L'ex presidente bianconero al Financial Times: "C'era un progetto per un nuovo torneo con Al-Khelaifi, ci siamo incontrati a Parigi in pieno Covid condividendo la necessit¨¤ di un cambiamento. Superlega, dateci il tempo di lavorare... Plusvalenze? Abbiamo fatto tutto secondo le regole. E Ronaldo ¨¨ stato una buona mossa"
Dice di avere la coscienza a posto e non esclude un ritorno alla Juventus. L'ex presidente bianconero (e non solo) Andrea Agnelli torna a parlare e lo fa in un colloquio a tutto campo con il Financial Times in cui spazia dalla Superlega a Ceferin, con qualche nuovo retroscena, passando per la Juventus e l'inchiesta plusvalenze.
ronaldo e plusvalenze
¡ª ?Proprio da qui il filo logico impone di partire, da quella Juventus per cui Agnelli "non esclude un eventuale un ritorno", laddove non ¨¨ lui a dichiararlo ma il virgolettato ¨¨ di Murad Ahmed che ne ha curato l'intervista: "Per ora ¨¨ impegnato in altri interessi, dalla sua holding finanziaria a una fondazione sulla ricerca sul cancro e una nuova impresa di tecnologia sportiva da far decollare". Ma sulla sua gestione non rinnega niente, a partire dall'affare Ronaldo: "? stato una buona mossa. Datemi Ronaldo e fatemelo schierare senza pandemia, ¨¨ un'altra storia". E ai cascami poi di quell'affare, che hanno portato alla necessit¨¤ di raddrizzare i conti con la politica delle plusvalenze. Lui stesso racconta di aver detto ai dirigenti: "Avete risorse che potete spostare, fatelo. Se ¨¨ legale, qual ¨¨ il mio problema?". Ma ne ¨¨ nata l'inchiesta che tanto ¨¨ costata alla Juventus: "Rimango convinto che tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto secondo le regole, secondo gli standard finanziari. Sono super tranquillo".??
il progetto con al-khelaifi
¡ª ?Le vicende della Juventus diventano cos¨¬ la dimostrazione per spiegare la necessit¨¤ della Superlega: "Da quando si ¨¨ trasformato da gioco in business, il calcio non ha evoluto la sua governance per gestire gli affari.?? giusto dire che la maggior parte dei club perde soldi: o siamo tutti incompetenti oppure il sistema ha qualche carenza". Sul progetto Superlega: "? stata una risposta ai problemi che il calcio ha avuto e continua ad avere: instabilit¨¤ finanziaria, sostenibilit¨¤ finanziaria, polarizzazione". Ancora: "Non ho puntato una pistola alla testa di nessuno. Hanno tutti firmato liberamente. Alcuni pi¨´ per paura di non essere a bordo, altri pi¨´ consapevolmente. Ma hanno tutti firmato liberamente". E rivela che di un progetto alternativo aveva parlato, prima ancora di essere contattato da Florentino Perez nel novembre 2020, proprio con quel Nasser Al-Khelaifi, patron del Psg, che poi ¨¨ stato suo successore a capo dell'Eca dopo le dimissioni di Agnelli seguite al disvelamento del progetto Superlega: "Ricordo di essere volato a Parigi in pieno Covid, con nessuno in giro, la citt¨¤ deserta. Io e Nasser abbiamo parlato di un nuovo torneo dicendo che abbiamo bisogno di un cambiamento, perch¨¦ se non cambiamo siamo morti".?
ceferin e futuro
¡ª ?All'obiezione di aver reso la questione troppo personale col presidente dell'Uefa Aleksander Ceferin, Agnelli risponde: "Io non l'ho fatto. Alex padrino di mio figlio? E allora? Parlavo con lui tre volte al giorno. Avevo un legame molto forte". Sul futuro: "La mia sensazione ¨¨ che il tempo sia gentiluomo. Prima o poi le cose torneranno a posto, in caso contrario ancora una volta la mia coscienza ¨¨ super pulita". Non ¨¨ l'unica scoria nei rapporti lasciata dallo strappo Superlega: "Ci sono state alcune delusioni ma ¨¨ giusto, devo trasformarla in una delle migliori opportunit¨¤ di apprendimento che abbia mai avuto". Racconta della sua nuova vita ad Amsterdam perch¨¦ "¨¨ tra le citt¨¤ pi¨´ vivaci d'Europa" dove poter vivere "una continuazione della mia storia professionale". Che vuol dire innanzi tutto Superlega, raccontando che i club con cui si sta discutendo il progetto sono tra i 50 e i 60. Ma la Juve ha fatto un passo indietro: "Dateci tempo per lavorare. Non ¨¨ che le cose accadano come per magia".?
Gazzetta dello Sport
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