“Quando Andrea mi ha detto che sarebbe venuto alla Juve, ho subito pensato: “meno male”. Poi quando l’ho visto giocare ho pensato: “Dio c’è!” E’ veramente imbarazzante la sua bravura calcistica”. Così si può riassumere l’entusiasmante giornata di ieri di Pirlo e della Juventus, attraverso le parole di Gianluigi Buffon a Radio Montecarlo. “Quest'estate quando ho visto Galliani a Forte dei Marmi l'ho ringraziato. Gli ho detto: 'Ti ringrazio perchè davvero cercate di rendere il campionato più equilibrato'. Credo che un giocatore del suo livello e del suo valore, per lo più gratis, sia stato l'affare del secolo”, ha proseguito il portiere bianconero.

Pirlo e Lichtsteiner contro il Parma. Ansa

ESORDIO DA SOGNO — E certamente il numero uno della Juve, così come tutto l’ambiente, non potevano immaginarsi un esordio migliore. Dai giocatori al tecnico, dalla dirigenza ai tifosi potevano soltanto sognarselo: 4-1 al Parma. Proprio la squadra che otto mesi aveva dato il via al tracollo bianconero e che nelle ultime due visite a Torino aveva sempre fatto bottino pieno. Un risultato senza appello che ha esaltato i tifosi e rinfrancato tutto l’ambiente soprattutto per il gioco, per l’aggressività, la determinazione e la concretezza della squadra allenata da Conte. Certo, dall’altra l’avversario è stato decisamente arrendevole, ma ha funzionato tutto a meraviglia proprio nel nuovo stadio, la nuova casa, di fronte a tifosi molto titubanti dopo le ultime due stagioni che hanno visto due settimi posti.

ENTUSIASMO ALLE STELLE — Un giorno perfetto dopo anni di sofferenza calcistica. “The day after” l’entusiasmo trasuda da tutti i pori in corso Galileo Ferraris. Ma sia Beppe Marotta che lo stesso Conte gettano acqua sul fuoco e fanno bene: “Adesso calma. Piedi per terra”. La Vecchia Signora nelle ultime due stagioni si è bruciata, parlando di scudetti da vincere o di obiettivi da raggiungere, salvo poi schiantarsi fragorosamente al suolo.

PIRLO E’ IL TOP PLAYER — - In estate, fino all’ultimo giorno di mercato, si è parlato costantemente di top player, nonostante fosse già arrivato a parametro zero dal Milan a fine maggio. E ieri Pirlo ha dimostrato che la differenza, negli ultimi anni, l’ha fatta l’assenza di un giocatore della sua caratura nella zona nevralgica del campo. Era dai tempi di Zidane che mancava un giocatore così. Altro che Poulsen, Tiago, Sissoko, Felipe Melo o Aquilani.

LA MANO DI CONTE — - E anche tutto il resto ha funzionato a meraviglia: le fasce, i nuovi che sembrano essersi integrati alla perfezione e i “meccanismi contiani” che cominciano a dare i loro frutti. La mano di Conte si vede, anche a livello psicologico. L’importante è tenere i piedi per terra per non fare la fine della Juve di Ferrara, capace di volare in vetta alla classifica a punteggio pieno dopo le prime quattro giornate e poi naufragare settimana dopo settimana.