Marco Sau: per lui doppietta a S. Siro. LaPresse

Rammarico e polemiche. Questi i sentimenti in casa Inter dopo il 2-2 col Cagliari. Una partita divertentissima, ricca di occasioni. E macchiata dalla polemica finale. Siamo al 91': Astori aggancia netto Ranocchia sulla linea dell'area di rigore. Giacomelli, fin lì bravo, non fischia nulla. Errore grave. Di quelli che faranno discutere. Insieme alle mille moviole che vedrete e alle sacrosante lamentele, che causano anche l'espulsione di Stramaccioni e l'esplosione d'ira di Moratti, restano anche la favola di Marco Sau e il ciapano nerazzurro. Perché il Cagliari non ruba nulla portando via il punto. Dopo una partita con almeno una dozzina di palle gol, divise quasi a metà, l'Inter si deve interrogare su una tenuta difensiva che pare nuovamente in discussione, nonostante i rientri dal 1' di Ranocchia e Samuel. Handanovic infatti, da campione qual è, ha salvato la sua porta in tre occasioni.

ALLA PARI — Che sarà una partita aperta si capisce dal calcio d'inizio, col Cagliari che concede subito un'occasione a Milito dopo una palla persa. Il Cagliari è venuto per giocarsela: Pulga e Lopez sanno che la qualità della loro squadra è da centrocampo in su e scelgono di attaccare con molti uomini. I terzini Pisano e Avelar, interessante quando attacca, allargano la manovra, nobilitata dalla qualità di Cossu e Sau, valletti di un Nené rigenerato dalla cura Pulga-Lopez e messo k.o solo da un infortunio dopo 35'.

FALSA IMPRESSIONE — Vista la facilità con cui l'Inter segna dopo 10' con Palacio, ti aspetti un pomeriggio comodo se tifi Inter. Cassano, libero di alzare la testa, pesca il taglio dell'ex Genoa a centro area. Avelar è in ritardo sulla diagonale e Palacio trova il quinto gol in campionato.

La protesta di Ranocchia dopo il rigore non concesso. LaPresse

VERI PROBLEMI — Il problema dell'Inter è che il possesso palla non è di grande livello. E l'aiuto delle punte al centrocampo è troppo intermittente. In questo modo il Cagliari ha spazio per attaccare. Handanovic fa molto più del dovuto prima di capitolare: su Nené, Astori e ancora Nené. Soprattutto le ultime due sono prodezze di un portiere straordinario. Il quale non può nulla in chiusura di tempo sull'assist di Cossu per Sau, che si infila tra Samuel e un Juan Jesus troppo aperto, impattando di destro la palla dell'1-1. Proprio quando i sardi sono in 10, con Pisano fuori a farsi medicare.

TROPPI SPAZI — Si riparte e l'Inter sembra più ispirata e compatta. Cassano quando si accende mette in porta chiunque: inventa per Nagatomo, bravo a crossare per Milito. Il Principe però la combina grossa, a conferma di una luna calante: da due passi con Agazzi battuto riesce a spedirla alta. Un gol più facile da segnare che da sbagliare. Proprio un errore imperdonabile. Che peserà tanto. Perché l'Inter spinge, attacca. Ma lascia campo e spazi al contropiede del Cagliari, che ha veri specialisti nel genere. Pinilla si arrampica su un cross dalla sinistra e prende il palo con una girata da campione: sulla respinta Sau, dopo un controllo un po' dubbio (braccio?), è freddo a segnare con tutta la difesa nerazzurra sbilanciata da una sua finta.

CONFUSIONE — Mancano 24' più recupero. L'Inter si butta avanti. Più con la voglia che con le idee. Il Cagliari si copre con Dessena per Cossu e inserisce Ibarbo per Sau. Strama va con Coutinho e Alvarez, cambiando anche modulo. Proprio l'argentino offre la fiammata giusta: salta Avelar a destra e la mette in mezzo bassa, con Astori che anticipa anche Agazzi e mette nella propria porta. Autorete abbastanza clamorosa. Il finale è tutto nerazzurro, con Pinilla che prima di uscire al 44' resta in campo solo per onor di firma. Agazzi compie due prodigi su Ranocchia e Coutinho. In mezzo l'episodio incriminato. Che condanna l'Inter al primo pari in campionato. E soprattutto a restare a meno quattro dalla Juventus.