Antonio Conte, 42 anni, prima stagione sulla panchina della Juve. Ansa

"La strada è ancora lunga, gli elogi dopo la vittoria di Parma sono stati eccessivi. Dobbiamo ricordarci da dove veniamo: due settimi posti, due piazzamenti non da Juve". L'esordio in campionato è stato più che convincente, ma è ancora presto per essere ottimisti, e allora ci pensa Antonio Conte a riportare la Juve sulla terra.

tutto da dimostrare — "Giusto dare merito al gruppo dopo la vittoria contro il Parma, ma forse gli elogi sono stati un po' eccessivi. Una sola partita non può cambiare un giudizio in positivo o in negativo. Ringrazio per l'attenzione data alla Juve ma questo non deve farci perdere di vista il nostro obiettivo: il lavoro. Siamo ancora alle fondamenta. Lo sappiamo, c'è da lavorare e evitare di farci prendere dall'emozione dopo una buona partita. La strada da seguire è quella del sacrificio e del riscatto. Rimango coi piedi ben piantati per terra, la strada è ancora lunga. Ho visto la Champions, mi sono dovuto accontentare di vederla in tv, e il Milan ha dimostrato di essere in forma, il Napoli ha fatto la partita a Manchester, l'Inter ha comunque una rosa di grande qualità".

eredita' — "Un allentore non può arrivare e cambiare tutto con la bacchetta magica. Se ragioniamo da dove veniamo, e non dobbiamo mai dimenticarcelo, troviamo ancora più forza e rabbia per il futuro. Gli ultimi due anni la Juve è arrivata settima, due piazzamenti non da Juve. Nessuna può cancellarlo. C'è da lavorare su tutto. Ma ho fiducia, perchè ho trovato un ambiente che ha voglia di invertire la tendenza. Ricordarsi da dove arriviamo fa sempre bene. Dopo la prima giornata è troppo presto per ristilare le graduatorie del campionato. Le situazioni variano di continuo, bisogna dare tempo agli allenatori e i giocatori, vale per noi e tutti".

amarcord — "E' stata una settimana di emozioni intense: l'inaugurazione del nuovo stadio, il debutto in campionato e ora la trasferta a Siena. Sono passati solo pochi mesi da quando abbiamo festeggiato la vittoria in campionato. Ringrazio la città di Siena, società e calciatori, abbiamo fatto qualcosa di importante. Grazie anche per avermi dato la possibilità di andare alla Juve. A Bari abbiam fatto una grande cavalcata, poi mi sono riconfermato a Siena. Mi rimarrà sempre nel cuore, torno da avversario e voglio vincere ma mi legherà sempre un grande rapporto affettivo con la città".

formazione — "L'atteggiamento è uno solo e non deve mai cambiare. Non dobbiamo essere leoni in casa e pecore in trasferta. Vogliamo fare la partita. Conta l'avversario ma contiamo soprattutto noi. Del Piero ha un leggero affaticamento all'adduttore, niente di particolare. Abbiamo tre partite in sette giorni, farò le mie scelte e sceglierò la squadra che al momento mi darà maggiori garanzie. Elia e i nuovi? Hanno ancora pochi giorni di lavoro con il gruppo, il loro inserimento deve essere graduale ma all'occorrenza anche istantaneo. Bisogna farli ambientare quanto prima, saranno moto ultili alla causa non so se già da domani o dopo. Voglio tutti i miei giocatori a disposizione per avere più scelta possibile, e più frecce al mio arco. Grosso è stato integrato nella rosa per mia scelta d'accordo con la società. Può ancora dare tanto. Non ho fatto un piacere a lui, ho deciso con cognizione di causa, ha vinto un Mondiale da protagonista".