Il tecnico italobrasiliano ¨¨ gi¨¤ andato oltre Allegri in tanti aspetti, ma gran parte del mondo bianconero si aspettava qualcosa in pi¨´. Aspettando le evoluzioni future, gi¨¤ dal Villa Park servirebbe una prestazione squillante
Dire che Thiago Motta ha le spalle al muro ¨¨ troppo, perch¨Ś i 7 punti gi¨¤ messi in cascina lasciano aperto un ampio spettro di qualificazione agli ottavi e perch¨Ś la fiducia del mondo bianconero nel giovane tecnico italobrasiliano resta forte. Ma ¨¨ altrettanto vero che, soprattutto a livello popolare, molti si aspettavano di pi¨´. Una squadra capace di difendersi e di ringhiare con Gatti ce lĄŻavevano gi¨¤. Il cambio in panchina avrebbe dovuto aggiungere qualit¨¤ nella costruzione e produttivit¨¤ offensiva alla solidit¨¤ dellĄŻimpianto. LĄŻoperazione ¨¨ ancora lontana dalla realizzazione, come dimostra il sesto attacco del campionato e un gioco che raramente ha sollevato entusiasmi. La timida e spuntata prestazione di sabato contro il Milan ha fatto fermentare ulteriormente il sentimento di insoddisfazione e ha aggiunto pressione alla trasferta di Birmingham. Spalle al muro no, ma, mai come ora, Thiago avrebbe bisogno di una prestazione squillante, tipo quella di Lipsia, meglio se 11 contro 11, per trasmettere entusiasmo a una squadra giovane e fortificare la fede generale nel nuovo progetto.
Crescita evidente
ĄŞ ?Vincere sarebbe importante, perch¨Ś i cervelloni delle simulazioni hanno tarato a 10 lĄŻaccesso minimo ai playoff. A quel punto, la Juve avrebbe tre gare a disposizione per arrivare a quota 16 e qualificarsi direttamente nel G8. Al contrario, non fare punti a Birmingham renderebbe elettrico lĄŻincrocio successivo con il City, che sar¨¤ anche in crisi, ma ¨¨ pur sempre il City. Steccare il doppio esame di inglese condannerebbe alla necessit¨¤ di vincere con Bruges e/o Benfica. Ma, come detto, vincere non basta. Thiago deve convincere con gioco e atteggiamento, per togliersi di dosso lĄŻetichetta di Max... Motta. In realt¨¤, Thiago ¨¨ gi¨¤ andato oltre Allegri. La sicurezza del palleggio in uscita che ha eluso il pressing del Milan ¨¨ una cosa nuova, come lo ¨¨ il primo posto in Serie A per sequenze di almeno 10 passaggi prima di un tiro. Fino allĄŻanno scorso faticava a metterne in fila 3. Sotto la buccia dei difetti, si riconosce unĄŻidentit¨¤ in formazione, che cresce bene. Ora la Juve sa muovere la palla, il problema ¨¨ farla arrivare a Vlahovic e in porta. Dusan ¨¨ migliorato troppo poco nelle ultime due stagioni, tecnicamente e tatticamente. Alla critica dovrebbe aggiungere lĄŻautocritica. Comunque, ha segnato un gol in pi¨´ di un anno fa: 6-5.
Ci sei Koop?
ĄŞ ?Un giudizio onesto sul tecnico non pu¨° prescindere dalla missione a medio termine che gli ¨¨ stata assegnata. Avesse dovuto puntare subito allo scudetto, non avrebbe svezzato tanti giovani. Sta allenando il futuro, come ad Allegri non ¨¨ riuscito. Nella prossima stagione, vedremo la sua vera Juve. Altra considerazione necessaria: la resa dei singoli, frenati da infortuni e ambientamento. Nella stagione scorsa, in campionato, Koopmeiners e Nico Gonzalez segnarono 12 gol, Douglas Luiz 9. Nel torneo in corso i tre sommano 0 reti. Aggiungete 32 gol alla base solida di questa Juve e avrete unĄŻaltra Signora. Quando Koop arriver¨¤ al top della condizione e dellĄŻadattamento tattico, come lĄŻimpressionante Thuram di San Siro, i tifosi vedranno ci¨° che attendono dallĄŻestate. ? lĄŻolandese il pi¨´ atteso al Villa Park, dopo la pessima prova con il Milan. Lui e Kenan Yildiz, che si accende nelle serate di gala e con il suo talento puro pu¨° sublimare tutta la squadra. Torna in mente Aston Villa-Juve, quarti di finale della Coppa Campioni 1982-83, una delle partite pi¨´ belle nella storia internazionale della Juve che raramente ¨¨ stata dominante allĄŻestero, come lo ¨¨ stata in Italia. Ma quella notte a Birmingham diede spettacolo. Tacco di Bettega per Cabrini, cross e colpo di testa di Pablito, come un anno prima al Sarri¨¤. Carezza dĄŻesterno di Platini, proibita agli umani, per spalancare la porta a Boniek: 2-1 finale.
Come Trap
ĄŞ ?Quella squadra, che in finale avrebbe inciampato in Magath, era la pi¨´ forte dĄŻEuropa. "Trapattoniano" ha preso nel tempo unĄŻingenerosa accezione negativa, "troppo difensivo". Ma quella era una Juve brasiliana che attaccava con 7 uomini: Cabrini, Scirea, Tardelli, Boniek, Platini, Rossi, Bettega. LĄŻaggettivo "trapattoniano", nella sua accezione dispregiativa, si adatta di pi¨´ a certe prestazioni di Motta, tipo quella di sabato. Ecco, dalla sua Juve, nella notte di Birmingham, ci aspettiamo una recita di qualit¨¤ e coraggio, degna dei ragazzi del Trap. LĄŻAston Villa 1982-83 era campione in carica della Coppa Campioni, questo non vince dal 22 ottobre (2-0 al Bologna). Ma, per quanto in crisi, imporr¨¤ corsa, intensit¨¤, fisico, come lo Stoccarda che passeggi¨° allo Stadium. Vedremo se la giovane Juve ha imparato la lezione. Ha bisogno di una grande notte per crescere ancora. Come ne ha bisogno Thiago. Spalle al muro no, ma una parte della fiducia totale, che in estate stava nella parte alta della clessidra, ¨¨ gi¨¤ scivolata di sotto. E il tempo passa.
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