Si è concluso alle 13.15 l'incontro, fra l'Inter e Wesley Sneijder. Il giocatore olandese, che verso le 11 si è presentato agli uffici dell'Inter per il meeting con Rinaldo Ghelfi, amministratore delegato dell'Inter, il dirigente nerazzurro Marco Branca, e il procuratore Soren Lerby, è uscito teso in volto e molto seccato. "Non voglio parlare - ha detto dopo essere stato inseguito dai cronisti -. Ma qui sono stato sempre bene". Sul tavolo delle trattative con la dirigenza nerazzurra c'è il rinnovo fino al 2016 del contratto attualmente in scadenza a giugno 2015, ma non pare che ci sia stato alcun riavvicinamento fra le parti. Anzi, la rottura pare molto vicina. Ci sarebbe sul tavolo un'offerta estera. Fatto questo, che sarebbe stato confermato dall'agente di Sneijder. A questo punto si tratta di capire quale sia la squadra interessata.

ROTTURA — Nel pomeriggio, come anticipato dallo stesso giocatore all'uscita dall'incontro, è arrivato anche un breve comunicato diffuso dall'entourage dell'olandese, che conferma la grande distanza tra le parti: "In queste condizioni, non ho nessun motivo di firmare. Come posso rinnovare quando nemmeno gioco?". L'olandese è infastidito anche dalle parole di Branca, che inizialmente gli aveva detto che non avrebbe giocato fino a quando non avrebbe firmato il nuovo contratto. "E ora la stessa persona mi dice che è una scelta esclusivamente dell'allenatore, a prescindere dalla situazione". Sneijder ricorda di aver firmato il rinnovo nel 2010, dopo la conquista della Champions ("ero orgoglioso di aver firmato, ho sempre dato tutto per questo club") e che ora chiede solo "di scendere in campo. Sono fisicamente e mentalmente pronto e mi piacerebbe giocare, vedremo nei prossimi giorni". Intanto il suo agente, Lerby, aggiunge: "Finchè non ci sarà alcuna certezza sul futuro di Wesley all'Inter, non c'è ragione per noi per pensare a un nuovo contratto".

MORATTI — All'incontro non era presente Massimo Moratti, che però ha rilasciato una breve dichiarazione al suo arrivo alla Saras: "Sneijder è pronto a giocare se sta bene ed è in forma, non per il nome. Ho sentito chi era presente all'incontro, c'è stato buon senso da entrambe le parti. Ora sta a Sneijder rispondere. Mi sembra sia molto mediatica come cosa e molto normale invece come rapporto, naturalmente si cerca di capire se c'è la possibilità di mettersi d'accordo su altre basi, altrimenti rimane a giocare, l'importante è che sia in forma e che giochi bene, a me interessa questo. Se ci sarò io in un secondo incontro? No, sono cose che si possono risolvere tranquillamente, poi però se c'è bisogno sarò presente". Alla domanda se ci fosse qualcosa che gli ha dato fastidio nel comportamento del calciatore, Moratti ha risposto: "Ma no, io ho letto che eravamo molto offesi, credo proprio di no. Almeno, io personalmente no. Mi sembra che uno abbia la libertà di scegliere. A me interessa che sia in forma: se è in forma gioca, se non è in forma non gioca, inutile trovare altre scuse". E sul fatto che il calciatore fosse risultato serio e arrabbiato all'uscita dell'incontro, Moratti ha detto: "Che psicologia... Anch'io ogni tanto ho una faccia arrabbiata quando vedo voi, poi invece magari non è vero".

Wesley Sneijder, 28 anni, nervoso a fine incontro. Photoviews

aic ferma — Dalla parte di Sneijder ovviamente l'associazione calciatori. Il presidente Damiano Tommasi: "Dà fastidio che si parli di crisi o fair-play finanziario anche in queste occasioni. Sneijder il rinnovo l'ha firmato a fine 2010, il fair-play è stato approvato a metà 2010. Le società hanno in mano la situazione per decidere compensi e durata dei contratti, qualche volta fanno errori di valutazione su ricavi e spese ma, ripeto, i calciatori hanno sempre sottoscritto contratti sottoposti dalle società. L'anno scorso, quando abbiamo fatto slittare l'inizio del campionato volevamo difendere il diritto dei giocatori ad allenarsi con la squadra. Qualcuno, però, utilizza il far allenare i calciatori a parte o da soli per forzare una cessione o la ridiscussione di un contratto, tutti sanno quanto ci teniamo a questo argomento perché riteniamo che sia logico valutare i giocatori per quanto possono dare in campo. Su Sneijder non è mobbing: il fatto che si alleni con la squadra e parli quotidianamente con l'allenatore fa sì che non rientri in questi casi".

mazzola spera — Da tifoso speciale qual è, Sandro Mazzola tifa per la buona soluzione dell'incontro: "E' una situazione molto difficile, preferirei che si trovasse un accordo, è nell'interesse delle due parti. Tutto dipende da quanto il calciatore è disposto a rinunciare e da quanto la società propone, se la proposta è entro certi limiti. Se Sneijder torna quello dei Mondiali e non è quello dell'ultimo anno e mezzo, all'Inter farebbe comodo perchè la squadra vista nelle ultime uscite non è quella che ha vinto a Torino con la Juventus".