Adrian Mutu, 32 anni. LaPresse

Il Cesena gioca bene, sfiora più volte il gol, fa i conti con due traverse, ma rischia per una follia di Mutu che si fa espellere per una gomitata alla mezzora della ripresa. I romagnoli reggono al pressing di una Fiorentina mediocre e incapace di trovare il guizzo vincente. Alla fine lo 0-0 è una mezza impresa per Giampaolo che fa i conti con gli infortuni, ma schiera una formazione compatta ed equilibrata. L'idea Ghezzal alle spalle di Mutu e Eder funziona bene: apre spazi e regala fisicità alla manovra offensiva. Dietro, Lauro e Ceccarelli garantiscono una buona copertura davanti al ritrovato Antonioli. Sinisa Mihajlovic punta tutto sul tridente Cerci-Silva-Jovetic, supportato dal centrocampo che fa pressing sui portatori di palla cesenati. Per una buona decina di minuti i viola sfruttano al meglio la maggiore tecnica, ma con il passare del tempo il Cesena si organizza e avanzando di qualche metro mette in mostra grandi giocate.

che bel cesena! — Da ammirare la squadra romagnola che in fase offensiva si adatta dovendo fare a meno di una vera punta, di una torre come Bogdani. A funzionare bene sono anche i raddoppi su Jovetic e Cerci. La mano di Giampaolo è evidente: Ceccarelli francobolla il montenegrino; una marcatura che funziona e che impedisce ai viola di dare più spinta alla manovra. Un Ceccarelli incisivo anche in attacco, come al 27' quando di sinistro dal limite impegna duramente Boruc. La Fiorentina fatica a trovare spazi e gioca a ritmo alternato, soffrendo a dismisura il contropiede veloce del Cesena che palla a terra si avvicina al gol con Ceccarelli; soprattutto con Guana che colpisce in pieno la traversa. Sul fronte opposto da registrare il tiro sul primo palo di Jovetic respinto da Antonioli, e il gol fallito da due passi di Gamberini su spizzicata di Natali.

Animi accesi al Dino Manuzzi. Ansa

mutu rovina tutto — Una Fiorentina così non può comunque sperare in una vittoria. A poco serve l'intervallo per rinfrescare le idee, perché il Cesena mantiene il possesso della palla, senza però trovare la soluzione definitiva. I viola sbagliano nel gestire con eccessiva lentezza la loro manovra, permettendo così ai ragazzi di Giampaolo di organizzarsi e mettere il lucchetto alla difesa. Intanto è il Cesena a sfiorare il gol negato ancora una volta dalla traversa sul tiro di Candreva. La Fiorentina prova a rallentare il ritmo e ragionare di più in attesa di un lampo, di un cenno di fantasia. Mihajlovic, così, opera il primo cambio: Munari per Lazzari, possibilmente con più brio e velocità. A mancare sono le penetrazioni dei centrocampisti, in grado di innescare Jovetic, anche perché Cerci e il "carroarmato" Silva incidono poco. Il montenegrino è l'unico a cercare il tiro, così come Mutu tenta il tutto e per tutto per fare male alla sua ex squadra. Ma il romeno ancora una volta deve fare i conti con la sua poco stabile emotività: subìto un fallo di gioco da Cassani, risponde con una stupida gomitata che gli costa l'ineccepibile rosso diretto al 28'.

pressing inutile — Mihajlovic, forte dell'uomo in più prova a vincere la partita. Toglie Montolivo per Ljajic e ordina pressing totale. Al Cesena non resta che difendersi, lasciando solo Eder in attacco. Ma il finale è viola. Si esaltano però gli operai del Cesena. Von Bergen, Ceccarelli e Lauro si immolano e chiudono gli spazi, mentre Antonioli si supera respingendo una botta di Pasqual, evitando così un'immeritata sconfitta. Il Cesena sale a 2 punti e paga la follia del suo giocatore più rappresentativo. Mediocre la Fiorentina, poco in partita e incapace di sfruttare la superiorità numerica.