questa città. Sono sereno, e neanche un po' affaticato: inseguo grandi obiettivi, con questo club e con la nazionale: annuso il vento".

cannavaro — Paolo Cannavaro, capitano di mille battaglie ma soprattutto di questo Napoli che è già nella Storia. "La notte sarà lunga - esordisce Cannavaro -, ma andremo comunque a riposare perché sabato abbiamo già un'importante partita, quindi bisogna riposare. Una partita come questa mette tanta euforia, quindi è normale che si debba vivere un attimo di gioia diverso dal solito. Stasera abbiamo lottato, abbiamo corso e abbiamo anche respinto la forza del Manchester, che è una grande squadra". E confessa: "Questa impresa significa tanto: a fine partita mi sono emozionato. Per non dirvi all'ingresso, quando ho visto tutte e due le curve e lo stesso guardalinee era sorpreso e mi ha detto: 'Qui sono tutti pazzi' ".

Marek Hamsik, 24 anni, colpisce il palo sul 2-1 nella ripresa. Lapresse

hamsik — Marek Hamsik è stato uno dei tenori. O uno dei protagonisti, fate voi: dalla mattina, quando la moglie è stata vittima di una rapina, alla sera, anima e cuore di questo stupendo Napoli. E poi c'è quel palo pieno, poteva essere il 3-1, che grida ancora vendetta. "È stata una notte magica - spiega Hamsik - e la vittoria è importante perché ci potrebbe dare il passaggio del turno, anche se non è ancora finita perché manca l'ultima partita con il Villarreal". Sulla rapina, con spavento, della moglie al mattino: "Quando è successo, sono tornato a casa e ho abbracciato mia moglie. Stiamo aspettando un altro figlio ma lei sta bene".

Mario Balotelli, 21 anni. Lapresse

balotelli — "Avessi fatto due gol in più sarebbe stato meglio, ma il calcio è così". Eccolo, Mario Balotelli. "La qualificazione? Come abbiamo perso oggi, possiamo vincere noi domani o perdere loro, non si sa mai - continua l'attaccante italiano del City -. Personalmente, è un bel pò che sto meglio e mi sento tranquillo, anche se i risultati sono arrivati dopo un pò. Stasera sono mancati solo i gol, noi abbiamo giocato bene ed è normale che il Napoli, in casa, abbia attaccato". Ancora: "In Italia c'è più tattica, in Inghilterra un pò meno, sono più fisici. Per le mie caratteristiche, è più facile giocare in Inghilterra". Poi svela un retroscena: "Nell'intervallo ho vomitato perché sono due giorni che sto male. Ho la febbre, ma questo Mancini lo sapeva".