Il tenente Antonio Conte alza la voce quando c'è da farsi capire. "Finchè sono qui comando io". Lo sguardo è lo stesso di quando era in campo, in prima linea. La determinazione anche, col passare degli anni da soldato semplice si è guadagnato i gradi del comando, ora guida la corazzata bianconera dalla panchina, pronto alla prossima battaglia contro il Napoli, in territorio nemico.

Antonio Conte con Andrea Pirlo. LaPresse

COME PRIMA — "Non sono un tifoso, sono l'allenatore e sono pagato per prendere decisioni. Devo gestire il gruppo e riportare la Juve in alto, dove manca da anni. Un paragone con la mia Juve adesso è prematuro. Facevo parte di una squadra che ha disputato 4 finali consecutive in Europa, tra Uefa e Coppa dei Campioni, eravamo il Barcellona. Ma non ce ne rendevamo nemmeno conto. Ora siamo all'inizio di un progetto, vogliamo creare qualcosa di duraturo per tornare ad essere straordinari. Dobbiamo prendere quella Juve da esempio".

ESAME NAPOLI — "Sarà un test impegnativo, il più probante di questo inizio campionato per noi. Ho visto la partita di Monaco, il Napoli ha avuto la forza di rimettersi in gioco dal 3-0. E' una squadra con valori importanti, non l'ho scoperto lì. Per me è tra le favorite per lo scudetto. E' stato fatto un grande lavoro, con le persone giuste: 5 anni fa il Napoli era in B. L'anno scorso lottava per lo scudetto, si è ancora rinforzato, ora si gioca la Champions con onore. Sarà tosta sotto tutti i punti di vista. A livello fisico non credo che saranno stanchi: sappiamo come Napoli e i napoletani aspettano questa partita".

Antonio Conte dà istruzioni in allenamento. LaPresse

BRAVO MAZZARRI — "Ho grande rispetto per il Napoli e i suoi giocatori, vedo un'idea di gioco precisa. Stimo molto Mazzarri, ha sempre dato la sua impronta alle squadre. Dobbiamo fare attenzione, ma non temiamo nessuno. E' una partita difficile, sono curioso di vedere come si comporterà la mia squadra domani sera. Ho una strada lunga da percorrere, i paragoni con altri allenatori mi lusingano. Il Napoli, a differenza nostra, lavora da due anni e mezzo con lo stesso gruppo e lo stesso allenatore. Noi da 4 mesi. Non a caso loro sono là. Non amo fare tanti complimenti, ma qui mi sembra il caso. E' un bell'insegnamento, è stato fatto un gran lavoro".

DEL PIERO VA? — "Vederlo con un'altra maglia? In questo momento sono fantasie. Penso a Del Piero ora, con la maglia della Juve, e sono ben contento che indossi questa maglia. Non c'è nessuno che vuole il bene della Juve più di me, io continuo a fare le mie scelte".

FORMAZIONE — "Vedo grande impegno da parte di tutti. Chi sta fuori ha stimoli e tiene sulla corda i titolari, questo è il segreto di un inizio di campionato al di sopra delle aspettative. Quagliarella? Devo parlare con i medici, vediamo dopo l'ultimo allenamento. Elia? E' abituato a campionati stranieri dove ci sono spazi maggiori, meno tattica e più libertà. Stiamo cercando di inserirlo e fargli capire cos'è il campionato italiano. Quando lo vedrete in campo vuol dire che saremo a un buon punto. Devo fare delle scelte, altrimenti giochiamo in 14, 15 invece di 11. Punto sempre sulla squadra migliore per vincere, faccio gli interessi della Juve con onestà e coerenza".