Sebastian Giovinco. Afp

Un punto in due partite di campionato, nel 2013. E già tre sconfitte in questa stagione di serie A, mentre quella trionfale passata l'ha chiusa da imbattuta. Eppure la Juventus versione 2012-13 ha fatto addirittura meglio di quella tricolore. I punti dopo 20 giornate di campionato sono infatti 45, mentre nel gennaio 2011, stesse partite giocate, erano 44. Dunque, un punto in più. E non solo. Allora la Juve aveva un punticino di vantaggio sul Milan primo inseguitore, per un testa a testa che si sarebbe prolungato sino a due giornate dalla fine, quando la Juve vinse lo scudetto a Trieste, battendo il Cagliari. Adesso la Juve ha tre punti di vantaggio sulla Lazio. E ben cinque sul Napoli e sette sull'Inter, avversarie forse ancora più temibili, in prospettiva. Insomma, il rallentamento c'è stato, ma solo congiunturale. E il bilancio è addirittura migliore del recente felice passato prossimo. La Juve la scorsa stagione era malata di pareggite acuta, ne aveva già collezionati 8, dopo 20 giornate, mentre adesso ne ha fatti solo tre, vincendo invece ben 14 volte. Per continuare ad aumentare i numeri della casella vittorie la Juve conta sul recupero di tre illustri assenti: Marchisio, Asamoah e Chiellini, in ordine di rientro.

Claudio Marchisio. LaPresse

l'agenda degli assenti — Tre assenze importanti e forse anche decisive per spiegare un inizio di 2013 così in salita. Ai tre titolarissimi bisogna poi aggiungere Pepe (lesione alla coscia sinistra già precedentemente infortunata e ancora almeno 1 mese e mezzo di stop), Bendtner (operato al tendine dell’adduttore lungo della coscia sinistra, fuori almeno fino ad aprile ma con il rischio di ritrovare la condizione a stagione ormai conclusa) e Vucinic, a disposizione di Conte ma a mezzo servizio causa infiammazione al tendine della caviglia.

Marchisio invece è sulla via del recupero, l'ematoma al ginocchio in seguito alla contusione accusata contro la Samp si è riassorbito e nei prossimi giorni il centrocampista tornerà ad allenarsi in gruppo: ci sono buone probabilità che sia già regolarmente in campo contro l'Udinese. Asamoah invece sta benone, ma è assente causa Coppa d'Africa. Nella peggiore delle ipotesi (per i tifosi juventini) non tornerà a Torino prima del 10 febbraio, data della finalissima, nel caso in cui il suo Ghana riesca ad arrivare fino in fondo. Altrimenti Conte potrebbe riabbracciarlo prima, dal 7 febbraio se il Ghana dovesse uscire in semifinale o dal 3-4 febbraio in caso di eliminazione ai quarti. Ma l'assenza più pesante, anche perchè più difficile da sostituire, è quella di Giorgio Chiellini. Contro la Samp Peluso non ha convinto, a Parma anche Caceres non si è dimostrato all'altezza e i gol (vedi Icardi e Sansone) sono arrivati dal centrosinistra della retroguardia juventina. La lesione al polpaccio è in via di guarigione, ma il difensore bianconero non tornerà prima di un mese. L'obiettivo? Verosimilmente Juventus-Siena del 24 febbraio, in ogni caso in tempo per essere al meglio per il ritorno degli ottavi di Champions con il Celtic Glasgow, a Torino il 6 marzo. Ma il Chiello, già in passato, in Nazionale, all'ultimo Europeo, ha stupito tutti con recuperi a tempo di record.