Cuadrado, prima rete in stagione. Ansa

Colpaccio del Lecce che vince 1-0 contro un Cesena sfortunato. La squadra di Di Francesco va in vantaggio nella ripresa con un contropiede finalizzato da Cuadrado, sul quale pesa la deviazione di Ceccarelli, e poi resta in dieci per l'espulsione di Muriel. Gli undici di Arrigoni ci mettono il cuore fino al 95', assediano i salentini ma il carattere non basta. Cesena sempre più solo e ultimo a 3 punti, balzo in avanti per il Lecce che supera il Novara e appaia l'Inter (una gara in meno) a 8 punti.

Daniele Arrigoni, al Cesena dal 1 Novembre. Archivio

le scelte — Alla guida del Cesena da una manciata di giorni, Arrigoni non ha granché da scegliere per la partita d'esordio al Manuzzi. Senza lo squalificato Guana e gli indisponibili Colucci, Martinez e Martinho, oltre a Malonga, il tecnico cesenate deve forzatamente mettere insieme un centrocampo senza un interditore e riadattare pure gli uomini sulle corsie esterne. Dentro quindi la coppia centrale Parolo-Candreva, mentre Ceccarelli e Ghezzal vanno a interpretare un ruolo che solitamente non appartiene a loro. Davanti spazio a Mutu, fino a oggi più sregolatezza che genio in Romagna, affiancato dal brasiliano Eder, per niente incisivo in questa prima fetta di stagione. Grattacapi simili ci sono anche a Lecce che non conosce problemi di abbondanza. Di Francesco è costretto ancora una volta a fare a meno di una lista infinita di giocatori: Mesbah e Piatti si aggiungono all'infermeria pugliese, affollata già da Obodo, Di Michele, Diamoutene e Ferrario. Il ritocco in difesa prevede Tomovic sulla fascia sinistra, mentre a centrocampo è Grossmuller a fare coppia con Strasser in mezzo. Cambia faccia il reparto offensivo: panchina per un inconcludente Corvia, fischiato domenica scorsa al Via del Mare, e chance per il colombiano Muriel.

vivaci ma imprecisi — La sfida salvezza tra il Cesena di Arrigoni e il Lecce di Di Francesco passa per le intuizioni di due tecnici sotto esame per ragioni diverse: da una parte c'è una panchina nuova di zecca ancora tutta da scoprire, dall'altra ce n'è una alla quale provare a restare abbarbicati. I romagnoli cercano la svolta dopo il ruolino di marcia terribile dell'era Giampaolo: zero vittorie, tre gol fatti e il palmares di peggior attacco della serie A. Dal neoallenatore bianconero, cesenate ed ex giocatore del Cesena, non si potrà pretendere chissà quale panacea dopo soli quattro giorni di lavoro, ma una reazione da parte della squadra Campedelli vorrà vederla sicuramente. Coraggio e convinzione sono i fattori sui quali Arrigoni ha detto di puntare per rivitalizzare i suoi. Altrettanta sfrontatezza serve al Lecce, colabrodo in difesa (16 le reti subite finora) e abulico davanti, con l'intero reparto offensivo ancora a secco. L'unica consolazione per i salentini è l'andamento fuori casa: 4 dei 5 punti raccolti sono stati guadagnati lontani dalla Puglia. Nei primi minuti parte meglio il Lecce, con uno spunto di Muriel che poi manca l’impatto con la palla e con un rasoterra di Bertolacci da fuori che finisce di poco a lato. Al quarto d’ora i padroni di casa si scrollano di dosso la paura e iniziano a proporsi in avanti, conquistando qualche punizione da posizione invitante per Mutu. Prima il rumeno, poi Eder trovano però la barriera. Gli uomini di Arrigoni, che nel frattempo deve rinunciare all’infortunato Ghezzal e mette dentro Djokovic, sono volenterosi, cercano tiro e combinazioni ma sono poco precisi. Mutu, dal quale il tecnico pretende numeri e responsabilità, ha la palla più ghiotta per i padroni di casa. Al 25’ Ceccarelli serve l’ex viola che tenta la botta col destro, la palla finisce di poco a lato. Anche il Lecce è alla ricerca spasmodica dei tre punti e ci prova, prima con Bertolacci e poi con Muriel. Su suggerimento di Oddo, il numero 91 è bravo a sorprendere la difesa bianconera, nel dormiveglia in più di una situazione, ma la conclusione si stampa sull’esterno della rete. Il colombiano, invece, fa tremare il Manuzzi prima con un contropiede e poi con un esterno al volo favoloso che finisce sopra la traversa. 0-0 e partita intensa, tutta da decidere

Strasser e Cuadrado festeggiano la rete del vantaggio. Lapresse

Lecce in dieci — Con 45 minuti di meno a disposizione, il Cesena sente che il tempo stringe e inizia con un furore agonistico che tiene la palla solo nella metà campo salentina. Il Lecce appare trasformato nell’approccio e soffre la supremazia dei padroni di casa. Al 10’ Mutu di testa schiaccia la palla proveniente dalla bandierina alla sinistra di Benassi che fa un miracolo e salva in tuffo il risultato. A quel punto il Lecce, rintontito, sorprende tutti: all’11’ Cuadrado se ne va in contropiede, stringe verso il centro e lascia partire il tiro da fuori che colpisce Ceccarelli. Deviazione del difensore e palla alle spalle di Antonioli nel momento più vivace dei romagnoli. Non c’è nemmeno il tempo di riprendersi dallo shock per il Cesena che Muriel compie un’ingenuità folle, lascia in dieci i suoi e rimette in salita la gara dei salentini. Il colombiano si becca un giallo, protesta, manda a quel paese l’arbitro e Valeri decide allora di estrarre il rosso. Contromossa immediata di Arrigoni naturalmente, che si gioca il tutto per tutto: via Djokovic per Bogdani e Cesena con tre punte, disperatamente alla ricerca di rimettere in piedi il risultato. Di Francesco difende i tre punti con le unghie e con i denti: fuori Bertolacci, dentro Giacomazzi a irrobustire il centrocampo e Olivera punto di riferimento unico in avanti. La squadra di casa si riversa tutta nella metà campo salentina, entra pure Livaja a portare ulteriore forza in avanti. Il suggerimento al 36' di Mutu su punizione per Ceccarelli, appostato a due passi dalla porta, è delizioso ma il numero 77 non trova l’impatto giusto per un soffio. Il Lecce finisce tutto schiacciato dietro e si porta via tre punti che pesano come un macigno.