Quando sul maxi-schermo di San Siro è comparsa la scritta "Pogba" i tifosi interisti stavano già abbandonando lo stadio. A molti si è bloccato il sorriso con cui stavano uscendo, dopo la rimonta con la Samp. Un mezzo scherzetto, in una serata piena di dolcetti: in realtà essere così interessati ai risultati della capolista è già, di per sé, un’ottima notizia per i nerazzurri, abituati nell’ultimo anno a complesse tabelle per la rincorsa alla Champions. Ora, invece, l’avversario è la Juve: il Napoli è alle spalle, il big-match incombe. E l’Inter ha parecchi motivi per essere ottimista.

IL MORALE — Il filotto di vittorie ha riportato la squadra di Stramaccioni a rigiocarsi una sfida scudetto. L’entusiasmo dell’ambiente si può riassumere con l’immagine della curva, che dopo il gol di Guarin canta "Stiamo arrivando", seguito da un epiteto poco gentile per i rivali bianconeri. La Juve, invece, probabilmente pensava di aver già giocato la sua sfida scudetto, vincendola, con il Napoli. La partita con l’Inter sarebbe stata speciale comunque, ma ora c’è di mezzo anche la classifica. E i bianconeri, nonostante il vantaggio, hanno più da perdere.

ASSETTO DA TRASFERTA — Il record di vittorie esterne, maturato a Bologna, non è solo statistica, ma è anche un segno. Sottolinea come questa Inter sappia dare il meglio quando può chiudersi e ripartire. Le ripartenze dei nerazzurri stanno diventando letali: Milito e Palacio sbagliano raramente nell’uno contro uno col portiere, la squadra sa distendersi con pochi passaggi. Giocare a Torino, atmosfera a parte, può non essere un male.

LA FORMA DI CASSANO — Fantantonio è in palla. Da quando è arrivato a San Siro si è accaparrato i favori del pubblico con stop sublimi e grandi colpi da fermo. Oggi si muove molto di più, regge i 90’, va in contropiede (vedi gol di Palacio). Alla forma aggiungete l’umore, altissimo: anche ieri è uscito dallo stadio scherzando col tecnico, con cui pare esserci un gran feeling.

LA TENUTA DIFENSIVA — Dopo il gol di Eder, c’è stato tempo solo per sentire il triplice fischio. E per veder "smoccolare" ampiamente Samuel. A lui che il gol fosse ininfluente non importava. Quella rete su azione, infatti, interrompeva una "striscia" in cui l’Inter incassava solo gol da calcio da fermo, o nati da episodi, come quello di Munari. Considerata l’attenuante del 94’, si può affermare che la difesa tiene. E contro la Juve si tornerà a tre, con Juan che rientra dalla squalifica.

LA RINASCITA DI CAMBIASSO — Cuchu in panchina: Inter sotto 1-0. Cuchu si scalda nell’intervallo, San Siro applaude (12 mesi fa rumoreggiava). Cuchu in campo: il centrocampo trova geometrie e tempi. Anche con la Sampdoria si è confermata l’importanza di questo Cambiasso, il vero Cambiasso. E’ l’ennesima resurrezione, dopo gli stenti della scorsa stagione. E nel ciclo vincente dell’Inter lui era al centro della "battaglia". Ritrovarlo lì, non può che portare i tifosi interisti all’ottimismo.