“Segnare meno, segnare tutti” nel cuore dell’industria italiana fa sempre un certo effetto. E’ la ricetta messa in campo dalla Juve per convinzione e per necessit¨¤, la necessit¨¤ di reinventarsi dopo l’addio di Cristiano Ronaldo, uomo da 33,7 gol di media a stagione nel suo triennio bianconero. Al suo posto non ¨¨ arrivato un bomber di razza: la risposta “quantitativa” ¨¨ stata ripopolare il reparto con un ragazzo auspicabilmente futuribile come Moise Kean, poco dopo l’arrivo di un altro prospetto di lungo termine come Kaio Jorge. La risposta “qualitativa” ¨¨ pi¨´ il nuovo Paulo Dybala: praticamente un acquisto rispetto alla travagliata scorsa stagione, senza dubbio ¨¨ stato lui a raccoglierne i galloni di stella designata.
LA SCELTA
Segnare meno, segnare tutti: come sta andando la coop del gol di Max per il post-CR7
Persi gli oltre 30 gol a stagione di Ronaldo, la Juve non lo ha sostituito con un bomber. Le risorse realizzative Allegri le ha trovate altrove, ma restano potenzialit¨¤ inespresse per tornare ai livelli di produzione del passato
MENO GOL
¡ª“Segnare meno”, di sicuro. Dopo 7 giornate la Juve ha realizzato 11 gol: erano stati 14 con Pirlo e 13 con Sarri. La Signora non segnava cos¨¬ poco dal famoso e spesso ricordato anno di grazia 2015-16, quello della partenza shock e della grande rimonta: allora furono 9, a fine stagione sarebbero stati “solo” 75, terzo attacco del campionato, ma subendo il 60% dei gol in meno rispetto alla seconda difesa (il Napoli, 20 a 32). E infatti a far sanguinare la classifica quest’anno non sono stati tanto i gol fatti quanto la capacit¨¤ di chiudere la propria porta: per il primo clean sheet si ¨¨ dovuta aspettare appunto solo la settima giornata, riuscendo nelle precedenti sei a vincere solo quando si erano realizzati tre gol (quindi l’attacco funziona) perch¨¦ dall’altra parte se ne erano incassati due.
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PIU’ MARCATORI
¡ª“Segnare tutti”, perch¨¦ senza il portoghese la questione ¨¨ diventata la necessit¨¤ di trovare il tesoretto di reti sicure portato da Ronaldo (comunque abituato a partire relativamente “piano”), che era stato di 3 reti in sette giornate al primo anno torinese, poi 3 reti ma con una partita in meno con Sarri e addirittura 6 con due partite in meno con Pirlo. Ma se i 14 gol allo stesso punto dell’anno scorso li avevano fatti in cinque, e in sette i 13 di due anni fa, aggrappati a Cristiano, quest’anno sono gi¨¤ otto i marcatori diversi: Dybala, Morata e Locatelli 2 gol, uno a testa Chiesa, Cuadrado, De Ligt, Kean e Bonucci. Aggiungendo alla considerazione la Champions League, c’¨¨ anche Alex Sandro e si sale a nove. La cooperativa del gol.
CHI MANCA
¡ªE all’appello mancano ancora giocatori offensivi da cui Allegri un contributo realizzativo se l’aspetta: “Dobbiamo trovare 75 gol e sotto quell’aspetto la squadra ha grandi potenzialit¨¤”, aveva detto il tecnico il giorno della presentazione. “Rabiot ha qualit¨¤ importanti, da centrocampista deve fare molto di pi¨´ dei 3 gol dell’anno scorso. McKennie ¨¨ un giocatore che si vede che l’istinto del gol, sotto porta ¨¨ freddo ed ¨¨ bravo di testa. Ho la fortuna di avere tanti giocatori con gol nelle gambe, come loro, ma anche Morata, Dybala, Chiesa, Bernardeschi, Kulusevski”. E nel frattempo sono arrivati Kean e Kaio Jorge. Gi¨¤ fissata ambiziosamente in precampionato l’asticella per i due centrocampisti attorno a quella doppia cifra che ¨¨ lecito aspettarsi da Morata, Dybala e Chiesa, quando arriver¨¤ anche qualcun altro non ¨¨ impossibile tenere i ritmi del passato.
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