Il presidente del Cagliari, Massimo Cellino. Ansa

A tre mesi esatti dal giorno dell'arresto, 14 febbraio, il presidente del Cagliari Massimo Cellino, il sindaco di Quartu Mauro Contini e l'Assessore dello stesso Comune Stefano Lilliu sono tornati in stato di libertà. La svolta in tarda mattinata, una decisione a sorpresa, quella presa dal Gip Giampaolo Casula, visto che è arrivata alla vigilia del ricorso in Cassazione, presentato dai legali di Cellino e Lilliu e che sarebbe stato esaminato proprio domani a Roma. Una decisione presa su richiesta del sostituto procuratore Enrico Lussu, che ritiene che i tre non possano più inquinare le prove.

"no grazie" — Ma Cellino, a stretto giro di posta, ha fatto sapere che rifiuta di tornare libero: rimane nel suo appartamento del centro sportivo di Assemini rifiutando così la revoca degli arresti domiciliari. L'annuncio arriva attraverso la pagina Facebook del capo ufficio stampa del club sardo: "Cellino resta agli arresti domiciliari in attesa della decisione della Cassazione che domani si pronuncerà sulla validità dell'ordine di custodia cautelare" ha spiegato Ivan Paone.

l'arresto — I tre oggi in libertà erano stati arrestati, come detto, con l'accusa di falso e peculato, lo scorso 14 febbraio, nell'ambito dell'inchiesta relativa ai lavori dello stadio di Is Arenas, l'impianto trasformato da campo sportivo a stadio di serie A. Un arresto tra mille polemiche, col presidente rossoblù rinchiuso nel carcere cagliaritano di Buoncammino fino al 1° marzo. Durante la detenzione, la polemica legata ad alcune visite eccellenti, su tutte quella dell'ex bomber Gigi Riva, finito poi nel registro degli indagati per “falso ideologico”.

"esco solo da uomo libero" — Il 1° marzo, Cellino, Contini e Lilliu vedevano trasformare lo stato di arresto in arresti domiciliari, decisione cui lo stesso Cellino si era opposto: “Esco di qui solo da uomo libero”, aveva fatto dire ai suoi legali. Ma lo stesso presidente cagliaritano veniva scarcerato per essere trasferito a Villamassargia, nella comunità di San Lorenzo. Un soggiorno durato fino al 9 marzo, quando la detenzione era stata trasferita nel centro sportivo di Assemini. Da quel giorno, la lunga attesa, mentre all'esterno andava avanti la battaglia relativa allo stadio quartese, prima utilizzabile solo a porte chiuse e poi chiuso definitivamente. Nel frattempo, la società rossoblù, affidata a un Consiglio d'Amministrazione dimissionario e guidata dal vicepresidente Giovanni Pinna, ha riaperto le trattative col Comune di Cagliari per il ritorno al Sant'Elia. Proprio ieri un incontro che ha portato al disgelo tra le parti e che domani vedrà i tecnici delle due parti impegnati in un sopralluogo dell'impianto.

la svolta — Oggi, però, la clamorosa svolta, con la decisione del Gip di rimettere in libertà Cellino, Contini e Lilliu. "Allo stato possono ritenersi fortemente attenuate le esigenze cautelari - scrive il Gip nel provvedimento - in considerazione non solo del tempo trascorso dai fatti contestati, ma anche per la scrupolosa osservanza da parte degli indagati delle prescrizioni inerenti la misura cautelare personale. Ritenuta la prevedibile imminente conclusione delle indagini, sono quasi ultimate le assunzioni di persone a sommarie informazioni e si è in attesa di deposito delle relazioni di consulenza tecnica, la misura degli arresti domiciliari può essere sostituita con altra meno afflittiva quale quella dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte a settimana”. I tre, infatti, dovranno presentarsi i martedì e i venerdì alla Polizia Giudiziaria.