Il ricordo di Piermario Morosini della curva a lui intitolata. Ansa

Vince l'Atalanta, che vede la salvezza. E lo fa con merito, per il cuore e la generosità messa in campo. Spingendo con una ferocia inesauribile e impedendo al Chievo di ragionare. E soprattutto grazie a uno Schelotto e a un Moralez in stato di grazia. Il secondo è stato senza dubbio l'uomo in più, al di là del gran gol che al 27' del secondo tempo ha messo il timbro a una pressione incredibile dei padroni di casa. Un brivido, a Bergamo. Lo stadio Atleti Azzurri d'Italia per la prima volta ha ospitato una partita con una curva intitolata a Piermario Morosini, bergamasco, al quale è stato dedicato un minuto di silenzio con le note di Elvis Presley in sottofondo. Colantuono alla fine ha dovuto fare a meno di Bellini e nella difesa a 4 dell'Atalanta c'è Raimondi. Di Carlo ridisegna il Chievo con un 4-3-1-2, con Vacek, Rigoni e Bradley a centrocampo: Hetemaj va in panchina. Cruzado trequartista dietro Théréau e Pellissier. La partita si presentava di fatto come quella della corsa alla serenità definitiva per la salvezza. E nell'occasione entrambe le squadre recuperano i loro punti di riferimento in attacco: Denis fra i nerazzurri, Pellissier fra i gialloblù.

Un tentativo di Bradley. Ansa

elettrica — Partita nervosa, con squadre lunghissime fin dal via e continui capovolgimenti di fronte. L'Atalanta è meno lucida del Chievo. Infatti i gialloblù, trascinati da un Cruzado in serata di grazia e da Dramé che spinge a sinistra con efficacia, creano i maggiori pericoli nella prima metà del primo tempo. Ma i veneti cercano troppo la profondità per Pellissier e così la difesa dei padroni di casa gestisce, sebbene con difficoltà, ripartendo a più riprese con Schelotto, Peluso e Moralez. Ma soprattutto con un Bonaventura ispirato. E al 15' i nerazzurri potrebbero passare in vantaggio, ma il gol di Moralez, che insacca un delizioso pallone di Bonaventura in area, è annullato da Tommasi per un fuorigioco millimetrico. La pressione del Chievo, che deve sostituire Andreolli con Danelli per un infortunio a un piede, scema col tempo e l'Atalanta esce allo scoperto spingendo nel finale con insistenza, senza riuscire a sorprendere Sorrentino. Anzi, il pericolo maggiore arriva al 28' proprio per gli uomini di Colantuono, impreparati e mal posizionati su un angolo a loro favore: Théréau scappa, arriva fino al limite dell'area, serve Pellissier, che controlla male il pallone vanificando tutto. Si va al riposo col pallone che rimbalza da una parte all'altra dell'area gialloblù, coi bergamaschi preponderanti ma poco incisivi.

Festa Atalanta dopo il gol di Moralez. Ansa

che grinta — L'Atalanta riparte cercando di gestire con ordine il possesso palla. Ma senza costrutto. Di Carlo è costretto al secondo cambio per infortunio: Hetemaj per Rigoni. La partita, ricominciata col ritmo assai rallentato, si accende però in breve tempo, grazie soprattutto alla grande voglia dell'Atalanta che impedisce al Chievo di ragionare con Carmona e Cigarini onnipresenti a centrocampo. Eppure va più vicino al gol il Chievo, con Frey, non controllato in area su punizione di Bradley, che colpisce di testa liberissimo sbagliando la misura. Ma l'Atalanta riparte a testa bassa e costruisce azioni a ripetizione, con Moralez e Schelotto in cattedra, sbagliando però al momento di concludere. L'eccessiva grinta in ogni intervento costa caro: tre ammoniti, tutti erano diffidati e salteranno il prossimo match: Stendardo, Cesar e Cigarini. Spingi e spingi, l'Atalanta cinge d'assedio il Chievo, con palloni che arrivano da ogni dove. Brividi per Sorrentino al 20', con un cross teso di Carmona per Denis, che impatta la palla, ma non inquadra lo specchio. I nerazzurri difettano di lucidità, ma non certo di volontà. Che viene premiata al 27': discesa di Schelotto a destra col Chievo schierato male perché un attimo prima aveva sciupato una ripartenza con Cruzado. La palla è servita a un super Moralez che calcia di prima intenzione dal vertice dell'area: palla sul palo e poi in rete per un 1-0 meritatissimo. Di Carlo corre ai ripari: dentro Paloschi per uno stanco Cruzado per dare una mano a un deludente Pellissier. Ma serve a poco, perché l'Atalanta trova energie insospettate, aspetta i rivali sulla linea della trequarti e ruba sistematicamente palla con ripartenze brucianti e sfiorando il 2-0 con Bonaventura servito da un inesauribile Moralez. Il Chievo ci prova ma non è lucido. E l'Atalanta può festeggiare: la salvezza è in tasca.