Scorrendo i numeri di Edinson Cavani c'è il rischio concreto di perdersi. Perché si tratta di cifre esaltanti, che lo stanno imponendo all'attenzione del grande calcio internazionale. Per citarne alcune, ecco le 54 reti di destro, il suo piatto forte, le 14 di sinistro, le 15 di testa, altrettante su rigore. Stanno lì, a rappresentare gol pesanti, azioni travolgenti, momenti comuni soltanto a campioni di razza. E lui lo è. Chiedere a Roma (8 le reti ai giallorossi) e Lazio (7), ma anche a Curci e Frey (che da lui hanno preso 6 gol) per conferma.

In tre anni di Napoli ha conquistato tutti (patron De Laurentiis in testa), s'è preso la scena, piazzandosi sul trono di questo piccolo regno, acclamato e incensato dalla sua gente. Finora, non s'è fatto mancare niente, e quest'anno s'è tolto pure lo sfizio di realizzare il primo poker della carriera, piegando sotto il peso delle sue quattro reti gli ucraini del Dnipro, in Europa League.

Ma i numeri napoletani ricordano pure che sono sette le triplette messe a segno (guarda quella contro la Roma), senza fare troppa distinzione tra gli avversari (vedi il cammino in campionato).

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