Il Novara riprende l'Atalanta
Abbruscato stende il Torino

Finisce 1-1 il match tra la prima e la terza in classifica. Padoin lancia la fuga nerazzurra, Rubino la spegne a due minuti dalla fine. Il Vicenza supera 1-0 i granata e vede i playoff: decisivo nel primo tempo un rigore dell'ex di turno

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MILANO, 7 marzo 2011 - Due posticipi chiudono la 30ª giornata. Apre Vicenza-Torino, chiude la sfida d'alta classifica tra Atalanta e Novara.

atalanta-novara 1-1 —
dal nostro inviato Roberto Pelucchi
A due minuti dalla fine della partita con il Novara, l’Atalanta aveva cinque punti in più del Siena, otto in più dei piemontesi, addirittura quattordici in più del Varese, quarto. Praticamente, aveva già un piede in Serie A ancora prima dell’arrivo della primavera. Ma dopo il gol (meritato) di Padoin i nerazzurri si sono creduti davvero in A, ed è stato un peccato mortale, perché il Novara non è una squadretta. Il gol di Rubino nel finale strozza l’urlo di gioia dell’Atalanta, che resta comunque davanti a tutti, anche se con un vantaggio che non ammette future distrazioni. Nella curva atalantina esposto uno striscione durissimo contro l’assassino, purtroppo ancora sconosciuto, di Yara, la tredicenne uccisa a Brembate di Sopra: "Non tutti meritano di vivere. Nemmeno la pena di morte può bastare. Ora lasciatela riposare". E nello spicchio novarese: "Nessun perdono per chi tocca i bambini". Rispetto alle previsioni Colantuono rinuncia a Ferreira Pinto e Pettinari sulle fasce, ma Padoin e Bonaventura garantiscono spinta e qualità. Infatti, l’Atalanta martella subito il Novara, che si accartoccia davanti a Ujkani per poi cercare di sorprendere gli avversari in contropiede. Tesser perde l’ex Pinardi (tendinite), così piazza Motta a sostegno di Bertani e Gonzalez. C’è molta (e discreta) Atalanta in avvio: proteste per un mani (dubbio) di Lisuzzo in area, poi palo di Ruopolo, messo in porta da Marilungo, e un altro paio di situazioni favorevoli non sfruttate. Le decisioni dell’arbitro Tozzi, spesso discutibili, fanno arrabbiare Colantuono. Consigli, lui, gode di una serata tranquilla e viene stuzzicato da Bertani soltanto al 43’. Siamo al minimo sindacale. L’Atalanta sembra una goccia che scava la roccia piano piano, la sensazione è che il gol sia nell’aria. Infatti al 7’ della ripresa l’1-0 arriva in capo a un’azione bellissima: Marilungo appoggia a Carmona, palla dentro per Ruopolo, che in mezzo all’area invece di tirare preferisce servire a destra Padoin, il cui diagonale trafigge Ujkani. E’ il premio meritato alla squadra che ha cercato di più la porta, in modo tranquillo, senza forzare e senza rischiare mai più del dovuto. Il marchio di fabbrica di Colantuono. Il Novara prova a reagire, e lo fa con decisione, ma dietro l’Atalanta è la solita fortezza. E quando la difesa si fa bucare c’è lo strepitoso Consigli che toglie dall’angolino basso un tiro di Motta (19’) e poi respinge la capocciata di Rubino, sostituto dell’inguardabile Gonzalez. Alla mezz’ora Lisuzzo, di testa, sfiora il palo, segno che il Novara c’è, anche se si è svegliato tardi. Il pareggio non sarebbe uno scandalo. Arriva, infatti, al 43’ con Rubino, che di testa in tuffo trafigge Consigli. Giusto così.

vicenza-torino 1-0 — Vittoria e aggancio. Il Vicenza supera di misura il Torino e raggiunge i granata in classifica a quota 41. Una vittoria, quella biancorossa, che porta la firma dell’ex Abbruscato, a segno grazie a un rigore dubbio e contestato dagli uomini di Lerda. Il risultato alla fine dà ragione a una formazione che ha creato maggiori pericoli. I biancorossi, infatti, hanno fame e dopo nemmeno 120 secondi collezionano la prima azione pericolosa. Protagonista è Tulli, schierato a sorpresa accanto ad Abbruscato, che si libera di due giocatori sulla trequarti, avanza verso l’area e prova la conclusione di destro che termina di poco fuori. Dopo dieci minuti il Torino si fa vivo con Bianchi, ma il tiro del bomber granata da fuori area finisce alto. È il Vicenza, però, che continua con il suo pressing offensivo. Gli uomini di Maran vogliono a tutti i costi il gol e raggiungono l’obiettivo al 27’, quando Botta si libera di Cavanda sulla linea orizzontale dell’area, alza il pallone e viene steso in uscita da Bassi. L’arbitro non ha dubbi e assegna il rigore, dubbio, tra le proteste dei giocatori del Torino. Sul dischetto va l’ex, Abbruscato, che spiazza il numero 1 e segna (28’). La rete non tramortisce i granata, che reagiscono immediatamente, collezionando una ghiotta occasione da gol. Lazerevic al 30’ scende sulla destra, entra in area e, da posizione defilata nei pressi dell’area piccola, calcia in diagonale trovando la strepitosa opposizione di Russo. La ripresa non regala grosse emozioni per più di venti minuti. Il Torino prova ad attaccare, ma il Vicenza è ben schierato in campo e difende con ordine, provando occasionalmente a ripartire in contropiede. Come al 25’ quando Abbruscato s’invola tutto solo ma viene fermato da un grande intervento dell’ex Di Cesare. Sugli sviluppi dell’azione, però, Tulli s’impossessa della sfera e calcia a botta sicura da fuori area, sfiorando il secondo palo. Il Torino come sempre si fa trovare reattivo e risponde un minuto più tardi con Bianchi, che calcia al volo, tutto solo, all’interno dell’area piccola; l’attaccante granata, però, è sfortunato e colpisce la traversa. La gara è un batti e ribatti e al 34’ il Vicenza sfiora il raddoppio con Abbruscato che approfitta di una clamorosa papera di Zavagno, che cicca il pallone e innesca il contropiede biancorosso; il bomber del Vicenza scatta verso l’area, prova il tiro da fuori area ma Bassi in tuffo è strepitoso a mettere in angolo. (Nicola Negrin)