Niang (a destra) scherza con Strasser ed El Shaarawy. LaPresse

Il ragazzo va di fretta. M'Baye Niang ha aspettato a lungo il suo momento e quando è arrivata l'occasione non ha sprecato neanche un istante. Ha passato 54 minuti in panchina a ripetersi "appena entro faccio gol", accanto all'altro bambino prodigio con la cresta, Stephan El Shaarawy, e quando Massimiliano Allegri l'ha buttato dentro al posto di uno svogliato Robinho lui ha impiegato la metà del tempo a lasciare il segno sulla partita. Tra l'ingresso in campo e la rete sono passati 25 minuti. Niang ha raccolto un invito di Emanuelson dalla destra e l'ha infilata dentro di piatto. Tiro, esultanza, mano tra i capelli tagliati di fresco, con quella stella che è stata di buon auspicio. Poi la corsa fino alla panchina, per raccogliere lo scaldacollo che gli ha passato proprio l'amico El Shaarawy, e che il francesino si è messo sulla faccia per esultare.

Il francese compirà 18 anni il 19 dicembre. LaPresse

Sulle orme di Rivera — Niang non è ancora maggiorenne, lo diventerà il 19 dicembre, cioè mercoledì. Ha segnato la prima rete col Milan a 17 anni e 360 giorni. Non sono in tanti a esserci riusciti a quest'età. Gianni Rivera fece gol in Serie A a 17 anni, 2 mesi e 19 giorni. Niang è un predestinato, ha le movenze alla Balotelli e una voglia incredibile di mettersi in mostra. Ieri l'ha fatto dal primo all'ultimo minuto, con assist e occasioni sotto porta. Avrebbe potuto entrare nel tabellino dei marcatori già tre minuti dopo aver messo piede in campo se Facchin non si fosse messo tra lui e la porta. Poi due suggerimenti, uno per Abate e l'altro per Pazzini, tanto per far capire subito che lui non gioca solo per il gol. Ha fatto la punta esterna del tridente. Si è mosso molto, ha dialogato con i compagni, a molti ha ricordato Balotelli per le movenze in campo. Allegri è soddisfatto ma preferisce evitare paragoni: "È un ragazzo giovane che ha qualità importanti, diverse da Balotelli. Per lui era la prima volta, ha ampi margini di miglioramento, lasciamolo crescere perché sennò si fa presto a sbagliare". Se userà la testa e non sprecherà il suo talento potrà seguire le orme dell'amico Stephan. Il Milan crede in lui, Galliani è andato a prenderlo di persona quest'estate. Nel Caen era considerato un piccolo fenomeno, però la sua esuberanza ha bisogno di essere tenuta a freno. Al Milan gli hanno spiegato subito che guidare senza patente e fare le ore piccole la sera prima di una partita sono bambinate che non aiutano a diventare un campione. Meglio concentrarsi solo sul calcio. M'Baye ha seguito i consigli di chi ne sa più di lui, si è messo a lavorare, ha avuto la sua chance e l'ha sfruttata come meglio poteva. Ora Allegri sa che può contare su di lui. Un altro bambino d'oro con la cresta che può diventare una fortuna per il club rossonero.