Dopo 5 anni di odi et amo alle falde del Vesuvio Allan avr¨¤ una nuova avventura. Il mastino, che per anni ha fatto gioire i tifosi del Napoli, ¨¨ andato all’Everton per 24 milioni pi¨´ 4 di bonus (si aspetta l'ufficialit¨¤), ritrovando il suo mentore, l’ultimo che ha provato a rilanciarlo con la maglia azzurra, Carlo Ancelotti. Proprio il tecnico emiliano ¨¨ stato l’artefice del tentativo di rilancio del brasiliano, dopo che la sua parabola discendente era iniziata nel momento del rifiuto da parte del club partenopeo dell’offerta del Psg.
L'addio
Ciao Napoli, Allan all'Everton: ecco la storia del mastino che ¨¨ tornato alla corte di Re Carlo
La parabola del brasiliano: da superstar con Sarri a “scaldapanchina” con Gattuso. Ora vuole tornare a ringhiare in Inghilterra col suo amico Ancelotti
Da interditore a centrocampista completo
¡ªAllan arriva al Napoli nell’estate del 2015 in un’operazione di mercato che muove molte pedine: all’Udinese 12 milioni di euro pi¨´ il prestito biennale di Duvan Zapata, in aggiunta al cartellino del difensore Britos. L’approdo in azzurro ¨¨ la sua fortuna: Allan migliora in maniera esponenziale dal punto di vista tecnico e tattico. All’Udinese era diventato subito un punto fermo, un interditore davanti alla difesa, una diga, un equilibratore, senza regalare particolari emozioni con i piedi, ma mettendoci grinta, cuore, carattere ed agonismo. Poi, al Napoli approda insieme a Maurizio Sarri, che lo cambia e lo trasforma in un giocatore tuttofare che fa dell’inserimento, con e senza palla, il suo marchio di fabbrica.
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Il sarrismo di Allan
¡ªSarri capisce subito che le qualit¨¤ di Allan non sono legate solo alla fase difensiva ed inizia a sfruttare la grinta ed il dinamismo del mastino per il suo pressing asfissiante in avanti sulla prima costruzione avversaria. Una scoperta, forse anche per Sarri, sono le sue doti nel palleggio e nelle triangolazioni strette, giocate essenziali negli schemi dell’ex tecnico del Napoli. Da quel momento il brasiliano diventa un punto fermo del gioco azzurro: Allan ora ¨¨ l’incarnazione del sarrismo. In aggiunta, il mastino porta un ulteriore valore aggiunto al gioco spettacolo del comandante: gli inserimenti. Il tutto raggiunge il suo momento pi¨´ alto il 23 dicembre 2017 in un Napoli-Sampdoria. Nel freddo natalizio, dinanzi a 45mila spettatori presenti al San Paolo, Allan disputa un primo tempo capolavoro. I fuochi d’artificio brasiliani iniziano ad esplodere al minuto 16 quando Allan segna l’1-1 in tap in dopo aver seguito l’azione fino a dentro l’area di rigore. Non ¨¨ finita qui. Allan propizia il 2-2 di Insigne: due anticipi consecutivi, prima su un colpo di testa di Silvestre e poi su un passaggio di Ferrari, per poi scaricare la palla a Mertens che serve l’assist vincente al 24 azzurro. Il terzo gol vede ancora sulla scena uno spettacolo brasiliano: un paio di finte e un gioco di gambe e ancora una volta la palla arriva a Mertens, di nuovo autore di un assist decisivo per il gol vittoria di Hamsik. Dopo la partita Maurizio Sarri non ha potuto esimersi dal parlare di Allan: “? un ragazzo di grande intensit¨¤ e aggressivit¨¤, con buone doti di interdizione. Quello che sorprende ¨¨ che sta crescendo in qualit¨¤, perch¨¦ sbaglia molto meno in fase di impostazione e nello stretto viene fuori da situazioni difficili. Sta diventando un giocatore qualitativamente in crescita notevole”.
Lo scudiero di re Carlo
¡ªA fine stagione termina la storia d’amore tra Sarri ed il Napoli ed Allan entra alla corte di Carlo Ancelotti. Con la cessione di Jorginho ed il cambio di modulo, dal 4-3-3 al 4-4-2, il brasiliano compie un ulteriore passo avanti, prendendo in mano la regia del centrocampo azzurro. Il brasiliano non soffre questo ulteriore cambiamento e disputa una prima parte di stagione di altissimo livello, senza rimpiangere il ruolo di mezz’ala ricoperto nel Napoli di Sarri. Arriva l’assalto del Psg per strappare il mastino ad Ancelotti: ma il tecnico non ci sta e spinge affinch¨¦ il brasiliano resti. La seconda parte di campionato vede una piccola flessione nel rendimento di Allan, ma nulla di preoccupante, il mastino sembra essere al centro del progetto tecnico azzurro e pienamente nei piani dell’allenatore. In estate un’altra offerta del Psg insidia il buon umore del brasiliano che sembra ormai scalpitare per una nuova avventura. Arrivano mesi difficili all’ombra del Vesuvio per Allan, che diventa uno dei capipopolo del famoso ammutinamento. Il brasiliano arriva addirittura quasi allo scontro fisico con Edoardo De Laurentiis, vicepresidente del club. La causa dell’attrito non ¨¨ solo il tentativo di lesa maest¨¤, ma anche una vecchia ruggine: il mancato passaggio al Psg mai realmente digerito dal brasiliano.
Arriva Gattuso: Allan ai margini
¡ªIl Napoli si inceppa e Ancelotti paga per tutti venendo esonerato. Per Allan la situazione mentale non ¨¨ delle migliori, ma sulla panchina azzurra arriva Gattuso che prova a rilanciarlo. Il brasiliano gioca e segna anche un gol fondamentale contro il Sassuolo. Poi iniziano ad arrivare prestazioni opache, Allan in campo ha un atteggiamento quasi svogliato e Gattuso non glielo perdona: ormai la panchina diventa la nuova casa del mastino. Gioca col contagocce, l’addio ¨¨ ormai certo. L’ultimo ruggito di Allan arriva di nuovo contro il Sassuolo, proprio l’avversario a cui aveva segnato mesi prima un gol che sembrava quello della sua rinascita in maglia azzurra. Il brasiliano entra negli ultimi 10 minuti e al 93’ insacca con un destro a giro da fuori area: tutti corrono ad abbracciarlo, forse consapevoli che quella sarebbe stata la sua ultima esultanza al San Paolo.
La nuova vita del mastino
¡ªOra Allan ¨¨ pronto a ripartire, ad iniziare una nuova vita:¨¨ praticamente fatta con l’Everton, come annunciato anche dal presidente De Laurentiis. Il brasiliano torner¨¤ alla corte del nuovo Re di Liverpool, sponda Toffees, e ritrover¨¤ cos¨¬ Ancelotti, il tecnico con cui ha espresso un grande rendimento ai tempi delle notti Champions contro il Psg e il Liverpool e con cui ha costruito un ottimo rapporto durante i momenti di difficolt¨¤. Il mastino vuole tornare a ringhiare, spezzando quel guinzaglio che a Napoli l’aveva ormai legato alle panchine degli stadi in giro per l’Italia.
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