Il Viktoria Plzeň, avversario del Napoli in Europa League, guida il campionato ceco con 34 punti dopo 16 giornate (10 vittorie, 4 pareggi, 2 sconfitte) con 2 punti di vantaggio sullo Jablonec e 3 sullo Sparta Praga. La squadra è stata fondata nel 1911 e ha trascorso un secolo di vita senza titoli vinti sino al 2011 quando ha festeggiato il centenario con il suo primo, e sinora unico, scudetto (oltre alla coppa e alla supercoppa nazionale). Quest’anno in Europa League ha messo alle spalle, nella fase a gironi, l’Atletico Madrid (0-1, 1-0), l’Academica Coimbra (3-1, 1-1) e l’Hapoel Tel Aviv (2-1, 4-0). Il Viktoria è allenato da Pavel Vrba e il suo giocatore simbolo è sicuramente il capitano Pavel Horváth, centrocampista quasi 38enne, una vera bandiera. La squadra ha nella rosa solo uno straniero, il russo Roman Adamov, oltre a quattro slovacchi che però non sono considerati stranieri in Repubblica Ceca.

Il capitano del Viktoria Plzen Pavel Horvath in scivolata. Ap

Con le italiane — La sfida fra Napoli e Viktoria è la terza di una squadra italiana contro i boemi. La prima risale addirittura all’anteguerra. Negli ottavi di finale della Mitropa Cup 1935, il Viktoria costrinse la Juventus al 3-3 nell’andata a Plzeň, salvo poi perdere 5-1 a Torino. Era la Juve dei cinque scudetti consecutivi, quella dei Rosetta, Varglien, Monti, Gabetto, Ferrari, Cesarini, Borel e soci. L’altro incrocio è più recente, risale alla stagione scorsa quando, approdato sorprendentemente nella fase a gironi di Champions League, il Viktoria resistette un tempo al Milan a San Siro (2-0, Ibra e Cassano) e nel ritorno a Praga rimontò nel finale i gol di Pato e Robinho per uno storico 2-2. In quella coppa il Viktoria incassò oltre 9 milioni di euro, praticamente il bilancio di quattro stagioni.

Lo stadio — Quest’anno non sarà necessario il trasferimento a Praga per il ritorno del 21 febbraio. Lo stadio Města Plzně (Città di Plzeň) a Štruncovy Sady è stato completamente rinnovato nel 2012. Tolta la pista di atletica per riservarlo solo al calcio, la capienza è stata portata da 7500 a 12.500 spettatori. Il pubblico ha cominciato ad appassionarsi al calcio e lo stadio è spesso pieno. Plzeň, fino ai successi del Viktoria, era legata quasi esclusivamente all’hockey: il palazzo del ghiaccio che ospita la squadra di casa tiene 8500 spettatori e ha una media partita di 8000 paganti.

Lo stadio del Plzen

La città — E, a proposito della città, la partita di ritorno potrebbe essere una bella occasione per scoprire il capoluogo della Boemia Occidentale, uno dei centri più importanti e belli della Repubblica Ceca a meno di cento chilometri da Praga. Tra le attrazioni di Plzeň ci sono sicuramente il birrificio Pilsner Urquell, famoso in tutto il mondo, e il centro storico. Si trovano letteralmente a pochi passi dallo stadio di calcio. Nel cuore della città non si può non visitare la cattedrale di San Bartolomeo, una chiesa gotica in arenaria rossa, con il campanile più alto della Repubblica Ceca. Si può salire sino a 102 metri grazie agli oltre 300 gradini e, da lassù, godersi un’indimenticabile veduta della città. Se poi ci si volesse assicurare la fortuna calcistica alla propria squadra, bisogna girare sul retro della cattedrale dove un angelo posto sulla griglia ornamentale mostra con la sua lucentezza quante mani lo abbiamo accarezzato per avere la fortuna di vedere realizzati propri sogni, come recita una leggenda locale. Altri monumenti nel centro della città che meritano attenzione sono senz’altro il municipio rinascimentale, la sinagoga ebrea, che è la terza più grande al mondo, e il convento francescano con il museo d’arte ecclesiastica.

Le porte del birrificio

La birra — Sarebbe però davvero un peccato andare a Plzeň e non visitare il birrificio Pilsner Urquell, attivo dal 5 ottobre 1842, che dà il nome al tipo di birra chiara più diffusa nel mondo. Quando leggete su un’etichetta che è una birra è di tipo pils, ebbene la ricetta è nata qui. Al birrificio si arriva perfino direttamente dallo stadio, attraverso una nuova passerella. Gli itinerari di visita presentano sia la storia che la vita attuale della birra e portano anche al centro di produzione. Il percorso prevede un assaggio della vera birra prodotta a bassa fermentazione, non filtrata e servita direttamente dalle botti di legno. Nel cortile c’è un grande ristorante, Na Spilce, che può ospitare 550 clienti. La capitale della birra è proprio Plzeň, lo si può capire al meglio visitando anche il museo della birra che rappresenta la porta d’ingresso ai sotterranei storici del centro, un labirinto di corridoi, cantine e pozzi, pochi minuti a piedi dallo stadio.

La notte — La città è giovane e vivace, anche grazie al grande polo universitario, di giorno ma anche la notte. I pub sono una fonte inesauribile di divertimento, spettacolo e buona musica. I più noti sono Zach´s Pub, Buena Vista, Jazz Rock Café oppure il teatro Divadlo pod Lampou. Forse un paio di giorni attorno alla partita non basteranno per apprezzare le tante esperienze a misura d’uomo e di bambino che Plzeň offre. In attesa di un’altra sfida calcistica, a molti verrà voglia di programmare un nuovo viaggio. Ne vale la pena.