Scarto al Milan, colonna alla Juve: Kalulu come... Davids. E Giuntoli lavora per riscattarlo

Nel calcio come nella vita bisogna saper cogliere il momento, sempre. E’ quello che ha fatto Pierre Kalulu, scartato dal Milan, dove la scorsa stagione è stato più infortunato che utilizzato, e rifiorito alla Juventus, dove non era nei progetti iniziali del club. Mica male per essere un piano B: il francese è stato protagonista in estate di una sorta di sliding door: se Todibo — che era la prima scelta — avesse trovato l’accordo con la Signora adesso chissà dove sarebbe lui, fuori dal nuovo piano rossonero tanto da essere finito sul mercato. E pensare che all’inizio il difensore arrivato in Italia dal Lione non era neppure così convinto di accettare la corte di Madama: aveva paura di non trovare spazio, timore lecito sapendo che nella rosa bianconera c’erano già Bremer, Gatti e Danilo nel suo ruolo.

Motta però lo ha rassicurato, spiegandogli che per lui non esiste il posto fisso e che con il lavoro è sempre possibile scalare tutte le gerarchie. Il tecnico è stato determinante per convincerlo a cambiare casacca. Con buona pace del Milan, che prima lo ha lasciato andare via senza rimpianti ma adesso forse un pizzico di pentimento c’è, soprattutto dopo averlo visto in campo nelle ultime partite: prestazioni super sia a Lipsia in Champions sia in campionato con il Cagliari.

kalulu a basso costo

Poca spesa, tanta resa Il lungimirante Thiago aveva capito che per caratteristiche poteva essere adatto al suo calcio: Kalulu sa difendere ma anche attaccare, può giocare indifferentemente da terzino o da centrale ed è bravo a salire con la palla. Con un Pierre in queste condizioni anche la prospettiva di dover fare a meno di Bremer per quasi tutta la stagione appare meno difficile da sopportare. L’ex rossonero si era preso la titolarità a morsi già prima dell’infortunio del brasiliano, approfittando di un problema alla caviglia che aveva fermato Gatti. Adesso gioca in coppia con l’azzurro e si è perfettamente calato nella nuova realtà. Alla Juventus gongolano e se lo godono, anche perché il rapporto qualità-prezzo è ottimo: pagato finora solo 3 milioni, è arrivato a Torino in prestito con diritto di riscatto fissato a 14 milioni (più bonus).

come davids

Difficile che i bianconeri se lo lascino scappare se Kalulu continuerà a mantenere certi standard, anche perché è giovane (24 anni) e con ampi margini di crescita. Chissà se al Milan lo rimpiangono già e temono un nuovo caso Davids: la storia dell’ex centrocampista olandese è nota, fu il Diavolo a portarlo in Italia, prendendolo dall’Ajax, ma dopo una stagione e mezza tra infortuni e turbolenze (venne definito una “mela marcia” per le sue intemperanze comportamentali) fu ceduto alla Juventus dove divenne un punto fermo, conquistando tre scudetti. A Kalulu, e anche alla Signora, non dispiacerebbe una trama simile.