Antonio Cassano festeggia con Cambiasso il quinto gol in campionato. Ansa

Sereno. Coccolato da tifosi, società e allentore. E tremendamente concreto davanti alla porta, con cinque gol in otto partite. Antonio Cassano è volto dell'Inter che batte 2-0 il Catania a S. Siro, centra la quarta vittoria consecutiva in campionato e resta a quattro punti dalla Juventus capolista. Fantantonio, che stupisce anche per un'attitudine al sacrificio piuttosto inedita, sblocca una partita più complicata di quanto dica il risultato. Che regala a Stramaccioni tre punti pesanti, ottenuti contro una squadra brillante, in cui solo 2-3 giocatori non hanno piedi educatissimi. E che esce sconfitta con qualche rammarico. L'Inter ha il merito di sfruttare l'unica palla gol del primo tempo, quando i siciliani invece sprecano due gol fatti con Almiron e Izco. Prima di una ripresa in crescendo, agevolata dall'atteggiamento del Catania, che deve gioco forza allungarsi. Piace comunque l'Inter, che mostra di poter tenere il campo in fase difensiva anche con Cassano, Palacio e Milito insieme.

NUOVE CERTEZZE — Andrea Stramaccioni, che dopo lo 0-2 col Siena ha deciso di passare alla difesa a tre, molto più adatta alle caratteristiche degli esterni in organico, disegna una squadra a tutta qualità. Rodrigo Palacio, al debutto dal 1', agisce alle spalle di Diego Milito e Antonio Cassano. Con questo assetto, agli altri sette giocatori è richiesta una gara di corsa e sudore. La mediana Mudingayi-Cambiasso serve a questo. E anche gli esterni Obi e Zanetti sono più difensivi che offensivi. Restano fuori giocatori del calibro di Guarin e Pereira, meno adatti a questo sistema. Dietro giocano i tre titolari: Ranocchia, Samuel e un Juan Jesus, che, ci scommettiamo, non uscirà più.

CLASSE — Non cambia pelle il Catania. Con il suo 4-3-3 e un centrocampo ricco di talento, prende in mano la partita. Barrientos, che gioca 20' da campione prima di calare, pesca il taglio di Almiron, che grazia Handanovic di destro. L'Inter crea poco, perché il Catania riesce a stare sempre molto corto, rischiando un fuorigioco spesso abbastanza alto. Il gol dell'Inter, bello, arriva alla prima occasione vera. Cambiasso ha il tempo di alzare la testa e di metterla alle spalle di Pablo Alvarez, anello debole dei siciliani. Cassano arriva di testa e batte Andujar. Implacabile FantAntonio.

ALTRO RISCHIO — Non cambia il tema della partita. Il Catania vuole creare pericoli coi cambi di gioco e i tagli dei centrocampisti. Bergessio si sbatte parecchio, ma si rafforza l'idea che a questa squadra manchi una vera prima punta da almeno 10 gol. I pericoli, con Gomez non in grande giornata, nascono dalle idee di Barrientos, Almiron e Lodi. E sul finale di tempo è Izco a graziare Handanovic, con un colpo di testa fuori di pochissimo sull'assist di Marchese. Si va al riposo sull'1-0.

ALLA DISTANZA — Si riparte con l'Inter a quattro dietro. Prima Obi, poi Zanetti dopo il cambio del nigeriano con Gargano, sono i terzini destri. Il Catania resta in partita, anche se è poco incisivo davanti. Potrebbe anche trovare il pari, se Russo concedesse a Gomez un rigore che pare esserci sul tocco di Guarin. Ma col passare dei minuti esce il volto migliore dell'Inter. Che come uno scalatore dopo 10 chilometri di salita, piazza la botta decisiva. La squadra di Maran si allunga. E l'Inter inizia a creare parecchio. Con Ranocchia, che di testa trova il palo interno. E soprattutto con Ricky Alvarez, entrato per l'applauditissimo Cassano. L'argentino per due volte manca il 2-0. S. Siro mugugna. Ci pensa allora Rodrigo Palacio, fin lì tra i peggiori. L'ex Genoa stoppa di petto l'assist di Milito e trova un gran sinistro per il 2-0. Gara chiusa. E Inter che resta a meno quattro dalla Juve.