Dopo una settimana di silenzio, il Cagliari parla in campo e festeggia l'arrivo di Ficcadenti, da martedì in panchina ma mai ri-presentato ufficialmente. Per lui, tornato sulla panca dei sardi dopo 4 mesi, buona, anzi ottima la prima-bis, una vittoria che sa di svolta stagionale. Il 3-0 sul Cesena, mai battuto dai sardi e che proprio Ficcadenti aveva portato alla salvezza nella scorsa stagione, consolida la classifica dei sardi, affossa in maniera probabilmente definitiva i romagnoli, inietta nuova fiducia nel Cagliari, reduce da tre k.o. consecutivi. E ora il Cagliari è a +9 sulla terz'ultima. Il Cesena, alla decima gara di fila senza vittorie, eguaglia la striscia negativa già inanellata fra la seconda e l'undicesima giornata.

Pinilla esulta per la tripletta, il Cagliari per la vittoria. Ansa

buona la prima — Ficcadenti riparte da tre novità rispetto alla disfatta del Cagliari al San Paolo: rientrano Cossu e Pinilla, e Thiago Ribeiro viene scelto a completare il reparto d'attacco, con Ibarbo inizialmente in panchina. Il Cesena risponde con Mutu davanti (Iaquinta non ce l'ha fatta a recuperare in tempo), supportato da Parolo e Santana. Partono forte i padroni di casa, che con Pinilla già sfiorano il gol dopo due minuti: sulla sua rovesciata è bravo Antonioli. Ma le intenzioni sono chiarissime: dopo tre sconfitte consecutive i sardi non vogliono perdere altro terreno. E così rilanciano subito, con feroce determinazione. E al 14' passano, pur con un gol contestato: Conti spedisce in mezzo, Canini salta ma non tocca di testa, Pinilla, appostato quasi sulla linea di porta, è abile ad approfittare di una corta respinta di Antonioli su Thiago Ribeiro e a portare in vantaggio i suoi. Il Cesena prova a reagire, ma la sua forza d'urto è poco più consistente della sua tenuta difensiva, e dunque il Cagliari non fa fatica a controllare il match. I romagnoli si fanno insidiosi solo un paio di volte: la prima al 27' con Comotto che lancia Mutu ma sul suo tocco ravvicinato Agazzi (alla sua gara n. 200) non si fa sorprendere e al 34', quando il portiere vola a deviare una punizione del rumeno diretta all'incrocio dei pali. Troppo poco per impensierire davvero i sardi, che rallentano un attimo ma certo non stanno a guardare. Cossu e Pinilla danno vivacità e continuità alla manovra, da parte opposta Lauro e Comotto alimentano le fasce, ma il resto del gruppo risponde con poca intraprendenza. Le incertezze della difesa offrono varchi invitanti al Cagliari, che infatti va vicino al raddoppio con Thiago Ribeira: l'attaccante colpisce l'esterno della rete al 28', lamenta un fallo da rigore (40') non concesso da Russo e si procura poi un penalty a tempo scaduto (il fallo di Parolo c'è ma il brasiliano cade... a scoppio ritardato) che Pinilla trasformerà nel 2-0 (46') con cui si chiude il primo tempo.

pinilla fa il tris — La ripresa mostra fin dalle prime battute di aver poco da dimostrare: il Cesena, nonostante l'ingresso di Malonga per Arrigoni, non ha le energie mentali per tentare la rimonta, il Cagliari continua a regalare vivacità alla gara a dispetto del vantaggio, tanto che arriva il tris per Pinilla. Russo fischia un rigore per un fallo di Rossi su Cossu, il cileno dal dischetto batte ancora Antonioli. Poi Ficcadenti manda in campo Ibarbo al posto di Thiago Ribeiro. E subito l'attaccante viene falciato da Santana, poi interviene Colucci che rimedia il secondo giallo e viene espulso. E' il 15', per il Cesena piove sul bagnato. Al 20' il Sant'Elia saluta con un applauso l'uscita di Pinilla, che lascia il posto a Larrivey, a sua volta autore di una tripletta al San Paolo. L'utlima nota di cronaca è dedicata al Cesena, che dal 33' resta in nove per l'espulsione (doppio giallo) di Rossi. E la gara davvero finisce qui.